Il caso delle copie di Far Cry 4 acquistate da rivenditori esterni e bloccate da Ubisoft continua a far discutere, e oggi si aggiunge un ulteriore dettaglio alla vicenda. I rivenditori coinvolti sostengono infatti di aver fatto acquisti legittimi, ma Ubisoft ha negato quest'affermazione.
Il publisher francese ha infatti specificato a GameInformer che le chiavi disattivate provengono da Origin, e per la precisione da acquisti illeciti.
"Confermiamo che recentemente sono state acquistate sullo store Origin di EA chiavi d'attivazione comprate con informazioni fraudolente recuperate da carte di credito, chiavi che successivamente sono state rivendute online", spiega Ubisoft.
"Queste chiavi potrebbero essere state disattivate. I clienti che potrebbero essere stati coinvolti dovrebbero contattare il venditore e chiedere un rimborso", continua la software house.
Electronic Arts ha confermato la notizia e come contromisura ha temporaneamente rimosso tutti i giochi Ubisoft dal catalogo di Origin, in modo da proteggersi da ulteriori acquisti fraudolenti.
"Abbiamo identificato le chiavi non autorizzate e avvisato Ubisoft", afferma EA, consigliando di rivolgersi ai rivenditori per ottenere un rimborso e di comprare chiavi soltanto su Origin o da rivenditori di fiducia.
 | Far Cry 4 - Limited Edition |
Ovviamente non poteva mancare una risposta ufficiale da parte di G2A, uno degli store coinvolti, che è intervenuto su Facebook professando la propria innocenza.
"G2A non è in alcun caso responsabile di quanto accaduto. Tuttavia, siamo a conoscenza di questo problema e faremo il possibile per recuperare", spiega l'azienda.
I prossimi passi di G2A prevedono un controllo con i venditori coinvolti, in modo da ottenere rimborsi o nuovi codici per i clienti. L'obbiettivo per il futuro invece è di escludere dal marketplace i rivenditori responsabili dell'incidente, in modo da evitare l'insorgere di situazioni simili.
Il sospetto è che alcuni malintenzionati abbiano acquistato le chiavi di Far Cry 4 su Origin con carte di credito rubate, per poi rivendere la refurtiva a store esterni come G2A e affini, ma di questo molto probabilmente se ne occuperanno le autorità.