Battlefield è da sempre il franchise che la sinfonia caotica e gloriosa della guerra totale: il grido di un compagno che chiede munizioni, il ronzio lontano di un elicottero da trasporto e l'esplosione di un C4 piazzato ad arte su un quad e lanciato verso un bel carro armato. Questo è il "Battlefield moment" o come viene definito ora "Only in Battlefield".
Come molti di voi, ho passato innumerevoli ore su questi campi di battaglia, dal deserto di El Alamein alle strade al neon di Shanghai, dalle trincee fangose della Somme alle fortezze fluttuanti del 22° secolo.
Qual è il miglior Battlefield per te?
Per questo motivo oggi voglio condividere con voi la mia classifica (quindi soggettiva con ovviamente dei principi chiari di oggettività), la mia personale scala di valore di questa saga firmata DICE ed Electronic Arts. Partiremo dal fondo, da quello che per me rappresenta l'esperimento meno riuscito, per ascendere gradualmente fino alla vetta, al mio Battlefield definitivo. Ovviamente invito anche voi a fare altrettanto nello spazio riservato ai commenti.
13)Battlefield 2142
Partiamo dal gradino più basso, occupato da un titolo che ha osato tanto, forse troppo. Battlefield 2142 ha avuto il coraggio di proiettare la serie in un futuro distopico, ma per me questo salto ha rappresentato un allontanamento eccessivo dal cuore della saga.
L'ambientazione sci-fi, con i suoi mech e le sue mimetiche ottiche, mi è sempre sembrata più un gimmick che una vera evoluzione. Il feeling delle armi era "fluttuante", meno viscerale rispetto al combattimento moderno o storico. E poi c'era la modalità Titan: un'idea ambiziosa sulla carta, ma che in pratica si traduceva spesso in un caos squilibrato e frustrante.
La doppia fase di combattimento, prima a terra e poi a bordo della fortezza volante, frammentava l'azione e rendeva difficile coordinarsi. È stato un esperimento audace, lo ammetto, ma uno che ai miei occhi ha fallito nel catturare la magia del classico gameplay di Battlefield.
12)Battlefield 2042
Se 2142 è stato un esperimento fallito, 2042 è stato "problematico" (almeno per i primissimi mesi). Il lancio di questo gioco è stato, senza mezzi termini, uno dei peggiori nella storia del franchise. Un titolo venduto a prezzo pieno che sembrava una beta: bug, crash, performance terribili e una sconcertante mancanza di feature basilari come il tabellone dei punteggi o la chat vocale.
La scelta più grave, però, è stata l'introduzione degli Specialisti al posto del classico sistema di classi, una mossa che ha snaturato il gioco di squadra e ha reso il campo di battaglia un'accozzaglia di "eroi" con abilità fuori contesto.
Le mappe erano immense, ma spesso vuote e mal progettate. Sebbene DICE abbia lavorato duramente negli anni successivi per rimediare, salvando il salvabile, la ferita iniziale è stata troppo profonda. Un'occasione mancata che ha quasi distrutto la reputazione della serie.
11)Battlefield V
Battlefield V è la storia di un'opportunità sprecata. Sulla carta, aveva tutto per essere un capolavoro: un ritorno alla Seconda Guerra Mondiale, un gunplay tecnico e profondo e l'introduzione di meccaniche interessanti come le fortificazioni.
Tuttavia, il suo intero ciclo vitale è stato funestato da polemiche e decisioni incomprensibili. A partire da un marketing confuso che ha alienato parte della community, passando per un lancio povero di contenuti, fino a modifiche al time-to-kill che hanno spaccato la base di giocatori.
L'innovativo sistema di attrition, che limitava munizioni e salute, era interessante ma spesso frustrante. La cancellazione del supporto e dell'atteso fronte orientale, ha, infine, lasciato la rappresentazione del conflitto mondiale tristemente incompleta. Un gioco dal potenziale enorme, azzoppato da una gestione post-lancio deludente.
10)Battlefield Hardline
Ho sempre considerato Hardline come un divertente spin-off, ma nulla di più. Un "non-Battlefield". L'idea di trasporre la formula in un contesto "guardie e ladri" è stata originale, e Visceral Games ha creato modalità interessanti come Rapina e Soldi Sporchi.
Il problema è che mancava completamente la scala di grandezza che definisce la serie. Le auto della polizia non potranno mai sostituire il rombo di un M1 Abrams.
Le sparatorie per le strade di Los Angeles, per quanto frenetiche, non avevano la stessa posta in gioco di una battaglia per il controllo di un'intera nazione. Era un FPS solido e veloce, ma quando avviavo Hardline, non sentivo di giocare a Battlefield. È stato un intermezzo piacevole, ma dimenticabile.
9)Battlefield Vietnam
Un capitolo rispettato, ma che ai miei occhi non è mai riuscito a scrollarsi di dosso l'etichetta di "grande espansione" di 1942. Ha introdotto elementi di gameplay fantastici, come l'asimmetria tra le fazioni e l'uso degli elicotteri come spawn point mobili, per non parlare della colonna sonora iconica.
Tuttavia, non ha rappresentato quel balzo in avanti fondamentale che mi sarei aspettato. Le fondamenta erano ancora quelle, solidissime, del suo predecessore, ma mancava di quella scintilla da classico "gioco nuovo". Un ottimo titolo, una fantastica variazione sul tema, ma non un pilastro fondamentale della saga.
8)Battlefield 1943
Semplice, immediato, divertente. Ma anche incredibilmente superficiale. Battlefield 1943 è stato un piccolo esperimento digitale che ha funzionato per quello che era: un assaggio a basso costo dell'esperienza Battlefield.
Con solo tre mappe (sebbene iconiche) e tre classi, esauriva le sue cartucce molto in fretta. Era perfetto per una partita veloce, un concentrato di azione arcade senza troppi fronzoli.
Ma l'assenza di profondità, di personalizzazione e di varietà lo relegava a un ruolo marginale. Un antipasto che definirei gustoso, ma che non ha inevitabilmente saziato come una portata principale.
7)Battlefield 1942
Il capostipite. Il gioco che ha dato inizio a tutto. Metterlo in questa posizione non è una mancanza di rispetto, ma un riconoscimento del tempo che passa.
Battlefield 1942 ha inventato la guerra totale digitale, un concetto rivoluzionario che permetteva di combattere via terra, mare e aria nella stessa partita. Wake Island è storia. Il suo impatto è innegabile e il suo posto nell'olimpo dei videogiochi è innegabile.
Tuttavia, rigiocato oggi, mostra tutti i suoi anni, come è giusto che sia. Va onorato come il grande padre fondatore, ma la sua progenie ha imparato a combattere molto meglio di lui.
6)Battlefield Bad Company
Con Bad Company, DICE ha dimostrato di saper fare due cose: creare personaggi memorabili e far saltare in aria le cose. La campagna single-player è ancora oggi una delle migliori della serie, con un umorismo e una caratterizzazione unici.
L'introduzione del motore Frostbite e della sua distruttibilità ambientale ha cambiato le regole del gioco. Per la prima volta, nessuna copertura era veramente sicura.
Tuttavia, il suo multiplayer, pensato principalmente per il mercato console, era un passo indietro in termini di scala rispetto ai capitoli per PC. Meno giocatori, mappe più piccole. Era un'evoluzione tecnologica fondamentale, ma un ridimensionamento dell'epicità che l'ha sempre contraddistinta.
5)Battlefield 1
Un vero e proprio trionfo artistico e concettuale. La scelta di ambientare il gioco nella Prima Guerra Mondiale fu una scommessa vinta su tutta la linea.
Per me Battlefield 1 è ancora oggi un'opera brutale e immersiva che cattura l'orrore delle trincee come nessun altro titolo FPS (anche se comunque vanno elogiate esperienze come Isonzo, che però hanno caratteristiche differenti).
La modalità Operazioni è stata una delle migliori introduzioni nella storia della saga, dando un senso narrativo e un peso a ogni battaglia. Il focus sul combattimento corpo a corpo e su un arsenale più "primitivo" ha donato al gameplay una freschezza inaspettata. È stato il grande ritorno della serie a un'identità forte e distintiva.
4)Battlefield 2
Se 1942 ha gettato le fondamenta, Battlefield 2 ha costruito il palazzo che ha reso possibile tutti i suoi seguiti. Questo è stato il capitolo che ha definito il Battlefield moderno.
Ha introdotto un sistema di classi e squadre che incoraggiava la cooperazione a un livello mai visto prima.
Il ruolo del Comandante, in grado di fornire supporto strategico dall'alto, era una trovata geniale che aggiungeva un intero strato tattico al gioco. Mappe come Strike at Karkand sono incise nella memoria di ogni appassionato, compreso me. Per anni, Battlefield 2 è stato il punto di riferimento per ogni sparatutto online a squadre, un gioco complesso, profondo e incredibilmente gratificante.
3)Battlefield 4
Battlefield 4 era la massima espressione del concetto di "sandbox". Nonostante un lancio a dir poco problematico (causato però anche dal lancio in simultanea con la gen PS4 e Xbox One), il lavoro di redenzione di DICE lo ha trasformato nel Battlefield più completo e ricco di contenuti di sempre.
La quantità di armi, accessori, veicoli e gadget era sbalorditiva, offrendo una libertà di approccio quasi illimitata. Il "Levolution", che permetteva di alterare drasticamente le mappe, era spettacolare e aggiungeva quel dinamismo alle partite che serviva.
Battlefield 4 ha preso l'eccellente formula del suo predecessore e l'ha rifinita, ampliata e perfezionata in quasi ogni aspetto, diventando la piattaforma definitiva per la guerra moderna. Per questo motivo ritengo si meriti senza problemi il terzo posto in questa speciale classifica.
2)Battlefield Bad Company 2
Qui, per quanto mi riguarda, rasentiamo la quasi perfezione (quella la vedrete nel paragrafo sotto). Bad Company 2 ha preso le migliori idee del suo predecessore e le ha elevate all'ennesima potenza. Il sound design è, ancora oggi, considerato da molti il migliore mai realizzato: ogni arma, ogni esplosione aveva un peso, una potenza devastante che ti faceva sentire al centro dell'azione.
La distruzione ambientale era stata portata a un nuovo livello, permettendo di radere al suolo interi edifici. Mappe come Arica Harbor e Port Valdez sono esempi di design superbo, perfette sia per la modalità Rush (qui al suo apice) che per Conquest. Aveva un'anima, un'identità "sporca" e grintosa che lo rendeva unico. Un capolavoro assoluto.
1)Battlefield 3
Ed eccoci arrivati alla vetta. Per me, Battlefield 3 è stato un vero e proprio evento nel 2011. Un salto generazionale che ha ridefinito cosa fosse possibile in uno sparatutto multiplayer. L'introduzione del motore Frostbite 2 dopotutto è stata una rivoluzione: la grafica, l'illuminazione, gli effetti particellari e la distruzione erano anni luce avanti a qualsiasi altra cosa sul mercato.
Anche le mappe funzionavano benissimo, erano grandi il giusto e con un design mirato: da un lato la guerra totale di Caspian Border, dall'altro l'intensità claustrofobica di Operation Métro, che offriva un'alternativa folle e frenetica per gli amanti della fanteria.
Tra l'altro, il team riuscì a dar vita a un gunplay che funzionava divinamente: era reattivo, preciso e soddisfacente, con TTK praticamente semi-perfetto. Il sistema di sbloccabili era gratificante e spingeva a giocare, con le microtransazioni che erano ancora un lontano rincordo.
Non c'è nulla da fare, per me Battlefield 3 ha rappresentato il punto di equilibrio perfetto tra innovazione tecnologica, gameplay e accessibilità. Ha fissato un nuovo standard per il genere e, ai miei occhi, rimane ancora oggi il Re indiscusso del franchise (almeno fino all'arrivo di Battlefield 6).