Migliori mixer per streaming - Settembre 2023

Quali sono i migliori mixer per streaming? Che siate giocatori, podcaster o musicisti, ecco la soluzione giusta alle vostre esigenze.

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a cura di Andrea Maiellano

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La nostra guida ai migliori mixer da streaming si propone di presentare i migliori modelli disponibili sul mercato per un settore in continua crescita e sviluppo. I mixer da streaming, infatti, rappresentano uno degli strumenti più utili per i content creator che hanno necessità di gestire differenti sorgenti sonore, sia per lavoro che per intrattenimento.

Assieme ai migliori accessori per lo streaming, e ai migliori microfoni da streaming, la nostra guida si propone di diventare un punto di riferimento per coloro che sono alla ricerca del mixer da streaming perfetto. Vi presenteremo, quindi, una selezione dei migliori prodotti attualmente disponibili sul mercato, analizzando le caratteristiche, i punti di forza e il loro utilizzo preferenziale, in modo da fornire un quadro completo, e accurato, che possa aiutarvi a fare la scelta giusta.

Riteniamo fondamentale mantenere questa guida sempre aggiornata, così da fornirvi informazioni tempestive sulle ultime novità e sui migliori prodotti attualmente disponibili sul mercato. Ci teniamo a offrire consigli affidabili, e pertinenti, e per questo motivo ci impegniamo ad aggiornare periodicamente le informazioni qui contenute.

Che siate degli streamer alla ricerca di un mixer da streaming semplice e compatto, dei podcaster che necessitano di uno strumento che permetta di gestire in tempo reale un'intervista o degli appassionati di musica che hanno bisogno di avere sotto controllo numerose sorgenti sonore per le proprie dirette, il nostro obiettivo è di facilitare la vostra ricerca e di aiutarvi a trovare il prodotto più adatto alle vostre esigenze.

I migliori mixer da streaming del 2023

Yamaha ZG01 | Il migliore per qualità e versatilità

Indubbiamente il miglior mixer da streaming al momento sul mercato. Il punto di forza di questa interfaccia audio, insospettabilmente compatta, è la capacità di funzionare da splitter HDMI permettendo di commutare due sorgenti senza alcuna periferica, o configurazione, aggiuntiva. Potrà sembrarvi un dettaglio da nulla ma vi possiamo garantire che semplifica di molto la vita, il portafoglio e il cable management di ogni streamer che necessiti di alternare diverse sorgenti video. Al netto del suo punto di forza più importante, lo Yamaha ZG01 è un mixer da streaming dotato di due entrate XLR/TRS e di due ingressi da 3,5mm per collegarci cuffie e microfono. Questi ultimi presentano, inoltre, uno splitter che separa l’ingresso di cuffie e microfono, permettendo di avere un controllo completo, e indipendente, su entrambe le sorgenti. Infine, lo Yamaha ZG01, è dotato di due ingressi HDMI e di una porta USB per la connessione con il computer, oltre a essere compatibile con tutti i sistemi operativi attualmente sul mercato. Se a tutto questo ci aggiungiamo il fatto che si tratta di un mixer da streaming ultra compatto, viene da sé come mai sieda sul trono di questa lista.

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TC Helicon GoXLR | Il migliore per l'effettistica integrata

Il GoXLR di TC-Helicon è stato creato pensando agli streamer e ai giocatori di tutto il mondo, e si rivela tuttora una delle scelte migliori per chi cerca un mixer da streaming. Design compatto, adornato da un'accattivante illuminazione RGB, una miriade di effetti vocali preinstallati e pulsante di silenziamento istantaneo. Le caratteristiche del GoXLR sono pesate per rendere il controllo dell'audio, durante una trasmissione in diretta, molto semplice. Pensato per sostituire altri dispositivi audio, come un'interfaccia audio, consolidando tutto in un unico dispositivo che permetta di salvare spazio prezioso sulla scrivania. Ogni cosa però ha il suo prezzo e il GoXLR di TC-Helicon, pur rivelandosi uno dei mixer da streaming migliori attualmente in commercio, è tutt'altro che economico, oltre a non essere compatibile con MacOS.

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Mackie Mix5 | Il miglior "all-rounder"

Chiunque necessiti di un mixer da streaming compatto e versatile, dovrebbe considerare il Mackie Mix5. Cinque canali, un preamplificatore microfonico, un equalizzatore a due bande e un prezzo contenuto, rendono questa scelta una delle migliori se si cerca un buon all-rounder che permetta di gestire le proprie live con qualità. Il design leggero lo rende ideale sia per le trasmissioni casalinghe, in situazioni in cui lo spazio è poco, sia per essere portato con sé, in caso di streaming in trasferta. Il Mix5 presenta, inoltre, un robusto chassis in metallo, ereditato dai modelli da palco di Mackie, che ne garantisce una lunga durata nel tempo. A chiudere il pacchetto, troviamo un'uscita cuffie con controllo del volume separato. Una buona scelta, specialmente considerando il prezzo, a patto di accettare l’assenza di effetti audio preimpostati e la mancanza di un interruttore On/Off.

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Rode Caster DUO | Il migliore per talk show e interviste

Per gli streamer che ospitano anche talk show e interviste il RODE Caster DUO è la soluzione più adatta. Inizialmente pensato per i podcaster, con un'interfaccia audio USB, quattro ingressi XLR, alimentazione phantom, Bluetooth in entrata e uscita e una soundboard con sei pad, il Rode Caster DUO è diventato molto rapidamente il mixer da streaming preferito da chi si diletta in lunghe chiacchierate, da solo o in compagnia. Oltre al grosso ventaglio di opzioni pensato specificatamente per uno o più interlocutori, il Rode Caster DUO consente, inoltre, di registrare chiamate telefoniche e salvare in tempo reale tutte le sorgenti audio, che passano al suo interno, su una scheda SD.

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Yamaha AG03 MK2 | Il più essenziale e funzionale

Grazie alla varietà di ingressi e uscite, agli effetti DSP e alla funzione LOOPBACK, lo Yamaha AG03 MK2 è un punto fermo per quanto riguarda i mixer da streaming. Una configurazione semplice ed essenziale, che non sacrifica la qualità del suono in virtù di proporre un numero eccessivo di opzioni. Mini I-O a 4 poli, pulsante mute, fader analogico e un prezzo ben più che competitivo rendono lo Yamaha AG03 MK2 la scelta obbligata per chi non ha bisogno di tanti orpelli e necessita di un'ottima qualità audio o per chi ha bisogno di una soluzione di estrema qualità a un prezzo accessibile.

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Come scegliere il giusto mixer da streaming

Un mixer da streaming può innalzare la qualità di ogni trasmissione live a un livello superiore. Capire, però, quale scegliere non è immediato. Tendenzialmente si rischia sempre di orientarsi verso la soluzione più blasonata, e per certi versi costosa, o, al contrario, appoggiarsi al prodotto più economico rischiando di incappare in cocenti delusioni.

La maggior parte dei mixer da streaming, esattamente come quelli pensati per gestire l'audio durante concerti e registrazioni in studio, è stata progettata con in mente un'utenza che spazia da podcaster, content creator, streamer e musicisti. Esclusivamente come streamer, però, quali funzionalità dovreste cercare in un mixer da streaming?

Questa guida all'acquisto copre le caratteristiche e gli attributi che gli streamer dovrebbero considerare quando acquistano un mixer audio. Vengono elencati anche i nostri cinque mixer audio preferiti per lo streaming live.

Un mixer audio è un accessorio aggiuntivo e non è necessario per andare in onda. Per conoscere l'equipaggiamento necessario per lo streaming, leggi le nostre guide per una configurazione di base per lo streaming live:

Perché si ha bisogno di un mixer da streaming?

Un mixer da streaming prende più fonti audio e le mescola, bilancia e combina in un unico segnale. Se utilizzi regolarmente più di un microfono, suoni musica o trasmetti video di gameplay nelle tue trasmissioni, un mixer audio è essenziale per regolare con precisione il suono. Ti consente di regolare i volumi di tutte le fonti audio, garantendo coerenza.

Con un mixer da streaming, si possono gestire più input contemporaneamente. Si possono collegare microfoni, PC, cuffie, persino smartphone e tablet, e controllare il suono, e le frequenze, che arrivano da ciascuno di essi.

L'uso più comune è il controllo del volume della musica di sottofondo, e del proprio microfono, mentre si trasmette un contenuto già provvisto di un suo volume.

Un altro utilizzo molto ricercato è legato alla gestione di una configurazione a due PC (uno da gaming e uno da streaming) o una configurazione dove sono coinvolti console da gioco, pc da streaming, microfoni, cuffie e scheda di acquisizione, e nei quali ognuno di essi ha un volume da regolare, e il semplice passare da un'applicazione dedicata allo streaming potrebbe non rivelarsi sufficiente, o rapido, per compiere modifiche durante la live.

Vi sono, però, casistiche molto più specifiche in cui si cerca un sistema per ridurre un fastidioso feedback proveniente da un microfono o dove si deve miscelare l'audio di più partecipanti durante una live votata alla chiacchiera.

In definitiva, se si cerca la gestione di più sorgenti sonore in maniera rapida, e intuitiva, acquistare un mixer da streaming è sicuramente la soluzione più indicata. Se non si dispone di numerose sorgenti audio, ma si trasmettono le proprie live direttamente da PC, o console da gioco, un mixer da streaming si rivelerebbe solamente uno spreco di soldi e spazio.

Ovviamente, i mixer da streaming funzionano in modo automatico con i più famosi software di streaming e, salvo indicazioni specifiche, sono compatibili con tutti i sistemi operativi attualmente a disposizione sul mercato. Un buon mixer da streaming, di norma, dovrebbe essere plug and play, richiedendo di scaricare un software separato (che sia proprietario o che si tratti di una Digital Audio Workstation) esclusivamente per accedere alle funzioni aggiuntive che ogni modello può portare in dote.

Come scegliere un mixer audio?

Quando si cerca nuovo mixer da streaming, ci sono diversi fattori da considerare. I mixer ricoprono tutta una serie di funzioni ben specifiche e, al netto di assicurarsi di acquistarne uno che offra un numero di canali sufficiente per le proprie esigenze, bisogna tenere in considerazione una serie di fattori addizionali che, se non necessari per i propri scopi, potrebbero semplicemente far lievitare il prezzo finale senza ragion d'essere.

È meglio analogico o digitale?

I mixer da streaming possono essere sia analogici che digitali. I mixer analogici sono più economici e di uso immediato, poiché dispongono di molti meno controlli e di un numero basilare di opzioni a disposizione. Per i neofiti, che non hanno mai messo le mani su un mixer da streaming, il mondo analogico è consigliabile, proprio in virtù di una maggiore semplicità d'uso che viene accoppiata, nella maggior parte dei casi, a un'ottima resa sonora.

Tuttavia, questa scelta preclude le molteplici opzioni di personalizzazione presenti in un mixer da streaming digitale, tendendo ad avere meno connessioni per i dispositivi esterni, ed esclude, salvo rari casi, qualsivoglia tipo di memorizzazione dei preset, richiedendo all'utilizzatore di sistemare i vari parametri manualmente ogni volta che si cambia scenario.

I mixer da streaming digitali, invece, consentono di collegare dispositivi multipli, presentano funzioni specifiche quali lo splitter HDMI, e offrono un gran numero di effettistica per migliorare il risultato finale. Il processo di trasferimento audio in digitale, inoltre, impedisce ogni sorta di rumore bianco, e di ronzii, che normalmente i mixer analogici tendono a non bloccare.

Gli svantaggi dei mixer da streaming digitali non sono molti ma si rivelano dei deterrenti molto impattanti quando si tratta di un "primo acquisto". Il prezzo non è quasi mai economico (e quando lo è la qualità ne risente parecchio), così come la padronanza dello strumento richiede una curva di apprendimento maggiore, prima di essere in grado di realizzare "preset" per ogni scenario o comprendere appieno il potenziale delle varie funzioni e dei moduli di effettistica presenti al loro interno.

La scelta tra mixer da streaming analogici o digitali dipende esclusivamente da quanto budget e quanta voglia di apprendere un nuovo strumento, l'utente finale abbia voglia di investire. Tenete a mente, però, che se quello che cercate è esclusivamente la miscelazione di due o più sorgenti audio, un mixer analogico potrebbe rispondere tranquillamente alle vostre esigenze.

Quanti canali servono?

In un mixer da streaming, un canale è un percorso del segnale, ovvero è ciò su cui viaggia l'audio. Questo importante aspetto, definisce il fatto che più sorgenti si ha bisogno di gestire, maggiore sarà il numero di canali che si necessiteranno. Ovviamente, i mixer da streaming con più canali, costano di più (specialmente per quanto concerne i mixer analogici) quindi assicuratevi di non abbondare se non ne avete necessità. Specialmente in questo periodo, molte aziende offrono lo stesso prodotto in numerose varianti, garantendo la stessa qualità e le stesse funzioni, anche su mixer da streaming con pochi canali.

Tenete, inoltre, a mente di controllare se ci sia un ingresso per le cuffie separato, e possibilmente con dei controlli specifici. Le cuffie, difatti, non sono da considerarsi come una sorgente audio ma come un'uscita; in molteplici mixer da streaming potreste vedere indicato questo ingresso con la dicitura "monitor", in quanto, il segnale in uscita può essere trasmesso sia su delle cuffie che su un impianto audio esterno.

Cosa sono i controlli di equalizzazione?

Controllare il suono è il motivo principale per cui si decide di acquistare un mixer da streaming, quindi assicuratevi che i controlli di equalizzazione, presenti in ogni canale, siano in linea con le vostre necessità.

Cercate sempre dei mixer da streaming che consentano di controllare la compressione, il gain e l'equalizzazione (EQ), oltre ovviamente il volume d'uscita. Per quanto riguarda l'equalizzazione, e senza dilungarsi sul numero di bande necessarie, la scelta ottimale dovrebbe offrire il controllo di bassi, medi e alti, in maniera tale da lavorare sulle tre curve che definiscono il suono in uscita di una specifica sorgente.

Avere abbastanza opzioni di equalizzazione è un aspetto essenziale nella scelta di un buon mixer da streaming, in quanto definisce quanto potrete controllare la resa finale di ogni singola sorgente prima di miscelarla alle altre. Evitate, infine, di perdervi in tutto quel macro-cosmo composto da Equalizzazioni British e simulazioni; sono materia per musicisti più che per streamer e rischierebbero di aumentare il prezzo senza offrirvi dei reali benefici sul risultato finale che state cercando.

A cosa serve l'effettistica integrata?

Quasi tutti i mixer da streaming digitali, e anche alcuni analogici, offrono un banco effetti completamente personalizzabile e associabile a uno o più canali. Il volere o meno questa opzione è a totale discrezione dell'utente finale in quanto serve esclusivamente per aggiungere dei particolari effetti alle sorgenti audio, quali reverbero, chorus, modulazioni e così via.

Un buon comparto effetti dovrebbe sempre garantire la possibilità di applicare degli effetti individualmente su ogni canale, in modo da poter gestire al meglio ogni aspetto di tutte le sorgenti audio a disposizione. Nella maggior parte delle casistiche, queste funzioni sono ricercate da chi si dedica alle live di chiacchiera (per rendere il più radiofonica possibile ogni voce) o ai musicisti (in maniera da spendere meno risorse nei software di simulazione e poter applicare qualche effetto dedicato all'ambiente direttamente all'uscita della sorgente).

Fate sempre attenzione che sia ben specificato se il banco effetti, presente in un mixer da streaming, sia dedicato ai canali e non sia generale. Quest'ultimo, difatti, per quanto pratico, ed economico, applica gli effetti al segnale già miscelato, comprendendo tutte le sorgenti audio che avrete mixato senza fare distinzioni. Può rivelarsi una soluzione pratica esclusivamente per live puramente basate sul dialogo ma potrebbe trasformare in un inferno cacofonico tutte le trasmissioni dove oltre alla voce, sono presenti anche tracce sonore.

Di che dimensioni si ha bisogno?

I mixer da streaming sono disponibili in una vasta gamma di dimensioni, da molto piccoli e compatti, a decisamente ingombranti. Verificate innanzitutto le vostre disponibilità in termini di spazio e controllate sempre le dimensioni di un mixer dalla scheda tecnica fornita dall'azienda. Non c'è cosa peggiore che investire centinaia di euro per poi ritrovarsi a dover riarrangiare la propria postazione perché lo spazio non è sufficiente.

Se invece cercate soluzioni "mobili", tenete in considerazione che ogni azienda, come vi accennavamo poc'anzi, tende a produrre lo stesso modello in dimensioni diverse. Non pensate che la versione compatta di un prodotto sia, per forza di cose, inferiore qualitativamente, ma non date nemmeno per scontato che un mixer da streaming più piccolo, costi conseguentemente meno. Molte soluzioni portatili, proprio in virtù della loro compattezza senza compromessi sulle prestazioni, possono avere costi decisamente elevati. Controllate sempre, quindi, se davvero vi serve una soluzione leggera portatile per le vostre live.

Quanto costa un mixer da streaming?

Il costo sarà la preoccupazione principale per la maggior parte delle persone che acquistano un mixer da streaming. I prezzi variano considerevolmente, con i mixer analogici tendenzialmente meno costosi dei digitali e una forbice di prezzo che spazia da poche decine di euro, fino a svariate centinaia.

Considerate sempre due aspetti: i mixer da streaming con una qualità audio superiore, costeranno sempre di più. Motivo per il quale un analogico Yamaha, con poche funzioni essenziali, potrebbe costarvi più di un Behringer digitale. Allo stesso modo, più funzioni cercherete, ovviamente in rapporto alla qualità audio richiesta, più vi toccherà mettere mano al portafoglio.

Non temete però, si possono reperire mixer da streaming che costano meno di 100€, senza sacrificare la qualità audio ma scendendo a compromessi con tutte le opzioni più ricercate nei mixer da streaming (un esempio lo si può trovare nel Mackie Mix5). Alla stessa maniera, si possono trovare dei mixer da streaming capaci di andare ben oltre le funzioni normalmente richieste da questi strumenti e che riescono a sostituire la quasi totalità del vostro setup, gestendo tutto attraverso un'unica interfaccia pratica, comoda e, per forza di cose, più costosa (come lo Yamaha ZG01).