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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Un saluto ai nostri affezionati lettori e bentornati ad un nuovo episodio della rubrica "Alla (ri)scoperta di...", con la quale noi di Tom's Hardware vogliamo vogliamo raccontarvi le storie di quei videogiochi che, per tutta una serie di motivi, non sono proprio stati baciati dalla fortuna.

Oggi torniamo indietro di una generazione e più precisamente al 2010, quando Konami annuncia in via ufficiale il nuovo capitolo di una delle serie che ha l'ha resa celebre in tutto il mondo: Silent Hill.

Presentato nel corso dell'E3 col nome provvisorio di Silent Hill 8, il titolo vede lo studio di sviluppo ceco Vatra Games all'opera con un obiettivo fondamentale: risollevare definitivamente le sorti della serie. Con già all'attivo la bellezza di sette titoli - spinoff compresi - Silent Hill é uno dei brand più rischiosi su cui lavorare, forte di un'affezionatissima schiera di appassionati non completamente soddisfatti dagli ultimi capitoli della serie.

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Homecoming - uscito nel 2008 su PC, PlayStation 3 e Xbox 360 - presentava infatti molti spunti positivi tra cui una sorta di parziale ritorno al passato, ma mancava ancora qualcosa... Tocca allora a Silent Hill: Downpour (questo il nome definitivo del progetto) riportare la serie ai fasti di un tempo, ci sarà riuscito?

In my restless dreams...

Smentite le voci che volevano il gioco come uno sparatutto in prima persona - elemento peraltro mai preso in considerazione durante lo sviluppo - arriviamo dunque al 2012 quando esce finalmente in tutto il mondo il nuovo, attesissimo capitolo della serie.

In Downpour vestiamo i panni di Murphy Pendleton, appena incarcerato (scopriremo durante il gioco il perché) e pronto al trasferimento in una nuova struttura di detenzione. Nel viaggio da una prigione all'altra il pullman che trasporta i galeotti sbanda e finisce fuori strada: il nostro Murphy può così darsi alla fuga arrivando così nella desolata cittadina di Silent Hill, un angolo di America (quasi) completamente abbandonato.

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Qui si troverà a fare i conti con una serie di eventi inspiegabili e di domande senza risposta che lo porteranno a ripercorrere il suo passato, portandolo faccia a faccia con tutte le scelte e gli errori commessi nella sua vita.

Senza proseguire oltre per non rivelare ulteriori dettagli sulla trama, passiamo ora all'aspetto più tecnico del gioco. Silent Hill: Downpour si presenta come un capitolo classico della saga ricalcando gli elementi che da sempre caratterizzano la serie quali enigmi da risolvere, molteplici creature da affrontare e decisioni da prendere, che ci indirizzeranno verso un finale piuttosto che un altro.

Il gioco utilizza il motore Unreal Engine 3 che, nonostante qualche imperfezione, compie il suo dovere alla grande contribuendo a creare l'atmosfera giusta che solo Silent Hill è in grado di evocare. La ridente cittadina si presterà infatti ad un buon livello di esplorazione anche se, va detto, appare molto più lineare rispetto ai canoni classici della serie. Non mancheranno eventi casuali e missioni secondarie tese ad arricchire la nostra esperienza di gioco, pur non aggiungendo molto a livello di trama.

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Non mancherà inoltre il consueto Otherworld, con sezioni dall'alto contenuto ansiogeno dove il nostro Murphy dovrà letteralmente sfuggire alle tenebre che proveranno ad inghiottirlo: forse una delle parti più opprimenti e più "Silent Hill" dell'intera avventura.

Un gioco destinato a non funzionare?

Detto ciò va fatta una più che necessaria considerazione: Downpour non è un titolo perfetto, tutt'altro. Molte sono le problematiche che incroceremo nel corso del nostro cammino a partire dalle già citate carenze a livello tecnico. Il motore di gioco fa sì una bella figura, ma spesso ci troveremo davanti a vere e proprie mancanze da parte degli sviluppatori: animazioni, pattern e altre imprecisioni di vario genere incideranno in parte sull'esperienza di gioco, rendendola a tratti meno ispirata del dovuto.

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Il design dei mostri in Downpour appare, a tratti, meno ispirato del dovuto.

Già perché da un prodotto come questo ci si aspetta, o meglio, si pretende anche una realizzazione artistica che sia ispirata e mirata a creare una sensazione di terrore in chi gioca, cosa che non sempre si verifica. Qualche imprecisione anche nei combattimenti anche se, va detto, essi non rappresentano certo la parte centrale di un gioco del genere.

Tornando al discorso atmosfera troviamo un deciso cambio di rotta rispetto ai precedenti capitoli che, alla luce del risultato finale, non è affatto piaciuto ai fan storici della serie. In Silent Hill infatti la colonna sonora ha sempre rivestito un ruolo fondamentale cosa che qui si verifica... In parte. Lo storico compositore Akira Yamaoka verrà sostituito da Daniel Licht, autore delle soundtrack della serie tv Dexter e in seguito di Dishonored 2.

Licht, scomparso lo scorso anno all'età di 60 anni, a dire il vero compierà egregiamente il suo lavoro ma il pomo della discordia è un altro: il tema principale del gioco, che vi proponiamo alla fine di questo paragrafo. Composta assieme al cantante dei Korn Jonathan Davis, la canzone sconvolge tutto ciò a cui erano abituati i fan della saga che, in tempo record, danno addirittura il via ad una petizione per rimuovere questo tema nu-metal dal gioco.

Se a molti questo sound tendente all'industrial non è piaciuto per nulla, ad altri è parso un tentativo di provare perlomeno a portare qualcosa di nuovo nella serie. Va però detto che, data la rilevanza nella storia dei videogiochi di un titolo come Silent Hill, molto spesso questi tentativi sono visti dagli appassionati come dei veri e propri azzardi: un brand del genere, insomma, va trattato con i guanti sempre e comunque.

Quale futuro per Silent Hill?

Oggi, sempre sperando in clamorose sorprese dell'ultimo minuto magari nel corso dell'E3 in quel di Los Angeles, non si hanno più notizie della serie. Tutti voi ricorderete quanto accaduto appena quattro anni fa quando, durante il Gamescom di Colonia, Sony annunciò un nuovo capitolo della serie sviluppato da Kojima Productions. Silent Hills, questo il nome del progetto, sembrava davvero poter ridare vita ad una saga che tra alti e bassi meritava di tornare alla ribalta... Il resto è storia che, purtroppo, conosciamo tutti.

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Chi vi scrive è un appassionato che spera sempre di vedere, un giorno, il grande ritorno di una delle migliori esperienze videoludiche mai concepite. Magari prendendo a modello l'ottimo lavoro fatto da Capcom con l'ultimo Resident Evil, perchè no? Incrociando le dita, vi lasciamo dandovi appuntamento al prossimo episodio della nostra rubrica e invitandovi a dirci la vostra su Silent Hill: Downpour.


Tom's Consiglia

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