La joint venture Sony-Ericsson pare essere vicina alla rottura: il colosso giapponese vorrebbe far confluire l'attività smartphone in quella tablet, PC e mini-console. In pratica a distanza di 10 anni dalla nascita, quello che è diventato il sesto marchio di telefonia del mondo sta per scomparire.
Sony Ericsson
Secondo il Wall Street Journal, Sony ha compreso di aver bisogno di nuove sinergie non solo fra le proprie strutture ma anche con altre aziende protagoniste del mercato. Gli smartphone sono visti come un elemento chiave dell'intera strategia mobile, sulla falsariga di quanto stanno facendo da tempo Apple e Samsung – sebbene in maniera diversa. L'obiettivo è quello di creare un eco-sistema che metta insieme dispostivi, piattaforme online e soluzioni cloud per l'intrattenimento e il lavoro.
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Sony in fondo vuole avere un controllo diretto su ogni elemento dello sviluppo, sfruttare al meglio ogni tecnologia proprietaria e ottimizzare i costi. I risultati ottenuti con le nuove linee Sony-Ericsson dedicate alla fruizione musicale e al gioco sono stati al di sotto delle aspettative, quindi è evidente l'esigenze di un'inversione di tendenza. Anche perché il gap rispetto agli avversari su questi fronti inizia a essere consistente.
L'unico scoglio che dovrà affrontare Sony sarà comunque legato ai costi di "sganciamento", anche se la forza dello Yen rispetto al'Euro potrebbe essere molto favorevole. Gli analisti stimano che la quota di Ericsson potrebbe valere tra il miliardo e 1,25 miliardi di euro, ma è evidente che la cifra potrebbe fluttuare in relazione alla trattativa sul portfolio brevetti comunque.