Libertà Paradisiaca

L'ultima versione di Burnout, il primo episodio Next-Gen, ha fatto il pieno di novità.

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a cura di Tom's Hardware

Libertà Paradisiaca

Ogni serie deve cambiare il suo gameplay prima o poi, fare una revisione totale per rilanciarne l'interesse. Per rispettare questa regola d'oro dello sviluppo, Burnout ha appena abbandonato i suoi semplici menù e i suoi percorsi predefiniti per cambiare pelle e copiare da suo fratello maggiore, Need for Speed. Una città immensa è stata costruita per permettere al giocatore di sentire il vento della libertà soffiare sulla saga EA. Sette minuti in modalità boost, cioè a oltre 250 km/h: è questo il tempo che serve per attraversare la città da parte a parte. Paradise City è stata creata a modello di molte grandi megalopoli americane. Come dice DJ Demoniak, mentre inizia il vostro primo giro: "esplora tutto se vuoi (...) ogni strada è una sfida!" ed ha ragione.

Con la sua voce da teenager ribelle, pone le basi di questo nuovo episodio senza bisogno di preamboli. Cadute, corse, sbandate, contromano, sono in tutto 120 le prove che vengono offerte al giocatore. Per quanto riguarda il parco macchine, troviamo 75 veicoli dalle caratteristiche diverse e di marche immaginarie, per poter sfruttare quello che ha decretato il successo della serie, cioè i danni ad oltranza. E qui raggiungiamo l'apoteosi: gli abitacoli si deformano interamente, le ruote saltano in aria, i vetri schizzano via in frammenti abbaglianti fino a che non resta soltanto la metà della macchina originale, schiacciata contro la parete. Sullo schermo appare ironicamente "carrozzeria rovinata". Ma nulla ci può fermare: l'asfalto è ancora caldo e bisogna tornare a divorarlo il più rapidamente possibile.