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Days Gone Remastered | Analisi della versione per PS5 PRO

Days Gone Remastered ripropone, a distanza di sei anni, una delle produzioni più chiacchierate dei PlayStation Studios, ma saprà ancora divertire?

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Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

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Pubblicato il 22/05/2025 alle 09:00

Sono passate diverse settimane dall'uscita di Days Gone Remastered e, per quanto mi sia di nuovo fatto ammaliare dalla storia di Deacon, e soprattutto dal poter girare l'Oregon a bordo di una moto sventrando orde di zombi, ho voluto aspettare a trarre delle conclusioni su questa operazione che tanto ha fatto discutere.

La principale motivazione per cui mi sono frenato dal correre a tessere, nuovamente, le lodi di questa nuova edizione (si, sono uno di quei folli che lo apprezzò quando uscì su PS4) è stata la presenza di alcuni bug (uno in particolare che mi ha precluso la possibilità di ottenere il platino ai tempi della sua uscita) che continuavano a persistere fin dalla versione "pre-release" per PS4.

Insomma, va bene che questa remastered di Days Gone è, oggettivamente, molto bella da vedere e con alcune aggiunte davvero interessanti per aumentarne la longevità, ma vedere che un dannato bug non era stato ancora corretto dopo tutti questi anni (e soprattutto dopo tutte le patch uscite nel corso degli anni), mi ha propendere per aspettare e prendermi il tempo di rigiocarmi l'intera avventura per verificare se fossi stato solo sfortunato io, o se, dopo tutti questi anni, ci fossero ancora delle reminiscenze dei vari problemini che afflissero il gioco al lancio.

Mai decisione fu più saggia, visto che una settimana fa è stato rilasciato un aggiornamento che non solo ha ripulito il titolo da ogni "avanzo di bug", ma ha anche aggiunto l'ultima modalità grafica che mancava all'appello, nonché il supporto al VRR, che ora può essere abilitato nelle impostazioni di sistema della vostra PS5, nel caso abbiate uno schermo che lo supporti, in maniera che venga abilitato automaticamente anche in Days Gone Remastered.

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Non-morti e motori

Prima di passare alle migliorie implementate in questa remastered di Days Gone, vi posso dire che la fiducia che gli diedi al lancio (qui potete leggere la recensione originale) è stata ben riposta. L'avventura di Deacon, come da tradizione per le più recenti produzioni tripla A, è maturata nel corso degli anni, migliorando aggiornamento dopo aggiornamento, fino a raggiungere una forma, quasi, perfetta in questa riedizione per PC e PS5. 

Il voto datogli nel 2019 non cambia. Days Gone, per quanto migliorato, ed espanso, sotto ogni aspetto, rimane un titolo da 8. Un'avventura divertente, per certi versi avvincente, la cui unica sfortuna è stata quella di uscire in un periodo di "stanca" sia per il genere degli open-world più tradizionali, che per il genere degli zombie movie.

Non sorprende che la critica al tempo fu tiepida nei suoi confronti, alla fine l'ombra di Breath Of The Wild stava ancora oscurando tutti quegli open-world che si presentavano troppo "classici" nella loro formula, così come il periodo calante di quello "zombie-boom" generato dal fenomeno di The Walking Dead (che portò a una vera e propria invasione multimediale di non-morti) stava rendendo "stantia a prescindere" ogni produzione che avesse a che fare con i mostri del cinema resi celebri da Romero.

Eppure Days Gone, con il suo mescolare una narrazione da serie-tv a una caratterizzazione convincente dei vari personaggi, riesce ora, come allora, a divertire con un mix di atmosfere azzeccate e situazioni tanto caciarone, quanto esaltanti. Imbattersi in un'orda emoziona sempre, così come spendere decine di minuti a percorrere l'Oregon a bordo della moto di Deacon resta un'esperienza tanto rilassante, quanto suggestiva. 

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Un morto che cammina?

Non sorprende, quindi, che non appena il titolo ha cominciato a venire proposto in sconto, o addirittura regalato ai membri del PS Plus, tutti i giocatori hce furono scettici al lancio scoprirono una produzione che, al netto della sua "impostazione classica" aveva comunque svariate frecce nella sua faretra.

Una ricoperta che, però, è giunta troppo tardi, visto che Sony aveva già preso la decisione di non dare ulteriore fiducia alle vicende di Deacon e di reindirizzare Bend Studios verso altri progetti, fermando ogni nuova iterazione di Days Gone.

Per questo motivo Days Gone Remastered ha un sapore parecchio agrodolce. Da un lato è la migliore versione possibile (sia su console che cu PC) della produzione di Bend Studios, dall'altro versante, però, non è chiaro il perché Sony abbia deciso di affidare a Climax Studios la riedizione di un titolo il cui seguito non è in programma, aggiungendoci addirittura dei contenuti extra.

Le malelingue diranno che è una di quelle operazioni a "poca spesa e tanta resa"che permetteranno a Sony di incassare ancora un po' con la produzione di Bend Studios, rientrando ulteriormente delle vendite tiepide ottenute su PS4; i benpensanti, invece, staranno pregando che questa versione ottenga il giusto successo e faccia si che, fra qualche anno, le vicende di Deacon continuino.

Resta il fatto che a oggi siamo di fronte a un titolo che merita di essere giocato almeno una volta da tutti quei giocatori che amano gli zombie-movie, gli open-world che scorrono leggeri (come i due Spider-Man di Insomniac) e quelle produzioni single player, fortemente story-driven, a cui PlayStation Studios ci ha abituato nelle ultime generazioni di console. 

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Tecnicamente meritevole, anche se...

Tecnicamente parlando, una delle prime, e più notevoli, differenze rispetto al gioco originale risiede nella gestione dell'illuminazione notturna. Questa versione offre notti incredibilmente realistiche, caratterizzate da ombre profonde e cieli stellati, che riducono significativamente la visibilità e rendono l'uso del faro della moto di Deacon un elemento cruciale per l'esplorazione.

Venendo alle scene d'intermezzo, hanno tutte ricevuto un'ottima operazione di restauro. Il lavoro sulle luci è eccellente e l'aggiunta di nuovi effetti sulla pelle dei personaggi ha contribuito a migliorare notevolmente la resa visiva complessiva. Stesso discorso vale per la resa delle condizioni atmosferiche, la cui simulazione ora influisce in modo più credibile sulla percezione del cielo e delle nuvole, rendendo l'ambiente decisamente più immersivo e molto più sugestivo.

Scendendo ancor più nei dettagli, Days Gone Remastered vanta ombre a risoluzione più elevata e riprende alcuni effetti visivi dalla versione PC, migliorando la qualità grafica generale della produzione. Tuttavia, un compromesso evidente è l'eccessiva "morbidezza"(perdonatemi il termine poco scolastico) dell'immagine, dovuta all'utilizzo della risoluzione a 1440p senza upscaling temporale, tanto che in alcuni momenti, se si fa un paragone A-B, la versione PS4 risulta leggermente più nitida.

Parlando proprio di modalità grafiche, in seguito all'ultimo aggiornamento ne troviamo tre: qualità, prestazioni e bilanciata, più una aggiuntiva per PS5 Pro. La prima offre una risoluzione a 4K e 30 fps fissi; prestazioni, invece, permette di giocare a 1440p con un framerate ancorato a 60 fps; la modalità bilanciata, aggiunta recentemente, offre invece due alternative: su PS5 base presenta una risoluzione di 1800p con il frame rate che mira ai 40 FPS, mentre su PS5 Pro offre una grafica a 2160p (upscalati a 4K sfruttando il PSSR) e 40 fps fissi.

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Al netto di tutte le modalità grafiche a disposizione, su PS5 Pro Days Gone Remastered offre una modalità "ottimizzata", la quale sfrutta il PSSR per offrire una risoluzione di 1584p (upscalata in 4K) e 60 fps, in verità un po' ballerini, motivo per il quale, al netto della "morbidezza"di cui vi parlavo prima (esclusivamente nelle scene più concitate), la versione per PS5 Pro è quella che più si avvicina al porting per PC in termini qualitativi, offrendo delle performance decisamente convincenti e una visione d'insieme molto più pulita e ricca di effetti rispetto alla versione per PS5 base.

Un'aspetto che, pero, ho apprezzato poco, sono stati i tempi di caricamento, i quali pur essendo decisamente inferiori rispetto alla versione per PS4, e PS4 Pro, risultano ancora corposetti. Un peccato se si pensa che team come Insomniac sono riusciti a occultarli completamente nei loro Spider-Man per PS5, i quali presentano aree di gioco decisamente più affollate di elementi a schermo. 

Per quanto riguarda, invece, le modifiche in termini di accessibilità e le implementazioni delle caratteristiche di PS5, non c'è nulla da appuntare al lavoro svolto da Climax Studios. Sono state inserite tante opzioni di accessibilità per allineare Days Gone alle ultime produzioni targate PlayStation Studios, così come il DualSense è implementato divinamente, in particolar modo il suo feedback aptico.

E per i bug che mi hanno perseguitato per sei, lunghi, anni? Anche loro, alla fine, sono spariti. Climax Studios, nell'ultimo aggiornamento rilasciato, ha ripulito tantissime sbavature che ancora affliggevano il titolo, così come ha corretto alcuni difetti nati in seguito alla loro conversione, mostrando un impegno lodevole e permettendomi, finalmente, di "ripulire quel nido" che si "glitchó" durante la mia prima run e permettendomi, finalmente, di poter provare a ottenere il Platino. 

In linea di massima, però, a rendere meno sorprendente questa remastered, non è il fatto che io abbia testato a fondo la versione per PC negli scorsi anni, quanto il fatto che Days Gone avesse già ottenuto un aggiornamento gratuito nella sua versione per PS4 che ne aumentava il frame-rate, motivo per il quale risulta più comprensibile come mai sia stata aggiunta la modalità orda per offrire qualcosa di inedito da giocare a chi deciderà di ritornare in Oregon assieme a Deacon.

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Chi non ama le orde?

Days Gone Remastered, proprio i virtù i fare presa sui giocatori di vecchia data, porta con se alcune novità che, nella loro semplicità, risultano molto interessanti. Tra le novità minori è stata inserita  una modalità foto ampliata, con illuminazione personalizzabile e il ciclo giorno/notte modificabile in tempo reale, mentre per quanto riguarda la cosiddetta "ciccia", Climax Studios ha aggiunto una modalità di gioco inedita e de sfide aggiuntive: Speedrun, che presumo si descriva da sola, e Permadeath, che come potete immaginare implementerà la morte definitiva di Deacon in caso di Game Over.

La vera stella, però, è la nuova modalità Assalto Orda, che trasforma l’esperienza di gioco in un survival su larga scala. Ambientata in alcune delle regioni presenti nel gioco, questa modalità, come suggerisce il nome, prende la meccanica meglio riuscita del gioco e la espande in maniera fin esasperata, scagliando i giocatori contro ondate di Furiosi (come vengono chiamati i non-morti in Days Gone) semrpe più grosse e che possono raggiungere il gargantuesco numero di 800 non-morti.

La tattica sarà fondamentale anche più di quanto non lo fosse all'interno del gioco: avere la moto sempre vicina, gestirne il carburante, usare con attenzione le munizioni a disposizione e, soprattutto, sapersi muovere per cercare di separare, incanalare in sazi stretti o, alla bisogna, seminare le ondate di Furiosi sarà vitale per riuscire a uscirne vittoriosi.

Ovviamente non si tratta di una semplice trasposizione 1:1 delle orde presenti nella storia principale, ma sono state aggiunte la possibilità di usare personaggi diversi e alcune minacce totalmente inedite, quali animali infetti e Furiosi potenziati. L’ottima intelligenza artificiale dei non-morti, sempre dinamica e capace di reagire attivamente alle scelte del giocatore, rende ogni partita totalmente imprevedibile, richiedendo di ragionare rapidamente sul da farsi e impedendo di pianificare eccessivamente come gestire le ondate.

A coronare il tutto troviamo abilità esclusive per questa modalità, modificatori di punteggio e la possibilità di sbloccare alcuni contenuti, totalmente estetici, che riescono a garantire quel senso di progressione che, altrimenti, verrebbe meno dopo qualche partita.

Insomma, era già chiaro nel 2019 che le orde di Days Gone fossero la punta di diamante dell'intera produzione, motivo per il quale non ho mai capito perché Sony non ci abbia puntato di più negli scorsi anni. Poterle giocare, finalmente, al di fuori del gioco principale, con una serie di meccaniche cucite su misura, è un aspetto che, da solo, vale già ampiamente i 10€ richiesti per fare l'upgrade dalla versione per PS4 (che potete trovare scontata su Amazon), mentre rende decisamente più longevo il titolo per tutti quei giocatori che consoceranno Deacon per la prima volta con questa remastered.

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