Le mosse di Street Fighter, o quelle di Tekken, non usciranno facilmente dagli schermi, ma potrebbero comunque dare il loro contributo allo sport reale. Ne sono convinti gli specialisti del team olimpico inglese, che propongono agli atleti qualche ora di SF4, per migliorare il coordinamento occhio-mano e migliorare i riflessi.
A sentire T. Robinson, papabile per una medaglia nel taekwondo nel 2012 :" copierei le mosse, se fosse possibile farlo, ma comunque aiuta a migliorare. Gioco ogni volta che posso". Secondo il preparatore atletico Des Blackburn il gioco serve più che altro a rilassare gli atleti, e non è una vera parte dell'allenamento, ma ha comunque effetti positivi, perché migliora la concentrazione e la coordinazione occhio-mano.

Il comitato olimpico ha proibito l'uso di onde energetiche, almeno per il 2012.
Street Fighter, però, è solo la punta dell'iceberg. La squadra olimpica britannica spera di essere la prima a poter replicare digitalmente le caratteristiche e i movimenti degli avversari, e usarle per simulare le gare olimpiche, con i computer e le console. E vorrebbero riuscirci prima del 2012, anno delle prossime olimpiadi londinesi.
L'analisi dei movimenti, della potenza, dei risultati, dovrebbe permettere di creare modelli virtuali credibili degli atleti, e aggiungere un elemento del tutto nuovo, e potenzialmente determinante, all'allenamento.
Quasi scontata l'introduzione della Nintendo Wii, che dovrebbe, in teoria, permettere di allenarsi insieme all'avversario virtuale , o contro di lui. Secondo Alan Wing, dell'Università di Birmingham, è "possibile e vale la pena di provarci".
Oltre al citato taekwondo, gli attuali progetti prevedono l'inclusione del bob, del ciclismo, nuoto, e tennis. Naturalmente la simulazione non sostituisce l'allenamento vero e proprio: si tratterebbe, più che altro, di un elemento motivante, e di uno strumento per misurare i risultati e i progressi.
Se poi tutto funziona, non è detto che nel 2013 non ci ritroviamo con titoli sportivi di nuova generazione con un nuovo livello di realismo e di competizione. Chi avrebbe voglia, tuttavia, di sfidare un "vero" campione olimpico dal divano di casa?