Call of Duty docet

Activision prova a sfruttare la sua nuova licenza facendo leva sul successo della serie cinematografica. Tanti buoni propositi ma il finale non è così scontato.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Call of Duty docet

Se c'è un motivo per cui non si entra mai realmente nello scenario, la causa è principalmente il briefing prima delle missioni. Per quanto siano realizzate con una buona veste grafica, al pari delle cut scene, la loro messa in scena è alquanto discutibile e tende lentamente a far perdere un certo interesse per la trama (già confusionaria di suo). Per fortuna, questo continuo girovagare per il globo ha il pregio di creare situazioni di gioco abbastanza differenti (pedinamenti, fughe, sparatorie, ecc?), favorite da un susseguirsi di scenari ben differenziati tra di loro.

Per quanto riguarda il gameplay, il corpo dei comandi è una chiara trasposizione di un recente Call of Duty, ma con al suo attivo alcuni spunti originali. Si può infatti sfruttare un classico sistema di copertura appoggiandosi a muri e oggetti (in questo caso la visuale stacca in terza persona). La barra energetica è visibile in basso a sinistra ed è presentata sottoforma di siluette di Daniel Craig. Tranquilli, per recuperare l'energia è sufficiente restare al riparo per qualche secondo. In caso contrario, il campo d'azione tende a stringersi sempre di più, fino a riempire lo schermo con una colata di sangue in caso di morte.

Il corpo a corpo, uno degli esercizi preferiti del personaggio creato da Ian Flemming, è un elemento che non poteva essere trascurato da Treyarch. In questo Quantum of Solace, è presentato sottoforma di sequenza in Quick Time Event. Una volta in prossimità di un nemico, è sufficiente attivare il comando e premere il tasto corrispondente a quello visualizzato per vedere il nostro agente ribaltare a suon di pugni e il calci il povero malcapitato di turno. L'idea è carina ed efficace, soprattutto nelle sequenze in cui è richiesta la massima discrezione, ma alla lunga tende a essere noiosa e ripetitiva.

Per gli scontri a fuoco, Bond può equipaggiare tre armi e due granate. Il suo arsenale non sconfina mai dal classico, toccando buona parte delle armi moderne. Le munizioni non sono mai un problema, in quanto si possono raccogliere proiettili a profusione dalle valigette sparse per i livelli o semplicemente scippando le armi dei nemici caduti.