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a cura di Yuri Polverino

Liverpool è una tipica cittadina inglese: riservata, sormontata dalla solita schiera di nuvole non troppo sorridenti e pervasa da una leggera brezza di mare, saltuariamente interrotta dai versi dei gabbiani che volano costantemente sopra le vie della città. È anche la casa del Liverpool, dei Beatles e del team Firesprite, gli autori di The Persistence, un horror sci-fi in VR con una struttura da roguelike decisamente accattivante.

La nostra breve -ma intensa- gita era dedicata proprio al titolo sopracitato; accolti dalle figure principali di Firesprite, Lee Carus (art director), Graeme Ankers (Founder e Director) e Stuart Tilley (game director) abbiamo trascorso il pomeriggio visitando il loro luogo di lavoro per poi passare all'hands-on del gioco. La nostra visita è stata anche l'occasione giusta per farci raccontare la storia del team e le ambizioni future, che passano proprio da The Persistence, un gioco capace di farsi apprezzare sin da subito. 

La paura vista da vicino

Firesprite nasce dalle "ceneri" di un grande studio di sviluppo, SCE Studio Liverpool, che per capirci ha messo la mani su giochi del calibro di Wipeout 2048 o ancora l'apprezzatissimo brand di Formula 1. Alcune delle menti più brillanti del vecchio gruppo si è staccata per fondare un suo team di lavoro, che nel corso degli anni si è specializzata nella realizzazione di titoli VR.

Tra i lavori più importanti di Firesprite è impossibile non citare The Playroom, realizzato in collaborazione con Japan Studio, Run Sackboy! Run per mobile e il più recente Nightfall: Air Force Special Ops, titolo completamente VR che simula le inflitrazioni paradacadutistiche, distribuito gratuitamente negli store digitali inglesi. The Persistence si può quindi considerare come il progetto più importante per il team britannico, che in quest'horror piuttosto ansiogeno ha riversato tutta l'esperienza accumulata nel corso degli anni.

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Il gioco ci metterà nei panni di Zimri Eder, un membro dell'equipaggio di una nave spaziale di colonizzazione che, però, vivrà un terribile incidente. L'enorme veicolo intergalattico verrà infatti danneggiato da un buco nero che, per qualche strano motivo, inizia a trasformare tutte le persone a bordo in famelici mutanti assassini. 

L'incipit narrativo in realtà è più complesso di quanto potete leggere sopra: per permettervi di godere pienamento dell'esperienza, però, non vogliamo rivelarvi troppo. D'altronde The Persistence è un gioco che mostra sin da subito i suoi punti di forza. Il gameplay si basa fondamentalmente su dinamiche stealth/survival. Dovremo infatti girare con molta cautela nei corridoi tetri della nave, cercando di studiare le strategie migliori per eliminare i nostri avversari. Osservare, pianificare e agire: i mutanti sono decisamente più forti di noi e i gadget che avremo a disposizione giocheranno un ruolo fondamentale nell'economia ludica del gioco. Ognuno di questi potrà essere potenziato, permettendoci così di apporcciarci all'azione con più sicurezza ed irruenza. La sua anima da roguelike poi caratterizza in modo deciso il gameplay. Ogniqualvolta moriremo e affronteremo un nuovo livello, questo sarà generato proceduralmente mediante un algoritmo che cambierà sempre il level design dell'ambiente. In questo modo non potremmo memorizzare percorsi o tattiche; al contrario saremo chiamati ad adattarci a situazioni sempre diverse e per questo stimolanti.

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Per chi dovesse avere gravi problemi di motion sickness, Firesprite ha studiato un approccio al VR che potrebbe sconfiggere molti di questi imprevisti. Nel gioco sono presenti diverse modalità che variano velocità di movimento, gestione dell'inquadratura e angolo di visione del giocatore durante lo spostamento della visuale. The Persistence vuole essere molto immersivo e mettere a proprio agio il giocatore.