Non è certo un bel periodo per Disney: la decisione di aumentare i prezzi dei servizi di streaming, annunciata proprio mentre l'azienda affronta critiche trasversali da parte di spettatori, attivisti e personalità pubbliche a causa di quanto accaduto con Jimmy Kimmel, rischia di far perdere all'azienda un gran numero di utenti, più di quanto non stiano già disdicendo l'abbonamento in segno di protesta.
L'effetto domino degli aumenti tariffari
A partire dal 21 ottobre, gli abbonati di Disney+ dovranno sostenere aumenti fino al 20% rispetto alle tariffe attuali. Il piano con pubblicità passerà da 10 a 12 dollari mensili, mentre quello senza interruzioni pubblicitarie salirà da 16 a 19 dollari al mese. Chi sceglie l'abbonamento annuale senza pubblicità vedrà aumentare il costo da 160 a 190 dollari.
Attualmente i rincari riguardano solo gli Stati Uniti, ma presto o tardi arriveranno anche in Italia: il piano Standard senza pubblicità passerà probabilmente a 10,99€ al mese contro i 9,99€ attuali, il premium aumenterebbe da 13,99€ a 15,99€ mensili. Gli abbonamenti annuali dovrebbero invece passare, rispettivamente, a 109,90€ e 159,90€.
L'impatto si estende ben oltre Disney+, coinvolgendo l'intero ecosistema di servizi streaming dell'azienda. Le acquisizioni strategiche hanno permesso a Disney di controllare multiple piattaforme, trasformando ogni singolo rincaro in un fenomeno che tocca milioni di utenti across different services. Anche i pacchetti che includono Hulu e ESPN Select subiranno incrementi significativi.
Una tempistica controversa
La strategia temporale di Disney segue un pattern ormai consolidato: annunci a settembre per implementazioni a ottobre. Tuttavia, il contesto del 2024 presenta caratteristiche uniche rispetto alle precedenti manovre tariffarie del 2022 e 2023. L'azienda si trova infatti al centro di boicottaggi multipli che coinvolgono diverse categorie di pubblico, dai liberali ai conservatori, dagli attivisti per la libertà di parola alle celebrità.
Il 17 settembre ha segnato un momento critico quando ABC, di proprietà Disney, ha annunciato la sospensione indefinita di "Jimmy Kimmel Live!" dopo le controverse dichiarazioni del conduttore riguardo l'omicidio dell'influencer di destra Charlie Kirk. Le parole di Kimmel durante la puntata del 15 settembre hanno scatenato la reazione del presidente della Federal Communications Commission Brendan Carr, spingendo le affiliate ABC Nexstar e Sinclair a rimuovere il programma dalle loro emittenti.
La risposta del pubblico non si è fatta attendere, materializzandosi in proteste fisiche davanti agli studi Disney di Burbank, California, e in una massiccia campagna social per la cancellazione degli abbonamenti Disney+. Secondo i dati Yipit citati dal New York Times, questo movimento di protesta ha generato un tasso di abbandono degli abbonamenti superiore rispetto ad altri boicottaggi nel settore streaming.
C'è modo di risparmiare?
Purtroppo questi aumenti non possono essere evitati, presto o tardi colpiranno tutti gli utenti Disney+ che non disdicono il proprio abbonamento prima dello scattare dei rincari. Tuttavia, potreste guadagnare qualche mese sfruttando l'offerta attualmente in corso, che vi permette di avere tre mesi di abbonamento a 2,99€. Una volta terminato il periodo, se non annullerete la sottoscrizione verrà automaticamente rinnovata con il piano Standard con pubblicità a un costo di 6,99€ al mese, anch'esso più alto degli attuali 5,99€.