Trama hollywoodiana per la campagna single player
Black Ops 2 si svolge circa 60 anni dopo il primo episodio. Siamo nel 2025, alle prese con una nuova guerra fredda. Questa volta le due potenze in causa sono gli Stati Uniti e la Repubblica Popolare Cinese. I rapporti fra le nazioni sono tesi per colpa del Celerium, una risorsa tanto preziosa quanto rara e usata per fabbricare nuove e sofisticate attrezzature militari.
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Come se non bastasse il blocco cinese sulle esportazioni delle terre rare ha letteralmente messo in ginocchio l'industria statunitense, contribuendo ad alimentare le tensioni fra le due nazioni. Il nemico principale che il giocatore dovrà affrontare è Raul Menendez, il boss di Cordis Die, un movimento populista con numerosi seguaci in tutto il mondo. Quest'uomo è ben noto ai servizi segreti statunitensi, e ricercato fin dai tempi del primo Black Ops. Nel 2025 la solfa non cambia, soltanto che alle sue calcagna ci saranno le forze speciali statunitensi.
La trama di Black Ops 2 ci porterà dunque avanti e indietro nel tempo, e permetterà ai giocatori di capire poco a poco i legami tra gli eventi della fine degli anni 70 e quelli del 2025. Come nel primo Black Ops la storia è perfettamente comprensibile, non coinvolge decine di personaggi diversi e si rivela divertente, alla pari di un tipico film d'azione.
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Ovviamente non aspettatevi un capolavoro della cinematografia moderna. La storia di Black Ops 2 non è particolarmente "sottile" e se possibile lo è ancora meno rispetto al primo episodio. Tuttavia permette di trascorrere sei o sette ore di campagna single player con piacere e con la sensazione di aver vissuto una storia.
Nei panni della famiglia Masons, per la precisione del padre e del figlio (si giocherà in due epoche diverse), dovrete andare in giro per il mondo a caccia di Menendez. Afghanistan, Uganda, i Caraibi e l'America Latina sono soltanto alcuni dei luoghi in cui si alternano sparatorie frenetiche e sequenze d'infiltrazione predefinite, come da tradizione della serie.
Dai campi di battaglia dell'Africa selvaggia ai folli scontri con i carri armati sovietici, passando per una futuristica invasione degli Stati Uniti grazie ai droni controllati dal nemico; Treyarch ce ne fa vedere di tutti i colori. Ritroviamo naturalmente le classiche sparatorie con armi "d'epoca" ma anche gli scontri con fucili ultra moderni capaci di perforare i muri e i pilastri di cemento.
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Ma Black Ops 2 non sarebbe un vero Call of Duty senza uno scontro a fuoco (guidato) a bordo di un veicolo o una sequenza con la tuta alare. Fortunatamente queste fasi di gioco arrivano proprio nel momento in cui la ripetitività comincia ad affacciarsi, per cui una volta tanto non abbiamo nulla da recriminare.