Oculus Rift e Facebook: i finanziatori vogliono rimborsi

Diversi finanziatori dell'Oculus Rift che hanno dato il proprio sostegno tramite Kickstarter non hanno preso bene la notizia dell'acquisizione da parte di Facebook e ora stanno chiedendo rimborsi.

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a cura di Roberto Caccia

Diversi finanziatori che hanno dato il proprio a Oculus Rift tramite Kickstarter stanno chiedendo un rimborso. Tutto è nato dalla notizia bomba di ieri sera, quando Mark Zuckerberg ha annunciato l'acquisizione di Oculus VR da parte di Facebook.

L'acqusizione di Oculus Rift da parte di Facebook non piace a tutti...

La storia del visore Oculus Rift parte da un sogno da un piccolo gruppo di sviluppatori che speravano di ottenere 250.000 dollari tramite Kickstarter. Un'idea brillante che ha permesso di ottenere quasi 2 milioni e mezzo di dollari, grazie a oltre 9000 sostenitori.

Qui tuttavia entrano in gioco le dinamiche di Kickstarter, che considera il finanziamento di un progetto come una sorta di donazione e non offre nemmeno la possibilità di fare ricorso se qualcuno dovesse prendere i soldi di un progetto e scappare in "Benlontanistan".

Il problema è evidente: senza i soldi dei finanziatori Oculus VR non sarebbe mai stata acquisita da Facebook, ma di questo affare colossale ne beneficeranno soltanto i soci di Oculus VR. Ad ingarbugliare la situazione ci pensa anche la reputazione di Facebook, un'azienda che ha più di qualche oppositore sparso in giro per il mondo.

"L'acquisizione di Facebook è una disgrazia. Non solo danneggia la vostra reputazione ma quella dell'intero sistema di crowdfunding", scrive un finanziatore sulla pagina di Kickstarter dell'Oculus Rift, ma questo non è l'unico commento negativo.

Finanziatori che vogliono una fetta della torta, altri che si sentono traditi e altri ancora che non avrebbero mai voluto dare il progetto creato con i loro soldi in pasto a Facebook… La morale è una sola: chi dona su Kickstarter deve accettare le conseguenze di quello che potrebbe succedere in futuro. Dopotutto, anche un dispositivo creato in un garage potrebbe diventare un gadget indispensabile che farà la fortuna del suo ideatore, e di eventuali aziende interessate.