Il mondo del cinema horror si prepara ad accogliere una nuova interpretazione dell'universo di Resident Evil, questa volta firmata da Zach Cregger, il regista che ha conquistato critica e pubblico con il suo recente "Weapons". La particolarità del progetto risiede nella scelta di non ricorrere ai personaggi più amati dai videogiocatori, optando invece per una narrazione completamente inedita che si inserisce nel canone della celebre saga Capcom. L'uscita è prevista per il 18 settembre 2026, e le prime dichiarazioni del regista promettono un'esperienza cinematografica che rispetti l'essenza dei videogiochi pur mantenendo una forte identità autoriale.
Una visione autoriale nel mondo zombie
In una recente intervista rilasciata a Entertainment Weekly, Cregger ha chiarito la sua filosofia creativa per questo adattamento. "Quando lo guarderete, direte 'Questo è molto da Zach'", ha spiegato il regista, sottolineando come il film si svolgerà nell'universo di Resident Evil mantenendo però il suo stile distintivo. La decisione di non utilizzare Leon Kennedy, uno dei protagonisti più iconici della serie, nasce da un principio di rispetto verso il materiale originale e dalla volontà di evitare appropriazioni indebite di personaggi già ben definiti.
Austin Abrams, protagonista di "Weapons", guiderà il cast di questo nuovo capitolo cinematografico, affiancato da Paul Walter Hauser, attore e wrestler professionista che porterà la sua esperienza in produzioni di genere. La sceneggiatura è stata sviluppata dallo stesso Cregger in collaborazione con Shay Hatten, promettendo una narrazione che bilancia originalità e fedeltà al franchise.
L'equilibrio tra innovazione e tradizione
Il regista ha precisato di non voler "rubare Leon per inserirlo in una storia originale", definendo tale approccio come presuntuoso. Al contrario, la sua intenzione è quella di creare una narrazione che si inserisca organicamente nel canone di Resident Evil, preservando tutto ciò che i fan amano dei videogiochi. Questa filosofia rappresenta un tentativo di conciliare la necessità creativa di raccontare storie nuove con il rispetto per un universo narrativo già consolidato e apprezzato da milioni di giocatori in tutto il mondo.
Le influenze specifiche che guideranno il progetto attingono principalmente dai capitoli 2 e 3 della serie per quanto riguarda l'ambientazione, mentre il tono si avvicinerà maggiormente a quello del quarto episodio. Cregger ha descritto l'esperienza visiva come un viaggio che accompagna il protagonista mentre "scende sempre più profondamente all'inferno", replicando la progressione tipica dei videogiochi dove l'intensità e il pericolo aumentano costantemente.
Un nuovo approccio agli adattamenti videoludici
La strategia creativa adottata da Cregger rappresenta una novità nel panorama degli adattamenti cinematografici di videogiochi, spesso criticati per la loro incapacità di catturare l'essenza dell'opera originale. Il regista ha espresso fiducia nel fatto che il pubblico comprenderà come sia possibile essere ossessionati dalle idee originali pur realizzando un film basato su una proprietà intellettuale esistente. Questa apparente contraddizione, secondo le sue parole, troverà chiarimento solo alla visione del prodotto finito.
L'approccio di Cregger potrebbe segnare un punto di svolta per il genere degli adattamenti videoludici, dimostrando che è possibile rispettare il materiale di partenza senza sacrificare la visione creativa personale. Il successo di questa formula sarà cruciale per determinare se questo modello possa essere replicato in futuri progetti simili, aprendo nuove strade per la trasposizione cinematografica di universi videoludici complessi e stratificati come quello di Resident Evil.