NBA Playgrounds 2 recensione, un basket divertente, ma non imperdibile

NBA Playgrounds 2 è un titolo dedicato al mondo dello street-basket sviluppato da Saber Interactive. Immediato e intuitivo vi farà giocare con campioni NBA del presente e del passato.

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a cura di Francesco Dellagiacoma

NBA Playgrounds 2, disponibile dal 16 ottobre 2018 è un titolo dedicato al mondo dello "street-basket" che mette a disposizione un parco con 200 giocatori del presente e del passato dell'NBA. Incentrato sul modello di gioco del 2 vs 2 risulta sicuramente, grazie alla sua impostazione totalmente arcade, un gioco ideale per tutti gli appassionati che non hanno tempo o voglia di imparare per bene un titolo complesso come ad esempio NBA 2k19.

All'inizio della partita ci vengono donate in regalo cinque bustine, all'interno delle quali troveremo delle carte. Sulle carte, proprio come nelle figurine di un album Panini, sono rappresentati i nostri giocatori: trovandoli nel pacchetto li sbloccheremo nel videogame, e potremo poi schierarli sul campo. L'importanza delle figurine iniziali è decisamente rilevante, dato che con i giocatori che contengono dovremo affrontare i primi campionati, almeno fino a quando non otterremo abbastanza soldi per comprarne ulteriori, o decideremo di pagare con denaro reale, con il quale è anche possibile sbloccare in una volta sola l'intero roster.

Va da se che nell'apertura delle cinque bustine iniziali sarà la fortuna a dettare le regole: potremmo riuscire a sbloccare LeBron James e Stephen Curry in una volta sola, oppure accontentarci di qualche gregario meno famoso. Non preoccupatevi troppo però: i giocatori appena sbloccati andranno potenziati per migliorare le loro statistiche, e per potenziarli dovremo semplicemente aprire nuove bustine sperando di trovare all'interno dei doppioni. Come intuibile tutto ruota attorno a questo meccanismo, che da a NBA Playgrounds 2 una nota da "titolo mobile", nonostante il gameplay ben riuscito del quale parleremo ora.

L'impostazione del titolo come già detto è totalmente arcade. Durante le partite, che si svolgono in ambientazioni colorate e particolari, prenderemo il controllo diretto di uno dei due giocatori schierati, con un cambio automatico qualora passassimo la palla. Le azioni che possiamo svolgere sono limitate, e sicuramente di facile apprendimento. Con la leva analogica destra potremo eseguire delle spettacolari finte, con i tasti dorsali chiamare un'alley-oop, con gli altri tasti schiacciare, passare, tirare o tentare una stoppata.

Lo schema di controlli decisamente semplificato consente di tuffarsi immediatamente nell'azione, e pur riscontrando pochissima differenza tra un ruolo e l'altro (ma addirittura tra un giocatore e l'altro) ci siamo divertiti parecchio a "duellare" con e contro campioni del calibro di Larry Bird e  Kareem Abdul-Jabbar. Segnando abbastanza punti sbloccheremo un potenziamento temporaneo che potrà aiutare i nostri giocatori direttamente con dei power-up, o dare degli svantaggi agli avversari, come ad esempio un blocco di ghiaccio sul nostro canestro che deve essere distrutto prima di poter segnare nuovamente punti.

Le modalità di gioco sono costituite dalla classica sfida veloce, dalla gara da 3 punti (che risulta più che altro un buon metodo per allenarsi con i tiri) e un mini-campionato da affrontare scegliendo la squadra che si preferisce, a patto di averne sbloccato almeno due giocatori. Sono disponibili quattro difficoltà diverse, e c'è la possibilità di completare l'intera stagione anche giocando in modalità cooperativa, uno dei punti più forti del gioco. La parte multiplayer è piuttosto classica, con la possibilità di affrontare vari tornei e le classifiche variabili a seconda del punteggio.

La struttura delle squadre è diversa a seconda della franchigia scelta, alcune come i L.A. Lakers hanno moltissimi giocatori tra i quali scegliere, mentre altre, come ad esempio i Thunder di Oklahoma sono decisamente meno. Romantica e apprezzata l'inclusione degli storici Seattle SuperSonics, ma fa storcere il naso l'assenza di - ad esempio - Tim Duncan, che chiunque apprezzi l'NBA sa essere uno dei giocatori più importanti di sempre nonostante la poca voglia di apparire.

NBA Playgrounds 2 è un titolo riuscito a metà: un ottimo ed immediato gameplay ci  trascinano irrimediabilmente in un vortice di rapidissime partite dalle quali è difficile staccarsi, ma la struttura basata sulle microtransazioni costringe ad un'enorme fatica per sbloccare i propri giocatori preferiti. Non che i videogiochi debbano per forza regalare "tutto subito", ma la possibilità di sbloccare ogni cosa con denaro reale rende l'esperienza più una frustrazione che una vera e propria sfida. Qualche inspiegabile assenza e dei contenuti - seppur buoni - tutto sommato non troppo sostanziosi rendono Playgrounds 2 un titolo discreto, ma non imperdibile.

Se cercate un titolo dedicato all'NBA con un'impostazione semplice ed immediata, allora Playgrounds 2 è la scelta adatta.