Mod-chip per console illegali, ancora dubbi?

La Terza Corte penale della Cassazione ha confermato che la vendita di mod-chip per le console di videogiochi è illegale. Termina così la querelle che vedeva coinvolto un commerciante online toscano.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

La vendita dei mod-chip per le console è illegale in Italia. La conferma definitiva giunge dalla Terza Corte penale della Cassazione, che con una sentenza (8791/11) depositata venerdì scorso chiude definitivamente una querelle che ormai aveva raggiunto la soglia del ridicolo. Per "colpa" di un'ordinanza del tribunale del Riesame di Firenze, che riguardava il caso di un venditore online di mod-chip per Nintendo, la magistratura è stata costretta a occuparsi nuovamente degli strumenti (hardware) che consentono la violazione delle norme sul copyright. Il tutto considerando che esistono già almeno due importanti precedenti giurisprudenziali (23765/10 e 33768/07).

Mod-chip per Nintendo DS

In pratica pare che a Firenze qualcuno abbia creduto che "l'eccesso di difesa tecnologica operato dal produttore – che blocca non solo i programmi non originali per la sua consolle, ma anche software originali destinati però ad altre aree del business – mostra in realtà una prevalente finalità di difesa della posizione dominante, e che inoltre l'hardware starebbe fuori dell'area di protezione della legge 633/41", riporta il Sole 24 Ore.

Alternativa Made in USA al Mod-chip per PS2 - clicca per ingrandire

La Cassazione però ha sottolineato che non si può ignorare la sentenza 23765/10 (sullo stesso indagato) che parla di "tutti i congegni principalmente finalizzati a rendere possibile l'elusione delle misure tecnologiche di protezione apposte su materiali ed opere protette dal diritto d'autore, non richiedendo la norma incriminatrice la loro diretta apposizione sulle opere o sui materiali tutelati".

Senza contare che le modifiche vengono utilizzare prevalentemente per eludere le difese dei software. Altro che libertà di sviluppo e matrigne giapponesi cattive.