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Death's Door | Recensione, capolavoro di solidità

Death's Door è senza ombra di dubbio uno dei migliori indie degli ultimi mesi: scopri il perchè nella nostra recensione dedicata!

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Nel mondo videoludico vi sono poche certezze, ma una di queste è sicuramente quella relativa alla nascita ogni paio di mesi o giù di lì di qualche indie indimenticabile, di qualche opera indipendente in grado di ergersi nella mischia e di imporsi come una vera e propria sorpresa. Dopo titoloni del calibro di Loop Hero e Chicory: A Colorful Tale, a far propria l’egida di indie del momento è questa volta Death’s Door, ultima fatica di Acid Nerve edita da Devolver, publisher che ultimamente non sembra proprio essere in grado di sbagliare un colpo. Dopo l’ottimo Titan Souls, insomma, i ragazzi di Acid Nerve si sono a dir poco superati, regalandoci con Death’s Door un gioco sicuramente non rivoluzionario, ma inattaccabile su ogni fronte. E scusate se è poco.

Abbiamo recensito il gioco con il seguente PC:

Death's Door: professione mietitore

Death’s Door è ambientato in un peculiarissimo mondo fantasy, dove a mantenere stabile l’ordine delle cose e a garantire l’immutabilità del ciclo della vita è nientepopodimeno che una super burocratica organizzazione di corvi, fatta di ligi funzionari e spietati mietitori. Esatto, l’ingrato ma essenziale compito di accompagnare, talvolta anche a forza, l’anima dei defunti al momento opportuno è nell’immaginario di Acid Nerve affidato a dei semplici corvi e proprio nei panni di uno di questi volatili ci troveremo a muovere i nostri passi in Death’s Door.

Un’avventura non certo lunga, parliamo di una decina scarsa di ore totali di durata, ma colma di momenti e ambientazioni di grande valore. Nostro compito nel corso in Death’s Door sarà quello di ottenere tre grandi anime, ognuna di esse rappresentata da creature particolarmente potenti e dotate di un’aurea quasi mitica all’interno del mondo di gioco, con le quali aprire una misteriosa e potente porta. Un’odissea che ci porterà ad attraversare posti tanto belli quanto evocativi, incontrare personaggi a dir poco singolari e, soprattutto, a imbatterci in delle storie in grado di toccare più di una corda dell’animo.

Il vero, grande messaggio che Death’s Door si pone di portare è infatti quello dell’accettazione, della comprensione del fatto che dopo il grandissimo dono della vita vi è anche la morte. Un qualcosa di ineluttabile, che può anche essere temuto, ma che ha come scopo proprio quello di esaltare ulteriormente il tempo concessoci. Death’s Door è costellato di storie di individui alla ricerca dell’immortalità e attaccati alla vita con le unghie e con i denti, incapaci di comprendere a fondo come la grandezza di un’esistenza si possa trovare nella sua interezza, nella sua alfa, ma, soprattutto, nella sua omega. Delle storie anche tristi, senza però mai cadere nel malinconico, che riescono a far comprendere come l’importante sia vivere la vita nella sua pienezza e non prolungarla oltre ogni umana possibilità.

Un'opera completa

Passando ora a quello che è il gameplay del titolo, l’ultima opera di Acid Nerve è alla fine dei conti un action RPG con visuale isometrica tutto sommato tradizionale. Rispetto a opere analoghe non ci sono infatti particolari punti di rottura, con i vari elementi a cui siamo oramai abituati che possono essere ritrovati senza marcate variazioni anche in Death’s Door. Quello che colpisce del gioco, come accennato in apertura di recensione, non è però tanto la sua verve innovativa o dirompente, bensì la sua capacità di offrire un’esperienza valida su ogni fronte, senza tentennamenti vari.

Le fasi di combattimento, ad esempio, si sviluppano tramite la classica triade di attacchi, dash e abilità speciali, senza andare a sperimentare più di tanto. Il tutto è però fluido e riesce a convincere, con il gameplay che sotto questo punto di vista sa rivelarsi semplice ed efficace. Ad esaltare particolarmente l’impalcatura di gioco imbastita da Acid Nerve sono poi gli scontri con i vari boss, tutti decisamente riusciti sia sul piano narrativo, visto che ognuno di essi è accompagnato da una più che degna costruzione, che, appunto, su quello più prettamente ludico. Ottima anche la gestione della difficoltà, che non lambisce certo picchi troppo alti come titoli simili, ma riesce comunque a regalare un buon livello di sfida, che non sfocia mai nella frustrazione grazie anche a un generoso sistema di checkpoint.

Pure l’esplorazione si conferma su dei buonissimi livelli con Death’s Door che è pregno di location di valore sia sul piano del level design che su quello estetico. Interessante sotto tale aspetto la scelta di non dotare il giocatore di una mappa nel corso delle sue scorribande. Una decisione che per alcuni potrebbe magari anche rivelarsi infelice, ma che alla fine dei conti è invece azzeccata, soprattutto considerando come le varie zone di gioco possano sì risultare labirintiche ma mai eccessivamente ampie.

Ad arricchire il tutto sono poi numerosi puzzle ambientali, la maggior parte dei quali è completabile grazie ai vari poteri speciali di cui è dotato il nostro protagonista, come un arpione o delle palle di fuoco. Ciliegina sulla torta sono infine i vari collezionabili, con cui potenziare il proprio personaggio o esplorare ulteriormente l’universo narrativo di gioco, che sono disseminati un po’ ovunque e contribuiscono a rendere più ricco il mondo di Death’s Door e più interessante l’esplorazione.

Arte e suono

Molto, molto riuscito è poi l’aspetto artistico, che, senza ricorrere a particolari virtuosismi, riesce a regalare degli ottimi scorci e dei personaggi memorabili. Uno stile efficace, semplice e pulito che, nonostante talvolta si riveli un po’ troppo derivativo come nel caso della Urn Witch che pare essere stata presa di forza da un’opera di Miyazaki, riesce a sostenere alla grande il gioco, senza imporsi sugli altri elementi del titolo. Un saggio e riuscito gioco d’equilibrio, completato alla grande da una colonna sonora capace di catturare ogni singolo elemento, ogni singolo frangente, con le giuste sonorità.

Voto Recensione di Death’s Door


8.8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Solido su ogni aspetto

  • Lungo il giusto

  • Simpatico ma profondo

Contro

  • Nulla di veramente rivoluzionario

Commento

Death’s Door è veramente, veramente bello. Capita raramente di trovarsi dinnanzi un prodotto contraddistinto da una qualità generale così alta su ogni fronte, incapace di mostrare il fianco a critiche di ogni genere, ma quando succede è veramente difficile non consigliarlo senza se e senza ma. Se amate gli action RPG, e più in generale il mondo indie, fidatevi di noi e fate vostro Death’s Door. Non ve ne pentirete.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Death's Door - PC