Avatar di Michele Pintaudi

a cura di Michele Pintaudi

Editor

Londra, 1888. In piena età vittoriana, l’ombra di Jack lo Squartatore si fa sempre più marcata: la scia di vittime e di terrore si allunga sempre di più, così come cresce l’alone di mistero dietro ad uno dei serial killer più celebri della storia del mondo. Con questa premessa ha inizio Dance of Death: Du Lac & Fey, l’ambiziosa avventura grafica con cui Salix Games prova a ritagliarsi uno spazio non da poco all’interno di un genere da poco tornato alla ribalta.

Il neonato team britannico, del resto, può contare su un gruppo di professionisti già affermati nel settore - personalità proveniente da realtà come Lionhead e Rocksteady per citarne due – ma anche su un comparto artistico ricercato in tutte le sue componenti: il doppiaggio, che vanta la presenza di attori da serie come Penny Dreadful, Game of Thrones e Black Mirror, ne è forse la prova più lampante.

Grazie ad una chiave fornitaci in anteprima dallo studio, abbiamo dunque potuto godere di un assaggio dei primi frammenti di gioco. Un progetto ambizioso e dalla gestazione complessa che, a due anni dal suo annuncio, sta finalmente per arrivare nelle mani dei videogiocatori di tutto il mondo. Non perdiamoci però in chiacchiere, e andiamo subito a scoprire insieme questo intrigante Dance of Death…

Il mistero dello Squartatore…

In questa quantomai classica avventura grafica, ultimo esempio di una sterminata tradizione di titoli “punta e clicca”, vestiremo i panni di Sir Lancelot Du Lac e di Morgana Le Fey. Sin da subito, il gioco ci mostrerà abilità differenti per entrambi i personaggi: Morgana, trasformata in cane a seguito di una misteriosa maledizione, potrà parlare con le creature presenti nel mondo di gioco, mentre Lancelot potrà esaminare le scene del delitto nei minimi particolari. In seguito ci verrà introdotto il personaggio di Mary Kelly, la cui caratterizzazione fornisce alla storia un’ulteriore sfumatura di mistero in grado di rendere il tutto ancor più interessante.

La struttura del gioco si rifà a molti titoli che abbiamo potuto ammirare in passato, prevedendo un’ampia componente esplorativa unita alla risoluzione di enigmi dalla difficoltà variabile. Già nei primissimi attimi di gioco ci troviamo a dover perseguire determinati obiettivi che, con la raccolta di indizi e oggetti da analizzare, renderanno il quadro complessivo man mano sempre più interessante. Importante sarà anche prendere le giuste decisioni, al fine di plasmare al meglio la nostra storia indirizzandola verso il percorso che più riterremo corretto.

A livello narrativo il tutto scorre in maniera gradevole, accompagnando il giocatore in un’avventura sia da giocare che da vivere: in tal senso, le ambientazioni rivestono un ruolo davvero molto importante. Come spesso accade in esperienze del genere la location è infatti funzionale alla narrazione, dimostrandosi in grado di creare alla perfezione un’atmosfera singolare e soprattutto adatta al contesto che andremo ad approcciare.

Il comparto tecnico, che può contare su un sapiente uso dell’ormai affermato Unity, ci restituisce un prodotto piacevole sia da vedere che da giocare: la componente prettamente grafica, per quanto non centrale in titoli del genere, appare molto ben curata nel gioco. A onor del vero, è anche meglio di quanto ci si possa aspettare e, con una maggiore attenzione alla cura delle animazioni nella versione finale, ci troveremo di fronte ad una vera piccola perla anche da questo punto di vista.

Ricostruzione storica? Promossa!

Gli appassionati di storia troveranno in Dance of Death un ottimo modo per immergersi in uno dei periodi più intriganti della storia del mondo. Nello sviluppo del contesto che fa da sfondo a quanto narrato nel gioco, appare evidente quanto i ragazzi di Salix Games abbiano investito – e bene – le loro risorse in ricerca: ambientazioni, situazioni e una costante atmosfera di fondo sono infatti elementi che appaiono curati con molta attenzione, dando vita ad un prodotto che riproduce fedelmente la Londra vittoriana com’è conosciuta nell’immaginario collettivo.

I famigerati Whitechapel murders, piuttosto che la mole di personaggi storici presenti nell’avventura sono soltanto due delle caselle che vanno a formare un mosaico davvero molto appagante, anche per coloro attenti ai più minuziosi particolari.

Non manca qualche glitch o qualche imperfezione di vario genere come le già citate animazioni, ma si tratta di elementi che gli sviluppatori intendono correggere al fine di consegnare ai giocatori un titolo perfetto in tutte le sue componenti. Dance of Death è un progetto ambizioso, e in un genere dalla grande tradizione come le avventure grafiche, la cura dei particolari è qualcosa di imprescindibile: il confronto con grandi capolavori del passato, inevitabilmente, è infatti sempre in agguato a fronte di un’eredità davvero molto importante.

Appuntamento dunque al prossimo 5 aprile, quando Dance of Death: Du Lac & Fey approderà finalmente su PC nella sua versione completa: alla luce di quanto abbiamo potuto vedere, noi non vediamo l’ora. La parola passa ora a voi giocatori: conoscevate già il progetto di Salix Games? E quali sono le vostre prime sensazioni?

Dance of Death: Du Lac & Fey è in arrivo su Steam: appuntamento al 5 aprile!