Per l'India gioco d'azzardo e videogiochi sarebbero la stessa cosa, gli sviluppatori rispondono

Alcune preoccupazioni del governo dell'India starebbero conducendo a una "fusione concettuale" cui gli sviluppatori non sono d'accordo.

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a cura di Nicholas Massa

A quanto una nuova proposta interna al governo dell’India vorrebbe mettere il gioco d’azzardo e i videogiochi allo stesso livello, riunendoli, dal punto di vista del denaro, nella stessa categoria normativa. In relazione a tutto ciò gli sviluppatori si stanno fortemente opponendo, scendendo in campo con tutte le loro forze.

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44 sviluppatori di videogiochi e membri delle società esporta locali, in India, si stanno contrapponendo a una proposta governativa strettamente connessa con il loro settore di lavoro. Organizzato da Outlier Games, in questo “fronte unito” troviamo lavoratori appartenenti alle categorie più disparate e società anche d’impatto nel mondo del gaming.

"Il modello di business, il comportamento dei consumatori, l'ambiente legale e le operazioni periferiche dei due settori sono totalmente diversi tra i videogiochi e i giochi online giocati per scommessa", si legge nel comunicato riportato da gamesindustry.biz. "Pertanto, non è né accurato né equo raggruppare i due settori [gioco d’azzardo e videogiochi] sotto lo stesso quadro normativo, poiché richiede misure distinte piuttosto che misure generalizzate per affrontare le circostanze uniche dei rispettivi settori”.

Nessun altro paese fuori dall’India ha mai preso in considerazione una svolta del genere, specialmente dal punto di vista dei rispettivi introiti. L’unico obiettivo di questo gruppo è quello di ottenere, come è sempre stato, la distinzione netta fra il mondo del gioco d’azzardo e quello dei videogiochi, anche perché il loro stesso modo d’interagire con i vari consumatori è diversissimo dal punto di vista morale ed economico.

Questa proposta è stata ispirata da alcune attuali preoccupazioni del governo dell’India nei confronti di alcune dinamiche dei videogiochi. Per gli sviluppatori più che accorpare tutto insieme bisognerebbe creare un sistema che tenga conto dell’età di chi sta giocando, classificando i contenuti seguendo le particolari esigenze dell’India. In relazione ai problemi di dipendenza e microtransazioni dei più piccoli, inoltre, si potrebbero sviluppare strutture specializzate proprio in questo senso.

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