SaGa Scarlet Grace Ambitions | Recensione

SaGa Scarlet Grace Ambitions è un'ottima aggiunta al vostro catalogo di giochi di ruolo grazie a un sistema di combattimento a turni coinvolgente.

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a cura di Martina Fargnoli

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SaGa Scarlet Grace Ambitions viene pubblicato originariamente in Giappone nel 2018 come versione migliorata del titolo PS Vita realizzato nel 2016 per celebrare anni di onorata carriera di uno dei franchise tra i più eclettici di casa Square Enix. A dicembre è finalmente approdato anche in occidente su Nintendo Switch, PS4, PC e dispositivi mobili. Se non avete mai giocato un capitolo della saga creata da Square Enix dovete tenere a mente che si tratta di un titolo molto particolare, lontano da molti dei più canonici giochi di ruolo giapponesi dove l'esplorazione è lineare e limitata.

Uno degli aspetti che potrebbe da subito colpirvi in positivo o in negativo è l’assenza di dungeon e scenari interamente navigabili. SaGa Scarlet Grace Ambitions presenta un assetto da gioco da tavolo dove le principali interazioni avvengono muovendovi sulla mappa come se foste una pedina con la differenza che potete spostarvi liberamente – nei limiti imposti dalla storia. Ogni interazione sulla mappa 2D avviene senza addentrarsi davvero nei luoghi che si visitano. Prendete una città: al posto di camminare per le sue vie per raggiungere il fabbro, avrete accesso alla stessa funzione da un menu contestuale che vi mostra tutte le azioni possibili in quel luogo.

Prima di iniziare il gioco vero e proprio, abbiamo risposto ad alcune domande simili a un quiz sulla personalità, le cui risposte hanno determinato il nostro personaggio iniziale. Sono infatti presenti in questa versione 4 personaggi, ognuno con la propria storia da seguire e da plasmare attraverso le nostre scelte. La narrazione segue un percorso ben preciso, ma siamo noi a decidere quando andare avanti e come affrontare alcuni eventi. Giocando la nostra prima partita con Urpina siamo stati comunque vincolati ai ritmi di gioco che imponevano un progressivo allargamento della mappa. Avere un numero considerevole di personaggi con cui giocare amplia sicuramente la rigiocabilità e dopo aver completato la prima storia vorrete scoprire anche i dettagli degli altri protagonisti che non avete incontrato.

Nel corso del viaggio la squadra ha la possibilità di crescere in numero accogliendo nuovi alleati nel proprio gruppo. Un party è formato da cinque combattenti che affronteranno i nemici secondo dei turni strategici. La composizione del gruppo influisce fortemente sulle abilità e le tattiche che è possibile spiegare in campo e il sistema di combattimento premia l’astuzia e la capacità di prevedere gli attacchi nemici. Il battle system di SaGa Scarlet Grace Ambitions è uno degli aspetti migliori del titolo e ciò che vi catturerà più di tutti se avete un debole per i sistemi sfaccettati e gli scontri impegnativi.

Sono moltissime le componenti a cui va prestata attenzione in particolare si è chiamati a gestire sia i Life Points (LP) dei combattenti – che non corrispondono agli HP – sia i Behaviour Points (BP) che permettono di eseguire azioni durante gli scontri e si ricaricano a ogni inizio turno. Mentre i normali HP possono essere recuperati in battaglia, gli LP si ricaricano soltanto quando un membro del party viene inserito tra le riserve a un ritmo di circa due scontri per riguadagnare 1 LP. Ne consegue che la tattica migliore è spesso quella di variare squadra per evitare che un personaggio arrivi a 0 LP. Sebbene non comporti nessuna punizione eccessiva come la morte permanente, sarà necessario attendere molti turni prima di poter riutilizzare quel personaggio in battaglia.

Non tutti i combattenti sono poi efficaci contro determinati mostri e qui sta tutta la vostra bravura nel capire quando è preferibile utilizzare un abile spadaccino o quando preferire lance e asce. L’equipaggiamento riveste un ruolo ancora più centrale in questo titolo in quanto l’aumento delle statistiche non è legato tanto ai punti esperienza guadagnati al termine di uno scontro, quanto al miglioramento e perfezionamento del proprio equipaggiamento che a volte può essere poco intuitivo. Un forte focus sui combattimenti e sulle tecniche possibili grazie al proprio equipaggiamento è sottolineato anche dal sistema di gioco che permette di accedere a tecniche più potenti e ottimizzate solo con l’uso continuato durante i combattimenti. Nuove tecniche vengono inoltre sbloccate e utilizzate immediatamente

La forza bruta non è assolutamente la via migliore per sopravvivere a uno scontro in SaGa Scarlett Grace Ambitions. Quando avrete preso confidenza con la timeline che mostra i turni e gli attacchi nemici, inizierete a ragionare molto più attentamente su una serie di azioni più strategiche come il bloccare un attacco nemico o interromperlo. Quando un nemico presenta tre punti interrogativi sotto il suo avatar è quasi certo che stia preparando una controffensiva per bloccarvi o anticiparvi e ragionando su questi piccoli indizi dovrete andare a formulare delle ipotesi per come comportarvi in questo turno. È davvero soddisfacente riuscire a prevedere un attacco e salvare un compagno.

Un’altra meccanica particolare a vostra disposizione per elevare i combattimenti è lo United Attack. Quando un alleato o un nemico cade in battaglia, la timeline scorre e i personaggi vanno a occupare il buco che si è creato. Se gli alleati riescono ad allinearsi e toccarsi – ma lo stesso vale per i nemici – si verificherà uno United Attack: i personaggi che si sono uniti scateneranno un attacco combinato che può risollevare anche le sorti di uno scontro. Ogni alleato coinvolto in questa tecnica vedrà ridursi il costo dei BP per eseguire un’azione, potendo così effettuare attacchi più potenti a un minor costo.

Ci sarebbe da parlare tantissimo di quanto può essere profondo il sistema di combattimento e di come anche uno scontro in apparenza facile può trasformarsi in un bagno di sangue se non si presta attenzione. Non esistono oggetti di cura da utilizzare quando si vuole. Una richiesta così alta di attenzione però può trasformarsi in un momento sfiancante se vi imbattete in 3-4 scontri di difficoltà crescente uno di seguito all'altro perché avete attivato a vostra insaputa un evento. È un sistema di combattimento che sa catturare, che richiede pratica per essere padroneggiato e anche un bel po’ di grinding per essere all'altezza dei nemici.

Esteticamente questo upgrade fa del suo meglio per affinare l’aspetto di un titolo nato per una console portatile con ormai diversi anni alle spalle, ma non bisogna certamente aspettarsi un miracolo. Se l’occhio non può farsi incantare da modelli un po’ datati, l’orecchio ne uscirà invece più estasiato. La colonna sonora di Kenji Ito è semplicemente perfetta e accompagna ogni momento col giusto piglio soprattutto gli scontri più significativi ai fini della trama. Ai fini del racconto stesso, se non avete una buona comprensione dell’inglese vi riuscirà talvolta difficile cogliere tutte le sfumature dei personaggi.