Fire Emblem Three Houses, Anteprima

Durante una presentazione a porte chiuse abbiamo potuto visionare una lunga demo di Fire Emblem Three Houses e scoprirne le novità più importanti.

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a cura di Andrea Maiellano

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Le motivazioni per le quali Fire Emblem Three Houses stia catturando così tanto l’attenzione di pubblico e critica, dopo la sua ufficializzazione avvenuta lo scorso Febbraio durante uno dei celebri Nintendo Direct, sono molteplici. Non si tratta, infatti, solamente di un nuovo titolo della celebre saga di giochi di ruolo strategici a turni, che dal 1990 a oggi è stata in grado di diventare uno dei brand più importanti di Nintendo, ma anche il primo capitolo canonico della serie a giungere su una console domestica dopo oltre dieci anni. 

Se si volessero analizzare le cause dell’incredibile successo del brand, sicuramente si dovrebbero prendere in considerazione i numerosi riferimenti alla cultura medioevale occidentale, e la grande introspezione della psicologia dei personaggi giocabili, mischiati sapientemente a una narrativa di solito disimpegnata, se relazionata alla serietà dei temi trattati. Il vero punto di forza della serie, però, risiede nella maestosa componente strategica, in grado di migliorarsi, iterazione dopo iterazione, facendo divenire la saga sviluppata da Intelligent System, un punto di riferimento in grado di unire amanti del gioco di ruolo giapponese e cultori delle produzioni strategiche a turni sotto un’unica bandiera.

Con Fire Emblem Three Houses, però, Intelligent System ha voluto espandere in ogni direzione le caratteristiche che hanno reso celebre il proprio brand, cercando di offrire un prodotto fedele alla tradizione ma che si distanzi dal semplice “more of the same” in alta risoluzione. Durante una presentazione a porte ci è stata mostrata la versione finita del titolo, potendo vedere in prima persona le migliorie e le novità introdotte in Fire Emblem Three Houses, e vi possiamo fin da ora dire che, se lo standard qualitativo rimarrà analogo a quanto mostratoci da Nintendo, ci troviamo di fronte a una delle esclusive per Switch di maggior spessore di un 2019 che si mostra come una delle annate più floride per la console ibrida del colosso di Kyoto. 

Rimandando alla nostra recensione di Fire Emblem Three Houses l’analisi delle fasi esplorative all’interno dell’immenso Monastero del Garreg Mach, le modifiche apportate alla gestione dei nostri soldati e il rinnovato sistema di relazioni, sentimentali e non, con i personaggi che popoleranno l’universo di gioco, vogliamo soffermarci in quest’anteprima sulle meccaniche correlate agli scontri sul campo di battaglia, vero punto nevralgico di ogni capitolo della saga. Via anticipiamo subito che la volontà di innovare degli sviluppatori, unito alla collaborazione con il team di Koei Tecmo per realizzare alcune delle idee concepite per Three Houses, è riuscita nell’intento di modernizzare, senza snaturare, un Combat System che, oltre a rimanere fedele alla tradizione della saga, si presenta personalizzabile in una moltitudine di meccaniche permettendo stili di gioco completamente differenti e in gradi di abbracciare un’utenza molto più ampia che in passato.

Cominciando dal principio, in Fire Emblem Three Houses gli scontri si presenteranno come nei capitoli precedenti. Una suddivisione a scacchiera del campo di battaglia vi fornirà fin dal principio una visione chiara delle possibilità di movimento delle vostre truppe, di quelle nemiche e delle peculiarità del terreno di gioco. Le meccaniche di base saranno quelle già conosciute dagli amanti dei titoli strategici: a ogni turno potrete spostare individualmente i vostri soldati per un numero predefinito di caselle, attaccare gli avversari se vi troverete a una distanza corretta e utilizzare oggetti, richiamare alleati o sfruttare eventuali sinergie fra i vostri combattenti, prima di passare il turno e attendere l’offensiva nemica.

 

A queste semplici meccaniche di base vi si innestano tutta una serie di elementi gestionali che andranno a influenzare l’esito dei vostri scontri espandendo il ventaglio di strategie possibili che verranno offerte al giocatore. Ogni soldato infatti viene considerato alla stregua di un personaggio di un party in un gioco di ruolo tradizionale. Le sue statistiche, così come l’affinità a un ruolo specifico, o a una tipologia di arma, andranno a definirne un ruolo specifico all’interno dell’ecosistema della battaglia. Viene da se che le lunghe fasi gestionali di cui vi accennavamo poc’anzi, svolgeranno un ruolo chiave nella creazione della vostra armata perfetta. 

Come per le precedenti iterazioni della saga, anche in Fire Emblem Three Houses le peculiarità del terreno di gioco avranno un ruolo importante nelle vostre battaglie. Che si tratti di aree forestali o di zone acquitrinose, ogni variazione al bioma predefinito del campo di battaglia potrà fornire bonus, o malus, nel momento in cui i vostri soldati vi ci stazioneranno al suo interno. Viene da se che un sapiente sfruttamento del campo di battaglia potrà fornirvi il giusto vantaggio in termini di velocità d’azione e risposta alle offensive avversarie. 

Addentrandoci nella prima delle novità introdotte in Fire Emblem Three Houses troviamo i Battaglioni, vere e proprie armate che potranno essere assegnate a ognuno dei vostri soldati. Il procedimento di reclutamento, di questi piccoli eserciti personali, vi verrà presentato durante le prime ore di gioco e consisterà nel dirigersi nella zona prescritta del Monastero e, letteralmente, assoldare per denaro uno dei Battaglioni disponibili. Questi contenuti manipoli di soldati avranno delle statistiche precise che andranno ad affiancarsi a quelle del soldato a cui le assegnerete. Se ad esempio sceglierete un Battaglione di maghi e lo assegnerete a uno stregone, potrete permettergli di avere delle cure aggiuntive durante la battaglia. Affiancarli a un guerriero specializzato nell’uso della spada, invece, gli permetterà di sopperire alle mancanze in termini di Mana, rendendolo, di fatto, un soldato maggiormente versatile.

I Battaglioni, però, non si riveleranno solo una mera "statistica aggiuntiva" ma saranno da considerarsi come una vera e propria unità “monouso" sul campo di battaglia. Essi, infatti, saranno tutti dotati di uno "stratagemma" univoco che altro non è che un abilità addizionale, offensiva o difensiva, utilizzabile una sola volta per scontro. Questi manipoli di soldati, inoltre, necessiteranno di cure alla stessa maniera dei vostri guerrieri e saliranno di livello in maniera analoga, divenendo a tutti gli effetti una risorsa aggiuntiva atta a rendere più variopinto il ventaglio di abilità, e statistiche, a disposizione del vostro esercito, oltre a rendervi indubbiamente più semplici alcuni scontri. Per quanto il loro arruolamento si riveli un passaggio obbligato in termini narrativi, l'utilizzo dei Battaglioni rimarrà a discrezione del giocatore, permettendo, come accennavamo poc'anzi, una personalizzazione dello stile di gioco a “misura di giocatore”.

L'innovazione che più farà discutere i fan della serie, però, risiede nella meccanica del "Battito Divino" che, evitandovi anticipazioni sulla trama di Fire Emblem Three Houses, altro non è che la possibilità di effettuare un numero limitato di "Rewind" durante lo scontro. Un'azione si rivela fallimentare a causa di un attacco non andato a buon fine? Potrete ritornare indietro e ritentare un approccio differente o sperare che la casualità degli eventi faccia andare a buon segno la vostra offensiva. L'esito della battaglia verte a vostro sfavore, a causa di una serie di scelte che si sono rivelate errate? Potrete tornare indietro di un paio di turni per tentare una strategia completamente differente. Il "Battito Divino", in buona sostanza, si può considerare come una “gomma” virtuale che fungerà da salvavita per tutti quei giocatori alle prime armi o che vorranno, semplicemente, sperimentare diversi approcci agli scontri senza, però, corromperne l'esito finale. Analogamente ai Battaglioni, a esclusione dei momenti in cui la narrazione ne imporrà l'utilizzo, il "Battito Divino" è una meccanica totalmente opzionale e che quindi non impatterà minimamente l'esperienza complessiva di gioco ai puristi della serie.

Se queste, indubbiamente, sono le innovazioni più imponenti inserite nel Combat System di Fire Emblem Three Houses, ve ne sono molteplici che ricoprono un ruolo maggiormente di corredo e che andremo ad analizzare ampiamente in fase di recensione. In questa corposa anteprima volevamo diradare alcuni dubbi che potevano sorgere a seguito delle ultime presentazioni effettuate da Nintendo, scalfendo solamente la superficie di una produzione che, fin dalle prime ore passate assieme, si sta rivelando mastodontica, varia e curata nei minimi dettagli. Un’esclusiva indubbiamente importante per Switch e in grado di saziare la fame non solamente dei fan di Fire Emblem ma di qualsiasi amante dei giochi di ruolo strategici in possesso della console ibrida del Colosso di Kyoto. 

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