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L'iPhone che molti stavano aspettando

Riprendiamo la storia dell'iPhone, tornando a osservare il lancio dell'iPhone 3G. Fu il primo modello a essere venduto in tutto il mondo. Portò con sé novità come l'App Store, la riduzione del prezzo e la connettività 3G.

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a cura di Tom's Hardware

Pubblicato il 09/10/2015 alle 16:50
  • Storia dell'iPhone: iPhone 3G, due volte più veloce alla metà del prezzo
  • Di più per meno
  • Applicazioni
  • L'iPhone che molti stavano aspettando

L'iPhone che molti stavano aspettando

L'iPhone 3G fu immesso sul mercato l'11 luglio 2008, in tutto il mondo. Entro la fine dell'anno era disponibile in 70 paesi. Apple aveva introdotto anche iPhone OS 2.0, l'App Store e MobileMe, nello stesso giorno. Molti server erano collassati e rimasero a lungo fuori uso tanto che Apple, da allora, pubblica gli aggiornamenti software un paio di giorni prima dell'hardware.

I problemi ai server comunque non ostacolarono le vendite. Oltre un milione di persone comprarono l'iPhone 3G nel primo fine settimana. Ecco il commento di Apple:

"L'iPhone 3G ha avuto un weekend di apertura impressionante. Ci sono voluti 74 giorni per vendere il primo milione del primo iPhone, e questo rende evidente che il nuovo iPhone 3G ha avuto una grande partenza nel mondo".

Le recensioni erano altrettanto entusiaste. Ecco cosa scriveva Ed Baig per USA Today:

"Costa meno del modello precedente, è più veloce ed è molto più adatto agli ambienti aziendali. Lo smartphone blockbuster di Apple aveva già funzioni interessanti come la segreteria visuale, l'iPod integrato e il migliore browser Web in circolazione. Con l'aggiunta del GPS, questa meraviglia portatile non ha uguali tra gli smartphone pensati per il pubblico di massa".

Jason Snell, per Macworld:

"Se avete preferito la prudenza, e deciso di attendere la seconda generazione dell'iPhone, la vostra pazienza sarà ricompensata. L'iPhone 3G migliora la qualità audio dell'iPhone originale, ha una rete dati più veloce e integra il GPS. C'è anche la grande novità delle applicazioni di terze parti. Gli utenti business poi apprezzeranno la nuova compatibilità con Exchange".

Chi aveva un nuovo iPhone 3G e chi aveva aggiornato il primo modello, quindi, ora poteva usare Facebook, nuovi videogiochi e altre cose.

iphone 3g top

Entro il 9 settembre 2008 c'erano oltre 3.000 applicazioni disponibili nell'App Store, di cui circa 600 erano gratuite. Questo, insieme alla riduzione di prezzo, avviò la fase fortunata dell'iPhone che sarebbe durata per gli anni successivi. Novità che avrebbero anche reso lo smartphone un oggetto per le grandi masse.

La reazione dei partner e dei concorrenti

history iphone competitors 2008

I produttori di smartphone (hardware e software), all'epoca, erano aziende come Microsoft, Palm, RIM (Blackberry) e Nokia; nel 2008 fecero più o meno ciò che avevano già fatto nel 2007. Vale a dire che si spesero molto in dichiarazioni, ma nessuno di loro riuscì a capire veramente la portata dei cambiamenti innescati dall'iPhone.

Mike Lazaridis, ex AD di RIM/Blackberry:

"Non potevo scrivere (sull'iPhone) e ancora non riesco a farlo, e molti dei miei amici non ci riescono. È difficile scrivere su un pezzo di vetro".

Ivan Seidenberg, ex AD Verizon:

"Steve Jobs alla fine invecchierà … abbiamo buone possibilità".

Steve Ballmer, ex AD Microsoft:

"Sono convinto che nessuna azienda da sola può fare sia hardware che software. L'apertura è determinante perché è alla base della scelta".

Olli-Pekka Kallasvu, ex AD Nokia:

"Apple ha integrato verticalmente il modello, con hardware e software controllati rigidamente dall'azienda, e frammentato ulteriormente il mercato. Ciò che è realmente necessario è una maggiore apertura nello sviluppo di applicazioni".

Il sistema operativo Palm era arrivato alla fine della sua vita funzionale, così l'azienda si concentrò sulla creazione di terminali Windows Mobile, almeno per il tempo necessario a capire quale sarebbe dovuto essere il passo successivo. Microsoft pubblicò Windows Mobile 6.1, ma questo non migliorò affatto le prospettive di Palm. Di pari passo, anche i sistemi operativi Blackberry e Symbian invecchiavano piuttosto velocemente. L'iPhone aveva messo il touchscreen al centro dell'attenzione, e questo portò alcuni a creare prodotti che cercavano di imitarlo – come il Samsung Instinct. Molti furono relativamente fortunati in termini di vendite, ma era chiaro a tutti – almeno chi non era accecato da strategie precedenti – che il mondo stava cambiando.

Google, tra i partner al lancio del primo iPhone, fu agile e lungimirante. Avevano già comprato Danger, un'innovativa piattaforma telefonica creata da Andy Rubin – ex impiegato Apple e creatore di Sidekick. Inizialmente pensavano di creare un concorrente sulla falsa riga di Windows Mobile e Blackberry, con l'intenzione di impedire che Microsoft prendesse il predominio sul mercato tagliandoli fuori dal settore mobile, e avevano le idee molto chiare su cosa andava fatto.

Poi arrivò l'iPhone ed Eric Schmidt, che all'epoca era nel Consiglio di Amministrazione Apple, capì che Microsoft non avrebbe dominato per nulla il settore mobile. Lo avrebbe fatto Apple. Così Google, con la costernazione di Steve Jobs, fece inversione di marcia e prese a sviluppare Android imitando l'iPhone.

Andy Rubin fu scioccato all'annuncio del primo iPhone, perché nessuno gli aveva detto che Google avrebbe dato ad Apple servizi come YouTube o Maps. Di contro, era Steve Jobs a essere furioso quando fu presentato Android, perché gli avevano assicurato che Google non sarebbe entrata in competizione con Apple.

Gli effetti non furono immediati, ma la relazione tra Apple e Google non fu più la stessa e l'iPhone, che per un po' fu leader incontrastato grazie all'immobilismo di Blackberry e Nokia, non sarebbe riuscito a mantenere tale posizione dopo l'arrivo di Android.

Due anni dopo il primo iPhone

Entro il giugno 2009 il primo iPhone era stato abbandonato, con circa 20 milioni di unità all'attivo. A quel punto il prezzo a contratto negli USA scese a 99 dollari, e l'iPhone divenne un oggetto che praticamente chiunque poteva permettersi – almeno nel paese di origine. 

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