Nanowar of Steel: The Revenge | Intervista - Heavy metal e tanta pixel art

Abbiamo chiacchierato con i Nanowar of Steel e con Wisdom Studio di Nanowar of Steel: The Revenge, ispirato alle canzoni della band

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a cura di Nicholas Mercurio

Nanowar of the Steel: The Revenge, pubblicato recentemente, è il videogioco di debutto di Wisdom Studio, un team indipendente tutto italiano di cui abbiamo già parlato a sufficienza nelle ultime settimane. Un'operazione che, considerando l'enorme sforzo della band metal italiana nel corso degli ultimi anni, ha attirato a sé diversi media, uno su tutti il mondo fumettistico. In tal senso, la grande operazione avvenuta in questi anni da parte della compagine di Roma ha avuto uno straordinario successo di critica e pubblico, con collaborazioni di prestigio con Giorgio Mastrota e Christian Ice, all'anagrafe Christian Nolli.

Nei giorni scorsi, tra una cosa e l'altra, ho avuto l'occasione di chiacchierare con Wisdom Studio e il gruppo purtroppo solo in maniera testuale (tipo in codice morse, e sarebbe da provare), affrontando discorsi interessanti sulla lore del gioco e la loro visioni per il futuro (perché, sia chiaro, qui c'è da discutere anche sulle prospettive, che sono sempre interessanti da trattare quando si ha la possibilità di chiedere a uno sviluppatore il suo numero di scarpe).

Poi abbiamo parlato pure di Sanremo e di altri argomenti accessori, non eccedendo mai e seguendo sempre un filone che non prendesse strade troppo esagerate. Più o meno. Non potevo, però, aspettarmi sicuramente risposte migliori da parte della band e dal team di sviluppo, che si sono lasciati andare a rivelazioni scottanti sulla realizzazione e, in generale, sul loro percorso. Ne ho parlato con Carlo "Potowotominimak" Fiaschi, Mr. Baffo, Roberto di Leo (Rob), Massimiliano Grotti (Direttore Creativo) e Giuseppe Prenni (Game Director del videogioco).

Chiacchiere senza distintivo con i Nanowar of Steel

GameDivision: Avreste mai immaginato, un giorno, di diventare un videogioco? O meglio: avreste mai pensato che il Nanowarrior ne sarebbe diventato il protagonista?

Potowotominimak: ho sempre avuto un sogno: che James Labrie (cantante dei Dream Theater) uscisse dall’ombra e rivelasse al mondo il suo side-project in qualità di sosia di Sex Machine (Tom Savini in “Dal Tramonto all’Alba”)... poi mi han detto che c’era un videogioco sul Nanowarrior e mi sono accontentato.

Mr Baffo: Si, o meglio, sì!

GameDivision: domanda rivolta a Roberto: durante la stesura della sceneggiatura del gioco, quanto è stato importante approfondire la lore dei Nanowar of Steel? Sappiamo benissimo che i Nanowar of Steel non sono soltanto musica, bensì anche fumetti. C’è una correlazione tra i due mondi?

Rob: conosco i Nanowar da decenni, quindi non è stato complicato interfacciarsi con le storie contenute nei loro brani, né con il loro modo folle di raccontarle. Ci siamo presi una serie di libertà per rendere comunque il videogioco divertente anche per chi non conosce la band e le canzoni, inventando personaggi nuovi, aggiungendo follia alla follia. Inoltre - allerta spoiler - stiamo lavorando parallelamente alla nuova serie di fumetti, che uscirà il prossimo anno, i cui eventi sono strettamente collegati a quelli del videogioco; quindi, diciamo che la correlazione c’è eccome!

GameDivision: Quali sono i vostri videogiochi preferiti? Quanti di loro sono stati importanti per voi e quali sono le reali ispirazioni della produzione?

Mr Baffo: Sicuramente uno dei miei giochi preferiti è “Zero comico” di Aldo, Giovanni e Giacomo. E come si evince dal nome è un gioco molto serio. Come non citare poi giochi come “Giulia Passione BabySitter” o “Alcol Test”, altro grande capolavoro. Infine le ultime honorable mentions sono: BARBIE e la magia di Pegaso, Quest for Bush, Bungee Jumping Simulator e Lucignolo Bella vita! Però il videogioco dei Nanowar si ispira molto a Castlevania IV che secondo me, tra tutti i suoi cloni, è un meraviglioso punta e clicca/gestionale.

Potowotominimak: personalmente amo allevare i cuccioli col Nintendogs e abbandonarli su Nintendautostrade, ma anche la serie di Monkey Island mi sollazza parecchio e sono curioso di provare il nuovo capitolo!

GameDivision: Wisdom Studio non è al suo primo videogioco e si propone al pubblico come uno studio indipendente. Quali sono le sue reali ambizioni? Ci sarà spazio anche per altro?

Giuseppe Prenni (Wisdom Studio, CEO): Ovunque ci sarà bisogno di un prodotto bello e innovativo, che sia un videogame, viaggio virtuale o altro, Wisdom Studio è e sarà sempre in prima fila!

 Massimiliano Grotti (Wisdom Studio, Direttore Creativo): Wisdom si propone come una realtà trasversale che si occupa di game e intrattenimento. In futuro prevediamo lo sviluppo di XXXXX e XXXXX ma stiamo ragionando con Roberto di lavorare anche a XXXXX. Giuseppe perché se di XXXXX compare XXXXX? AAAAARGH!

GameDivision: Cosa ne pensate del mercato mobile? Pensate che la produzione potrebbe essere più raggiungibile in questo modo? Avete già in previsione di pubblicarlo su altre piattaforme?

Giuseppe Prenni (Wisdom Studio CEO): Il mercato mobile, Android, sicuramente è quello con il maggior numero di utenti; noi puntiamo al record di telefoni lanciati “post rage” a causa del nostro videogame!

 Massimiliano Grotti (Wisdom Studio, Direttore Creativo): A 5000 download riveleremo altro… Ma ora non posso dire di più!

GameDivision: Questa è una domanda alla Francesca Fagnani, che è stata da poco nominata giudice a Sanremo: Giorgio Mastrota è più peccato o peccatore all’interno del videogioco?

Potowotominimak: Giorgio non è né l’una né l’altra cosa, è un valore aggiunto che rende memorabile qualsiasi esperienza: come portare un gorilla a un funerale, o un nano (non warrior) a un funerale, o un elicottero a un funerale . Ok, se non si è capito tendo ad annoiarmi alle celebrazioni funebri.

Mr Baffo: Sembra molto una domanda alla Gigi Marzullo. A proposito, la bellezza va consumata o protetta? Noi facciamo quello in cui crediamo o crediamo a quello che facciamo? Il veleno diventa più velenoso dopo la scadenza? Due tachipirine 500 fanno una tachipirina 1000?

GameDivision: La band è ormai conosciuta ovunque e il successo è stato considerevolmente abbandonate. Quali saranno le vostre prossime tappe?

Mr Baffo: Spero che tu non ti stia riferendo a groupies molto basse, sarebbe offensivo.

Potowotominimak: A questa domanda i più curiosi potranno agevolmente trovare risposta presso i nostri canali e profili ufficiali (su Facebook, Instagram e la pagina www.nanowar.it)... Posso anticipare però già da adesso che coprirà gran parte dell’Europa e ci terrà impegnati per più di un mese durante la primavera 2023.

GameDivision: La presenza dei personaggi iconici delle canzoni dei Nanowar of Steel è importante, e nel corso dell’anteprima scritta su GameDivision ne abbiamo approfondito le sfaccettature. Cosa si intende quando parlate di Nanoverso? Cosa nasconde la Tana del Bianconiglio?

Rob: Il Nanoverso è il risultato di quanto cantato dai Nanowar nel corso degli anni: ovvero un costrutto quadrimensionale dove i vari universi interagiscono tra di loro. Praticamente come una grossa lavatrice quantica, dove hai messo a lavare tutti gli indumenti insieme senza alcuna accortezza, a 90° utilizzando il ciclo della lana. La Tana del Bianconiglio nasconderà sicuramente un calzino spaiato che non vedrai mai più, se lo rivuoi dovrai arrivare fino alla fine del gioco, e sarà faticoso.

GameDivision: Ammetto di adorare e ascoltare spesso Norwegian Reggaeton, che è la mia canzone preferita per svariate motivazioni. Ecco, sarà presente all’interno del gioco? Quante canzoni avete inserito?

Massimiliano Grotti (Wisdom Studio, Direttore Creativo): Inizialmente il progetto prevedeva XXXXX e XXXXX, successivamente abbiamo voluto ampliare il progetto anche con XXXXX, XXXXX e… Giuseppe! Basta con la censura! SPOILER: sì, Norwegian Reggaeton è uno dei brani presenti, magistralmente tradotti in BIT da Christian Ice!

GameDivision: Nel corso degli anni sono stati pubblicati moltissimi metroidvania. È un genere che io considero una sicurezza sotto molti punti di vista. Come immaginate la produzione in un mercato così vasto, e in un genere così particolareggiato?

Rob: sembrava il modo migliore per coniugare dinamica di gioco e quel tipo di impronta narrativa che volevamo dare come riferimento, qualcosa che potesse essere scoperto via via esplorando, senza una progressione del personaggio che rimandasse direttamente al GDR o simili. Ci piaceva l’idea che il giocatore si trovasse subito all’interno dell’universo di gioco.

GameDivision: Veniamo alle conclusioni. Il Nanowarrior è un personaggio davvero unico, cui avete dato un posto speciale nel corso di questi anni. Quanto vi ha cambiato la vita?

Potowotominimak: come un capo scout, il Nanowarrior mi ha insegnato come sopravvivere nella natura selvaggia, come rammendare una calza o cucire un bottone, e accarezzato forse più del dovuto. Di quanto sopra elencato, due cose su tre sono metafore musicali, l’altra incredibilmente letterale… lascio a voi stabilire quale.

Mr Baffo: La verità è che ci farà cambiare le nostre vite da adesso in poi. Finalmente un vichingo forzuto che fa seriamente a cazzotti. Basta con questi Idraulici baffuti come protagonisti che saltano per guadagnare soldi e si fanno rapire la principessa. Ma poi è mai possibile che una principessa stia con un idraulico? Ah, no! Aspetta è vero…il tubo…ecco perché lo chiamano idraulico…

Il servizio pubblico non richiesto

Ci potrebbe essere ancora molto da dire sui Nanowar of Steel e la loro leggenda, su Wisdom Studio e lo scopo di un progetto che, in un modo o nell'altro, sembra proprio andare nella direzione che in molti avevano pronosticato, considerando la natura indie della produzione. Un progetto ambizioso, certo, che comunque sa di essere davanti a un mercato alquanto complesso e difficoltoso. Le parole del team e della band italiana, giunte a noi con la chiarezza degna di una televendita di Giorgio Mastrota, hanno quindi delineato in maniera alquanto dettagliata la natura stessa della produzione e la speranza che riesca ad arrivare a più persone possibili.

Non resta, infatti, che seguire con attenzione le vicende di Wisdom Studio e dei Nanowar of Steel con la stessa attitudine di Lemony Snicket. Qui, però, non ci sono sfortunati eventi da narrare, ma solo grandi sogni per un futuro che potrebbe sorprendere e proporre, magari, altrettanti videogiochi.