Smartphone Intel nel 2012, ecco come si batte ARM

Intel ha svelato parte della sua roadmap su che riguarda i tablet e gli smartphone. Saltwell a 32 nanometri, Silvermont a 22 nanometri e Airmont a 14 nanometri: sono queste le soluzioni Atom che daranno a Intel le armi per giocarsela con le soluzioni ARM.

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a cura di Manolo De Agostini

I primi smartphone basati su system on chip Intel saranno in vendita dalla prima parte del 2012. Paul Otellini, amministratore delegato dell'azienda, ha rispedito al mittente qualsiasi speculazione sul possibile uso dell'architettura ARM - di cui Intel ha comunque la licenza - nel segmento dei dispositivi portatili, rompendo gli indugi e parlando di tempistiche.

Stavolta sembra la volta buona: dall'annuncio del transistor 3D, al fatto che un'azienda di questo spessore non può più farsi attendere. In parte, se vogliamo, il ritardo è anche colpa di Nokia, alleatasi recentemente con Microsoft. 

Secondo Otellini diventare partner l'azienda finlandese è stata una scelta sbagliata, anche se il lavoro insieme è servito e non sarà sprecato: diversi produttori di smartphone hanno tra le mani una piattaforma di riferimento che è frutto di quella collaborazione.

Da qualche mese Intel ha messo piede nel settore dei tablet con il system on chip Atom Z670, ma fino a oggi non si sono visti prodotti sul mercato (ma Otellini promette che arriveranno nei prossimi mesi). Al contrario, stanno nascendo sempre più prodotti basati su architettura ARM, e per questo motivo qualche analista ha fatto due più due (un calcolo facile quanto stupido) e ha ipotizzato che anche Intel avrebbe finito per adottare le soluzioni dell'azienda inglese.

"Non c'è alcun vantaggio nel fare quella scelta, saremmo legati a qualcun altro, ad ARM. Dovremmo pagare delle royalty, riducendo i nostri profitti", ha commentato Otellini. "Penso che siamo in grado di fare di meglio".

Otellini non si riferisce tanto alle prestazioni, quanto a rispettare un parametro decisivo nei dispositivi moderni: i consumi. ARM ha finora avuto un vantaggio sulle soluzioni x86, ma a Intel le competenze non mancano - e i soldi pure. Secondo Dadi Perlmutter dell'Architecture Group, i chip ARM potrebbero ancora avere qualche vantaggio nei consumi in standby, ma Intel ha chip più efficienti durante attività quali riproduzione di video.

Con i 22 nanometri e i transistor 3D potrebbe esserci la svolta che Intel cerca da tempo. Prima però dovrebbe arrivare Medfield, una soluzione a 32 nanometri. "Con Medfield abbiamo raggiunto un TDP adeguato per i telefoni… stiamo lavorando con diversi clienti e dalla fine di quest'anno ci aspettiamo di osservare un incremento del fatturato in tal senso", ha dichiarato Stacy Smith, direttore finanziario della casa di Santa Clara. Secondo recenti indiscrezioni Intel potrebbe avere siglato, tra gli altri, una partnership con il produttore cinese ZTE (Intel e gli smartphone, il matrimonio inizia in Cina?).

Non c'è dubbio quindi che dalle parole di Otellini traspare un'Intel sempre più votata a tutto ciò che è mobile e non potrebbe essere altrimenti visto l'andamento del mercato. "Abbiamo deciso che la nostra roadmap era inadeguata e ne dovevamo cambiare il cuore", ha affermato Otellini.

Nei prossimi trentasei mesi Intel presenterà tre design Atom: Saltwell a 32 nanometri, Silvermont a 22 nanometri e Airmont a 14 nanometri. L'accelerazione impressa da Intel nel settore mobile potrebbe addirittura portarla a "raddoppiare il ritmo della legge di Moore".

L'amministratore delegato ha "promesso" che entro 24 mesi arriveranno sul mercato tablet PC sottilissimi, capaci di far funzionare più sistemi operativi e avere un'autonomia tale da supportare le attività quotidiane. Anche i portatili saranno influenzati dal lavoro svolto dall'azienda su tablet e smartphone. Intel vuole prodotti in grado di offrire un'autonomia di 10 ore e la microarchitettura Haswell a 22 nanometri, attesa nel 2013, potrebbe essere la chiave di volta.

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Per il prossimo futuro Intel punta a notebook con consumi tra 10 e 20 watt. Oggi ci sono soluzioni CULV che vanno in tale direzione, ma la casa di Santa Clara sembra decisa a rendere quei consumi la normalità pur conservando le prestazioni: uno degli obiettivi è migliorare le prestazioni della grafica integrata di oltre 12 volte rispetto ai valori attuali.

Insomma, l'ingresso in nuovi settori sembra aver dato un nuovo spirito combattivo a Intel, anche se l'azienda non si è mai troppo seduta sugli allori in questi anni. La casa di Santa Clara sembra aver ritrovato lo spirito del 2006, quando il nemico era AMD, il Core 2 Duo l'arma con cui batterla e l'Italia vinceva il Mondiale grazie a una testata. Bei tempi.