IBM ha brevettato una tastiera virtuale che si adatta all'utente. Il progetto prevede che il software modifichi leggermente la grandezza e la disposizione dei tasti sullo schermo, pur mantenendo il comune layout QWERTY, a seconda di come un utente digita sulla tastiera.
Da notare la disposizione non lineare e la grandezza non uguale dei tasti della riga superiore della tastiera
Le modifiche sono applicate automaticamente dal programma tenendo conto di parametri come la grandezza e inclinazione delle dita, ampiezza dell'area di tocco e in base alla precisione con cui vengono premuti i tasti.
È possibile trovarsi a scrivere con un tasto "O" più piccolo degli altri (magari perché si è più precisi nel toccarlo) e un tasto "I" molto grande perché si fa più fatica a premerlo correttamente.
IBM non è la prima a cercare di trovare una soluzione alla scomodità di molti utenti nell'utilizzare tastiere touch. Esistono già tipi di tastiera differenti rispetto alla classica QWERTY, oppure interfacce che risolvono il problema in altri modi - basta pensare alla tastiera Swype per Android.
L'approccio dell'azienda può essere comunque interessante perché con questo metodo è il software che si adatta all'utente e non viceversa. Attualmente non si conoscono le intenzioni di IBM riguardo all'utilizzo di questo brevetto, ma potrebbe fare gola a qualche produttore di smartphone o sistema operativo mobile.