Ora potete giocare a Doom mentre ordinate un Big Mac

In attesa del vostro ordine da McDonald's, potete concedervi qualche partita a Doom, a patto di scendere ad alcuni compromessi.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Cosa c'è di meglio di un sabato pomeriggio, magari passato al McDonald in compagnia di un Big Mac e Doom? Probabilmente niente. Il fatto è che questo vostro sogno può essere realtà, a patto che viviate negli Stati Uniti d'America e che abbiate la possibilità di fermarvi per qualche ora davanti a un terminale automatico degli ordini, senza essere cacciati dallo staff del fast food.

Qualcuno è riuscito a installare lo storico gioco di Romero e Carmack proprio in uno di quei terminali che vengono utilizzati, anche in Italia, per ordinare il proprio cibo. Non è una novità: di recente abbiamo visto Doom girare su una miriade di dispositivi completamente non adatti al gioco, incluso uno schermo progettato e costruito con un mattoncino LEGO. Ora però il titolo è riuscito a sbarcare nei fast food, proprio grazie alla tecnologia.

Chiaramente Doom non gira al meglio e ci sono degli evidenti problemi strutturali. Il primo è la posizione dello schermo: per poterci giocare sarebbe, in linea teorica, necessario girare il collo di ben 90 gradi. Il secondo riguarda i controlli: se i terminali sono alla fin fine dei veri e propri computer, mancano tutti gli ingressi per le periferiche come tastiera e mouse. Tecnicamente potrebbe funzionare sfruttando il touch screen di questi chioschi, ma appare impensabile poter giocare a un first person shooter in questa maniera. Insomma, ci troviamo davanti al solito esercizio di stile, che dimostra come tutto può davvero far girare il gioco.

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Al di là dei dubbi sulla giocabilità, ora ci chiediamo chi sia stato così folle da poter installare Doom su uno di questi terminali. E soprattutto come ci sia riuscito. Un semplicemente tecnico burlone chiamato a riparare il chiosco degli ordini oppure un dipendente con tanto tempo libero? La risposta a questa domanda probabilmente non c'è e alla fine un alone di mistero aumenta anche la leggenda intorno a questa impresa.