Take-Two Interactive Software ha annunciato in questi minuti che Grand Theft Auto VI non vedrà la luce nel maggio 2026 come precedentemente programmato, ma slitterà ulteriormente fino al 19 novembre dello stesso anno. Si tratta del secondo rinvio pubblico per questo titolo che, nelle intenzioni iniziali dell'editore, avrebbe dovuto raggiungere i negozi già nell'autunno del 2025.
La decisione di posticipare l'uscita di altri sei mesi ha provocato immediate ripercussioni sul mercato finanziario. Le azioni di Take-Two hanno registrato un crollo fino al 18% nelle contrattazioni post-chiusura, scendendo a 208 dollari, prima di recuperare circa la metà delle perdite. Il tonfo in borsa ha oscurato quello che altrimenti sarebbero stati risultati trimestrali decisamente positivi, superiori alle previsioni degli analisti di Wall Street.
La giustificazione ufficiale fornita dall'azienda punta sulla qualità del prodotto finale. Nel comunicato che accompagnava i risultati del secondo trimestre fiscale, Take-Two ha dichiarato di voler concedere al team di Rockstar Games "ulteriore tempo per completare il gioco con l'alto livello di rifinitura che i giocatori si aspettano e meritano". Una formula diplomatica che tradisce tuttavia la pressione crescente sui costi di sviluppo, che continuano ad aumentare con ogni mese di ritardo.
Le aspettative commerciali attorno a questo sesto capitolo della saga sono straordinarie. Gli analisti, difatti, pronosticano che questo nuovo capitolo dovrebbe bissare, se non addirittura superare, il successo planetario del predecessore. Grand Theft Auto V, uscito nel 2013, ha venduto oltre 220 milioni di copie, posizionandosi come il secondo videogioco più venduto nella storia dopo Minecraft. Gli analisti prevedono che il nuovo capitolo possa stabilire nuovi record assoluti nel settore.
I dati finanziari del trimestre conclusosi il 30 settembre hanno comunque offerto qualche motivo di soddisfazione agli investitori. Take-Two ha registrato prenotazioni per 1,96 miliardi di dollari, superando le stime di 1,72 miliardi. Gli utili rettificati per azione si sono attestati a 1,46 dollari, ben al di sopra delle previsioni ferme a 94 centesimi. Numeri che dimostrano la solidità complessiva del portfolio aziendale, nonostante l'attesa per il titolo di punta.
La situazione in casa Rockstar Games si è però complicata anche sul fronte interno. La scorsa settimana, lo studio ha licenziato oltre 30 dipendenti in una mossa che ha scatenato le proteste delle organizzazioni sindacali britanniche, che hanno accusato l'azienda di voler reprimere i tentativi di sindacalizzazione. Rockstar ha risposto alle accuse dichiarando a Bloomberg che i dipendenti licenziati erano responsabili di fughe di informazioni confidenziali, un aspetto particolarmente delicato per un progetto di tale portata commerciale.
Il rinvio pone interrogativi sulla strategia di lancio e sulla gestione di un progetto che rappresenta probabilmente il singolo titolo più importante dell'industria videoludica contemporanea. Con ogni mese che passa, crescono le aspettative dei fan ma anche i timori che il gioco possa non riuscire a soddisfare l'hype accumulato in anni di attesa. Il novembre 2026 segnerà finalmente la data di verità per Rockstar Games e Take-Two.