Fate/Samurai Remnant | Provato

Abbiamo provato le prime ore di Fate/Samurai Remnant: avrà saputo convincerci il futuro titolo di Koei Tecmo?

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Quella di Fate è una saga con oramai una ventina d’anni sul groppone che nel corso del tempo ha raccolto attorno a sé numerosi fan, attratti da una narrativa spesso e volentieri accattivante. I vari episodi del franchise, diviso tra anime, manga, videogiochi e quant’altro, si sviluppano infatti tutti attorno a delle battaglie per il controllo del Santo Graal tra potenti guerrieri, chiamati master, in grado di evocare possenti eroi dal passato che prendono invece il nome di servant. Un setting, quindi, decisamente interessante e che si apre alle più svariate situazioni e ambientazioni, con il futuro Fate/Samurai Remnant che sarà ad esempio ambientato a Edo nella metà del XVII secolo.

Fate/Samurai Remnant uscirà il prossimo 29 settembre su PC, PS4, PS5 e Nintendo Switch, ma abbiamo avuto l’occasione di provarne in anteprima una sezione tutto sommato corposa negli scorsi giorni. Sarà riuscita l’opera di Koei Tecmo Games a convincerci in questo primo hands on?

Abbiamo provato il gioco con il seguente PC:

Waxing Moon Ritual

Fate/Samurai Remnant racconta le vicende del giovane Miyamoto Iori, scopertosi a sua insaputa dotato della capacità di evocare potenti guerrieri dal passato e immischiato in una pericolosa guerra. Insieme a lui, altri sei master in compagnia dei loro servant si stanno infatti dando battaglia per celebrare il cosiddetto Waxing Moon Ritual, un cruento rituale che permetterà all’ultima coppia rimasta in vita di poter esaurire un proprio desiderio. A venire in soccorso di Iori è fortunatamente una ragazza conosciuta come Saber, dietro la cui solamente docile apparenza si nasconde un formidabile servant.

Un incipit, quindi, tutto sommato accattivante e che ben si sviluppa nelle primissime ore di gioco, aprendosi a interessanti scenari e presentando misteriosi e potenzialmente intriganti personaggi. Per valutare la narrativa nel profondo sarà ovviamente necessario mettere le mani sulla versione completa del titolo, ma è indubbio come il panorama complessivo sia fin da ora promettente.

A rendere il tutto più interessante è poi il fatto che, ad accompagnare gli immancabili e spesso interminabili dialoghi testuali a cui ci hanno sempre abituato le opere nipponiche, sono dei filmati particolarmente scenografici e realizzati con gran cura. Delle cutscenes di valore, in grado, almeno nelle prime ore di gioco che abbiamo potuto provare, di dare un quid in più al tutto e che testimoniano come Fate/Samurai Remnant sia un titolo dotato di un certo budget.

Due guerrieri, un obiettivo

Pure sul piano del gameplay la situazione è tutto sommato promettente. La prima cosa da sottolineare, considerando soprattutto la nomea di Koei Tecmo, è come Fate/Samurai Remnant non sia un musou, o almeno non del tutto. Sebbene siano infatti presenti vari momenti in cui saremo chiamati a combattere contro decine di avversari contemporaneamente, il sistema di combattimento pare essere decisamente più raffinato di quello di un musou qualsiasi. Il titolo abbraccia infatti molto più quelli che sono gli stilemi da titolo action-GDR che quelli del genere dove Koei Tecmo è maestra indiscussa.

In Fate/Samurai Remnant Iori è tra le altre cose in grado di assumere diverse posture, ognuna di esse dotata delle proprie peculiarità. Quella della terra permette ad esempio di ridurre i danni subiti, mentre quella dell’acqua si adatta particolarmente bene agli scontri con nemici multipli e così via. Non mancano poi manco gli attacchi speciali e le combo, per quanto non certo articolate come in un Devil May Cry qualsiasi.

Tutto questo limitandosi solamente a Iori, con la situazione che diventa ancor più rosea considerando come in Fate/Samurai Remnant sia possibile prendere in mano anche la potente Saber. La servant del giovane samurai è infatti utilizzabile in determinati scontri o quando si avverano particolari situazioni, ossia il riempire una determinata barra durante i combattimenti, risultando particolarmente devastante in battaglia. Gli attacchi e le tecniche di Saber sono infatti, almeno nella sezione di gioco che abbiamo potuto provare, nettamente migliori e più potenti di quelli di Iori, riuscendo a risolvere anche le situazioni più complesse con pochi affondi.

Il dualismo tra Iori e la comunque non sempre sfruttabile Saber pare insomma funzionare. Il sistema di gioco di Fate/Samurai Remnant rende infatti bene l’idea di avere al proprio fianco un’eroina leggendaria senza risultare però sbilanciato. Buona, sempre per quanto riguarda il bilanciamento del gioco, l’idea di intervallare ondate di minions a nemici più coriacei e in grado di far esprimere meglio le varie sfumature del gameplay.

Personalizzazione ed esplorazione

Fate/Samurai Remnant non è però fatto da soli combattimenti, ma ha anche tutta una ossatura da GDR simil open world. Presenti, ad esempio, gli immancabili skill tree per il potenziamento di Iori e Saber, oltre che la possibilità di impostare che abilità speciali utilizzare e modificare, sia a livello estetico che di potenza, le katane del protagonista.

Le varie città del gioco, per quanto abbastanza ridotte in quanto a dimensioni, sono poi girabili liberamente, con tanto di quest secondarie, negozi, oggetti nascosti e quant’altro a renderle più interessanti e divertenti da esplorare. Il tutto, come del resto anche per il sistema di combattimento e quant’altro, è ovviamente da valutare sul lungo termine, ma è innegabile come la base di partenza sia più che discreta.

Sul piano tecnico, pur senza eccellere, Fate/Samurai Remnant riesce a regalare qualche scorcio soddisfacente, con le ambientazioni e il design di personaggi e nemici che pare essere di buona fattura. Assolutamente non sufficienti invece, almeno in questa versione, le impostazioni grafiche su PC, che si riducono alla mera scelta tra grafica e performance. Dire che sarebbe lecito aspettarsi qualcosa di più nella versione completa è a dir poco un eufemismo.