Call of Duty non è un più un videogioco, ma propaganda politica

Modern Warfare 2 ci conferma, ancora una volta, che Call of Duty non è più solo uno shooter interattivo ma uno strumento di propaganda.

Avatar di Alessandro Adinolfi

a cura di Alessandro Adinolfi

Anche in un periodo storico complesso come il nostro, i videogiochi non sono più semplici videogiochi. O almeno, non lo sono nel momento in cui Activision decide di trasformare Call of Duty in uno strumento di propaganda politica. Non è una novità: al di là del multiplayer, la serie è sempre stata un vero e proprio messaggio positivo per il mondo occidentale e Modern Warfare 2, in arrivo il 28 ottobre 2022, non fa ovviamente eccezione.

Attenzione: proseguendo nella lettura troverete spoiler sull'inizio della campagna di Modern Warfare 2!

Come riportato online da diverse testate e da diverso video presenti su YouTube, Call of Duty: Modern Warfare 2 comincia citando uno degli eventi che ha rischiato di trascinare il mondo in nuova guerra mondiale: l'uccisione di Qasem Soleimani, avvenuta a gennaio 2020 per mano di Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti d'America, che ordinò l'eliminazione della figura con un attacco a distanza, utilizzando i droni. Un omicidio, decisamente contestabile, ma che alla fine servì esclusivamente come atto di risposta ad alcuni raid avvenuti in alcune basi statunitensi.

Modern Warfare 2 comincia proprio così, con Ghost che viene incaricato di uccidere il generale Ghobrani, in un attacco che ricorda in tutto e per tutto quello avvenuto oramai più di due anni fa. Come ciliegina sulla torta, Ghobrani è circondato dai russi. Uno scenario realistico? Sì, visto che l'Iran e la Russia collaborano da anni per la fornitura di armi, ma forse un po' troppo fuori contesto rispetto a quello che accade nel mondo odierno.

Se il videogioco vuole diventare politico, dovrebbe seguire altri esempi, come quello di Lucas Pope. La realtà dei fatti è che in realtà in questo momento Call of Duty non è più solo un videogioco, ma uno strumento di propaganda politica. Propaganda che mette al centro la guerra e non invece altri argomenti, decisamente più spinosi, che andrebbero affrontati per provare a creare un mondo migliore. La speranza è che in futuro al serie tenti di distaccarsi sempre di più da questa comunicazione e inizi ad abbracciare la guerra esclusivamente per raccontare una storia, senza buoni, cattivi e priva di allusioni politiche reali. In caso contrario, se si volesse fare politica, allora sarebbe meglio schierarsi in un'altra maniera e cominciare a parlarne seriamente.