3DS, Nintendo non ripeterà l'errore del GameCube

Nintendo ha dichiarato che il taglio di prezzo del 3DS è necessario per non ripetere il flop del GameCube, una vera occasione sprecata. Secondo gli analisti Nintendo venderà hardware in perdita, come Sony e Microsoft. Nel frattempo i dirigenti si tagliano gli stipendi.

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a cura di Roberto Caccia

Nintendo ha ridotto il prezzo del 3DS per non ripetere gli errori fatti con il GameCube. La dichiarazione arriva direttamente dall'amministratore delegato dell'azienda, Satoru Iwata, durante un colloquio con gli investitori.

Nintendo taglia il prezzo del 3DS, una mossa necessaria per non ripetere gli errori del passato

La sensazione di Nintendo è di aver sprecato una grossa occasione con il GameCube e Iwata ha sottolineato che questo è un pensiero di tutta la dirigenza dell'azienda. Un'altra motivazione alla base della netta riduzione di prezzo del 3DS è da ricercarsi nelle finanze di Nintendo, in ottima salute dopo il successo di Wii e DS.

Iwata ha dichiarato che grazie agli incassi di queste due console si sono potuti azzardare alcuni rischi imprenditoriali, come lo sviluppo di Wii U e il calo di prezzo del 3DS, simultaneamente.

L'amministratore delegato ha risposto anche ad altre domande, riguardanti gli effetti di questo taglio di prezzo sui rivenditori e sugli sviluppatori. Gli ultimi sono rincuorati da questa decisione, nella speranza che con l'aumento della base installata di console migliorino anche le vendite dei giochi.

Per i rivenditori la situazione è leggermente diversa. Iwata ha ammesso che prezzi più bassi significano margini di guadagno minori. Nonostante Nintendo non possa fare niente per cambiare questa situazione, Iwata sostiene che ci saranno benefici dall'espansione del mercato del 3DS, relativi soprattutto all'aumento del volume d'affari.

Satoru Iwata, amministratore delegato dell'azienda - Clicca per ingrandire

È naturale, più console si riescono a vendere e più aumenta il numero di utenti disposti a comprare giochi. Nintendo ha inoltre istituito un piano chiamato "Price Protection", che prevede una serie di rimborsi per i rivenditori che hanno accumulato scorte di 3DS con il vecchio prezzo.

Sembra dunque che Nintendo assaporerà il gusto di vendere hardware in perdita, al contrario delle precedenti console che hanno sempre generato utili, anche nei primi giorni di vendita. Il parere di alcuni analisti è che questo taglio di prezzo del 3DS, pari a un terzo del costo attuale, inciderà sul modello di business dell'azienda, che diventerà simile a quello di Microsoft e Sony.

Anche se sembra rischioso, la vendita di un prodotto a un prezzo inferiore a quello di produzione potrebbe essere l'unica dolorosa soluzione per risollevare le sorti di questa nuova console. Come reagirà Sony a questa strategia aggressiva di Nintendo?

Secondo gli esperti del settore questo taglio di prezzi mette PSVita in una posizione scomoda. La strategia di vendere la console portatile di Sony a 250 dollari è sensata, considerato l'hardware racchiuso al suo interno, ma un calo del prezzo diventerà necessario. Tuttavia è ancora presto per far previsioni, e gran parte degli analisti concorda nel fatto che il successo di PSVita dipenderà dalla qualità dei giochi e dei prodotti d'intrattenimento che riuscirà a proporre.

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"La mossa di Nintendo non sembra dettata dalla disperazione", sostiene David Cole di DFC Intelligence. "Credo che sia un modo per proteggere la propria quota di mercato nel settore delle console portatili. Un'azione di difesa aggressiva fatta dal leader del mercato per mantenere la propria posizione di azienda dominante del segmento".

Un altro dettaglio che sottolinea l'importanza di questo momento per Nintendo è la decisione di ridurre gli stipendi della dirigenza dal 20 al 30 percento, mentre Iwata ha optato per un calo del 50 percento. La guerra delle console comincia a lasciare le prime cicatrici.