La più grande catena di videogiochi Britannica dice addio al mercato dei giochi usati

Il rivenditore britannico di videogiochi GAME ha annunciato la cessazione del servizio di trade-in di videogiochi in formato fisico.

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a cura di Andrea Maiellano

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Il più importante rivenditore britannico di videogiochi, GAME, ha annunciato la cessazione del servizio di trade-in di videogiochi in formato fisico, secondo quanto riferito dal personale a Eurogamer. 

La catena prevede di interrompere questa pratica il prossimo 16 febbraio, con la vendita del rimanente stock di giochi usati, in forte sconto, fino a esaurimento scorte.

I dipendenti di GAME sono stati informati della decisione, e diverse filiali del rivenditore di tutto il Regno Unito hanno confermato la notizia. Non è ancora chiaro quando GAME renderà ufficiale questo cambiamento, ma coloro che posseggono videogiochi in formato fisico, e sono interessati a rivenderli, hanno ancora un mese di tempo per consegnarli presso i negozi locali.

Il sito web di GAME attualmente indica che la catena accetta "la maggior parte delle console, giochi e accessori da gioco", escludendo solamente i prodotti facenti parte della cateogria "retrò", ovvero quelli usciti fino all'era della PlayStation 2.

GAME consente agli utenti di scambiare i loro videogiochi in cambio di credito per effettuare altri acquisti, promozioni sui titoli più recenti o l'acquisto di una carta regalo.

Questa politica differisce da quella di CEX, un'altra catena britannica che si occupa di videogiochi usati, la quale offre ancora la possibilità di ricevere denaro contante (sebbene in quantità inferiori rispetto al credito negozio).

Il CEO di GAME, Nick Arran, ha dichiarato lo scorso anno a GamesIndustry.biz, affiliato di Eurogamer, che i videogiochi sono il core business dell'azienda e che saranno gli ultimi che rimarranno sul mercato a vendere videogiochi fisici.

Ha sottolineato l'importanza di dimostrare che c'è ancora spazio per il supporto fisico nel mercato, soprattutto per le edizioni da collezione, paragonate al vinile nell'ambito dei videogiochi.

Non risulta chiaro, quindi, se la strategia di GAME sia atta a ridurre semplicemente il rischio di ritrovarsi con troppi titoli usati in giacenza nelle varie filiali, e nei magazzini dediti alla vendita online, o se ci sono altre importanti novità all'orizzonte.

Nel frattempo, GAME ha espanso la sua offerta includendo prodotti nel settore dei giocattoli, come set Lego e carte da gioco, in maniera analoga a quanto realizzato da GameStop con in seguito alla fusione con Zing.

Nonostante la perdita di alcuni negozi autonomi, e la fuoriuscita da alcuni mercati europei (come quello francese), GAME ha guadagnato nuove location attraverso concessioni in altri punti vendita del Gruppo Frasers, come Sports Direct e House of Fraser. Attualmente, l'azienda opera in oltre 300 località in tutto il paese.