Black Mirror, nel maniero dei Gordon non siete i benvenuti

Il reboot di Black Mirror è finalmente arrivato per tutti gli appassionati di avventure grafiche. Sarà all'altezza dei predecessori?

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Black Mirror

 

Black Mirror è il reboot/remake della serie originale di Future Games del 2004. Un sinistro maniero nasconde da intere generazioni un inconfessabile segreto della famiglia Gordon, e voi siete l'ultimo superstite che dovrà subire o rompere la sua maledizione.

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CONTRO: Tecnicamente povero; caricamenti infiniti e frequenti; cali di frame rate inspiegabili; si finisce in poche ore.

VERDETTO: Purtroppo il lavoro di King Art ha fallito in pieno la sua missione, ovvero quella di arricchire una serie come Black Mirror con le attuali possibilità di sviluppo e non solo. Perfino il vecchio predecessore risulta addirittura migliore, a causa di alcuni difetti tecnici davvero imperdonabili che minano l'intera esperienza di gioco. Un'occasione sprecata!

Gli amanti delle avventure grafiche ricorderanno sicuramente la serie di The Black Mirror apparsa su PC nel lontano 2004. Se il castello dei Gordon vi aveva appassionato, sappiate che è arrivato il suo reboot sviluppato da King Art e prodotto THQ Nordic disponibile per PS4, Xbox One e PC, con la possibilità di sfruttare le potenzialità offerte dal nuovo hardware.

Possiamo tranquillamente affermare che il lavoro svolto da Future Games oltre dieci anni fa godeva di un fascino tenebroso indiscutibile: il castello di Black Mirror, un maniero immerso nella campagna scozzese, ha fatto da teatro in tre capitoli - non tutti molto riusciti - a una storia intricata e coinvolgente, fatta di orrori ispirati da Edgar Allan Poe e H.P. Lovecraft, tale da essere il vero pilastro portante della serie. Nonostante si tratti di un reboot sviluppato da un altro team, anche stavolta l'intero gioco si regge quasi esclusivamente grazie alla sua trama.

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Iniziamo a giocare nel 1926 (l'intera storia compre un arco temporale assai maggiore) vestendo i panni dell'ultimo erede della famiglia Gordon. David Gordon viene convocato nel castello di famiglia, il maniero di Black Mirror in Scozia, a causa dell'improvvisa morte del padre e dovrà farsi carico di diventare il nuovo proprietario della casa.

L'accoglienza avuta al suo arrivo da parte della nonna Margareth, il maggiordomo Angus e l'avvocato di famiglia Andrew, non è delle migliori. Anzi, sembra che la presenza del nostro protagonista non sia affatto gradita dai suoi ospitanti e non solo. Strane visioni, incubi a occhi aperti e altri avvenimenti iniziano a minare la tranquillità di David, che dovrà scoprire la verità sulla morte del padre e sulla maledizione che grava sulla famiglia Gordon ormai da secoli.

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La trama che vi abbiamo raccontato non brilla sicuramente per originalità, soprattutto perché è praticamente identica al primo The Black Mirror pubblicato nel 2004, ma come successe al tempo, anche stavolta, seppur con alcuni stereotipi, riesce a catturare l'interesse dei giocatori. Infatti i problemi di questo nuovo Black Mirror sono altri...

L'oscurità ha inghiottito quest'avventura

Il paragone coi vecchi capitoli purtroppo è dovuto, soprattutto alla luce delle possibilità di programmazione odierne. E ci duole ammettere che su diversi fronti, l'originale The Black Mirror è addirittura (ancora!) un prodotto migliore di questo nuovo reboot e vi spieghiamo perché.

Appena iniziato a giocare a Black Mirror iniziamo a vagare per le stanze dell'enorme magione, ma purtroppo diverse cose iniziano a rendere l'esperienza di gioco un tantino antipatica: le stanze accessibili - dall'inizio alla fine del gioco - sono davvero poche se evidenziamo il loro gigantesco contesto; le aree sono spesso buie e poco dettagliate perdendo perfino in un confronto con gli scenari disegnati nel titolo originale e infine giunge come una scure il difetto che ha reso davvero frustrante l'intera avventura: i caricamenti tra gli scenari. E sono davvero tantissimi!

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C'è un caricamento praticamente ogni volta che entrate e uscite da una stanza, come faceva il caro e vecchio Resident Evil, solo che al posto dell'animazione della porta (che illudeva e ingannava l'attesa del caricamento) avrete una schermata nera che vi farà attendere per circa 15 interminabili secondi (versione PS4).

Inoltre, in questo capitolo possiamo assistere alla rivoluzione della telecamera e dei movimenti del nostro protagonista, grazie alla completa implementazione del 3D. Purtroppo, la telecamera offre una panoramica dell'area di gioco spesso insufficiente, soprattutto quando bisogna analizzare alcune aree quando si cercano gli hotspot con cui interagire. Il nostro David si muove a volte a scatti, con cali di frame rate, in modo legnoso e, inspiegabilmente, riesce a correre solamente quando si trova all'esterno della casa. Un altro mistero di Black Mirror.

L'interfaccia di gioco è semplice, si richiama col tasto Start e potrete dare un'occhiata al vostro inventario che non userete mai. Infatti, vi basterà posizionarvi davanti ai punti di interazione (hotspot) e premere i pulsanti richiesti sullo schermo per interagire con l'oggetto giusto, senza che vi dobbiate arrovellare più di tanto sulla scelta.

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Gli enigmi sono ben congegnati, ma sono davvero troppo pochi e distribuiti solo nella prima parte. Abbiamo portato a termine Black Mirror senza particolari difficoltà, concludendo l'avventura in poco più di 4 ore. Siamo sicuri che l'imponenza del castello di Black Mirror e la maledizione della famiglia dei Gordon potevano avere uno sviluppo decisamente più duraturo.

Nonostante le problematiche elencate, la storia di Black Mirror è coinvolgente, l'atmosfera è cupa a sufficienza grazie a un comparto sonoro azzeccato, con un doppiaggio in lingua inglese convincente e i sottotitoli nella nostra lingua, malgrado qualche bug che propone ancora delle frasi in inglese o qualche volta le parole svaniscono come... fantasmi.

Siamo davvero molto delusi da questo ritorno su cui nutrivamo la speranza di una buona avventura grafica. Non ci aspettavamo un comparto tecnico da urlo, ma un frame rate ballerino con una tale penuria di elementi da gestire sullo schermo con caricamenti infiniti, frequenti e inspiegabili non sono affatto giustificabili.

Sono tutti aspetti molto importanti che minano la continuità di gioco e che rendono l'intera avventura davvero frustrante a scapito di una trama che ancora oggi potrebbe raccogliere consensi tra gli appassionati. Speriamo solo che THQ Nordic aggiusti il tiro e abbia il coraggio di proporre un degno seguito di questa saga. 


Tom's Consiglia

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