La lunga storia dei portatili Nintendo

Ripercorriamo la storia delle console portatili di Nintendo, dal primo Game Boy al 2DS.

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a cura di Tom's Hardware

Correva l'anno 1996 e nonostante Nintendo fosse arrivata sino a quel momento distribuendo tre console fisse (NES, Super Nintendo e Nintendo 64), sul fronte delle portatili non innovava dal 1989. Il Game Boy ha sempre venduto bene, ma dopo sette anni la spinta innovativa e l'appeal iniziavano a raffreddarsi.

Così, grazie ai considerevoli progressi tecnologici avvenuti in quel lasso di tempo, Nintendo riuscì a rimpicciolire il Game Boy fino a farlo stare nel palmo della mano di un giocatore. Il dispositivo, chiamato Game Boy Pocket, era identico al Game Boy tranne che nelle dimensioni.

Nintendo realizzò che il nome Game Boy era un'autentica calamita per il pubblico, e così decise di lavorare in fretta e furia allo sviluppo di un nuovo prodotto. Nel 1998 nacque il Game Boy Color, con uno schermo a colori che seppur con una palette limitata permetteva di riprodurre giochi più complessi, come il platform cult Shantae e Pokémon Crystal, celebre per aver introdotto personaggi femminili giocabili nella saga.