Moddate Diablo 4? Aspettatevi il ban

Activision Blizzard dichiara guerra totale alle MMOD in Diablo IV minacciando l'utenza di cominciare a cancellare gli account

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a cura di Andrea Maiellano

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Uno degli aspetti meno apprezzati dai giocatori, dei recenti titoli principali di Diablo, riguarda la scelta di Blizzard di renderli disponibili esclusivamente online, anche se li si vuole giocare in modalità giocatore singolo. Questa decisione ha comportato, l'ovvia impossibilità di utilizzare mod, una caratteristica che molti utenti hanno considerato uno degli aspetti principali per godersi al meglio Diablo II.

Proprio in merito a questo argomento, Blizzard ha rafforzato la sua posizione per quanto riguarda l'utilizzo di mod in Diablo 4, vietandone l'uso in modo categorico. Per gli sviluppatori, ogni tipo di mod, anche se con effetti innocui, viene equiparato a una forma di cheating e può portare alla sospensione permanente dell'account di gioco.

Blizzard giustifica questa politica rigorosa politica con il semplice fatto che tutti i giocatori di Diablo 4 partecipano al gioco online e qualsiasi mod potrebbe avere un impatto negativo sull'esperienza di gioco complessiva, insomma nulla è cambiato dalla situazione che, oltre un decennio fa, afflisse il controverso Diablo III.

Ovviamente questa proibizione include anche la celebre mod TurboHUD per Diablo 4, ovvero un add-on che, pur non dando un vantaggio reale ai giocatori, offre un'ampia gamma di opzioni di personalizzazione dell'interfaccia utente del gioco.  L'accesso a questa mod non è gratuito ma richiede un abbonamento mensile di 12 dollari, da pagare attraverso il server Discord dello sviluppatore, ma con il rischio reale di perdere il proprio account, siamo sicuri che, purtroppo, TurboHUD sparirà dalla circolazione molto in fretta,

Un altro grave inconveniente della connessione internet obbligatoria è emerso lo scorso giugno, quando un attacco DDoS ha reso impossibile giocare a Diablo 4 anche per chi non era minimamente interessato al comparto online. Insomma questa misura, conosciuta come DRM a connessione costante, ta cominciando a diventare una piaga per il catalogo di Activision Blizzard.

Fortunatamente, ci sono alcuni titoli di Blizzard che consentono ancora il gameplay offline, come StarCraft II e le versioni rimasterizzate di classici dell'azienda come StarCraft: Remastered, Warcraft III: Reforged e Diablo II: Resurrected, quest'ultima, addirittura, offre anche la possibilità di utilizzare mod, offrendo una vasta gamma di opzioni per personalizzare la modalità giocatore singolo e scacciando ogni rischio di perdita dell'account.