Samba de Amigo: Party Central, preparate le maracas | Provato

Abbiamo provato Samba de Amigo: Party Central, la nuova iterazione della saga ritmica in uscita su Nintendo Switch.

Avatar di Giulia Serena

a cura di Giulia Serena

Editor

Quando si parla di giochi ritmici, tra i primi nomi che vengono in mente difficilmente vi è Samba de Amigo. Il titolo originale della saga, uscito per Dreamcast nell'ormai lontano 2000 e poi per Wii nel 2008, rappresenta, ahimè, una perla abbastanza di nicchia per il genere — almeno in Italia, dato che in Giappone è diventato uno degli arcade game più popolari dell'epoca —.

Ebbene, sebbene il primo capitolo abbia la mia stessa età e, quindi, io non abbia potuto giocarci all'uscita, ho avuto modo di recuperarlo qualche anno fa nella versione per Wii, innamorandomi sin da subito dei toni allegri di Amigo, la scimmietta che funge da protagonista della saga, così come del gameplay assolutamente originale. D'altronde, quale altro ritmico ti permette di emulare i movimenti di un paio di maracas a ritmo di musica latina?

Dunque, quando ho visto il trailer d'annuncio di Samba de Amigo: Party Central, la nuova iterazione della saga in uscita su Nintendo Switch nel corso dei prossimi mesi (e già disponibile per il preorder), sono rimasta assolutamente estasiata. Qualche giorno fa ho avuto modo di provare il gioco per un paio di ore, e di seguito troverete, quindi, quelle che sono le mie prime impressioni in attesa della recensione completa.

Diamo il via alle danze

A livello di gameplay, la base rimane quella del capitolo originale, solo che impugneremo i Joy-Con anziché le maracas apposite per il Dreamcast o l'accoppiata Remote + Nunchuck per la Wii. Potremo scegliere se giocare muovendo effettivamente i controller come delle maracas (cosa consigliata per godersi al meglio l'opera) o semplicemente premere i tasti da seduti; dopodiché, una volta cominciate le canzoni, dovremo far combaciare le sottospecie di gocce su schermo con i cerchi corrispondenti alla direzione in cui si stanno dirigendo, chiaramente a ritmo di musica.

Nel corso del gameplay ci saranno vari elementi aggiuntivi, come pose o movimenti particolari da eseguire, oppure minigiochi di breve durata per spezzare la monotonia e offrire una sfida più variegata. In ogni caso, se non conoscete la saga vi consiglio di guardare direttamente il trailer del nuovo gioco, così avrete immediatamente un'idea più chiara di come funziona.

Come ho accennato poc'anzi, Samba de Amigo: Party Central non è un remake o una remastered del titolo del 2000, bensì un capitolo nuovo di zecca, che ripropone lo stile esuberante tipico della saga, ovviamente aggiornato ai giorni nostri, e aggiunge tantissimi nuovi elementi e modalità. Oltre al classico singleplayer, dove possiamo scatenarci per i fatti nostri e cercare di migliorare i nostri punteggi sulle molteplici canzoni disponibili, sono state aggiunte svariate nuove possibilità di giocare in multiplayer, sia locale che online.

La novità più interessante, infatti, è il "World Party", una modalità online dove fino a otto giocatori si immergono in uno scontro a eliminazione diretta su tre brani, decretando alla fine il vincitore — ovviamente, colui o colei che ha ottenuto il punteggio più alto —. Nonostante non abbia avuto modo di provare nell'effettivo la modalità, si tratta sicuramente dell'elemento più innovativo di Samba de Amigo: Party Central, che renderà il titolo non solo più al passo con il giorno d'oggi, ma anche longevo. Mi spiego meglio.

Una delle pecche dei giochi ritmici è proprio la longevità: a meno che non vengano sfruttati come party game e, dunque, riesumati solo in occasione di feste, compleanni e via dicendo, tendono a esaurirsi più o meno in fretta. Dopo aver imparato tutti i brani e ottenuto dei punteggi soddisfacenti, difficilmente un giocatore continuerà ad avere la voglia di premere il tasto "avvia", portandolo a mettere l'opera nel dimenticatoio nell'attesa di DLC o di una smania improvvisa di ripetere qualche canzone.

L'unica salvezza a questo triste destino è proprio l'implementazione di modalità online che instillino uno stimolo continuo di riprendere in mano il titolo. D'altronde, la competitività e la voglia di primeggiare contro gli altri sono ciò che più alimentano il fuoco dei videogiocatori. Sega, al contrario di Ubisoft con la più recente iterazione di Just Dance, ha avuto l'ottima intuizione di non fermarsi al single e multiplayer locali; ovviamente bisognerà vedere se questo World Party funzionerà come previsto, ma quello lo scopriremo solo con l'uscita del gioco.

Detto ciò, una modalità che invece ho provato è "Party for Two", ovvero il classico multiplayer locale suddiviso a sua volta in quattro sottosezioni: Rhythm Game, la classica sfida tra due giocatori; Love Checker, dove viene calcolata l'affinità di coppia in base alla sincronizzazione nell'azzeccare le note; Showdown, delle sfide al cui termine il perdente deve eseguire una penitenza scelta casualmente dal gioco; e infine dei minigiochi ritmici.

Come qualsiasi titolo del genere, giocare in due apporta un enorme valore aggiuntivo all'esperienza, raddoppiando il divertimento. Io e il collega con cui sono stata accoppiata ci siamo sfidati praticamente all'ultimo sangue, iniziando con la difficoltà normale e ritrovandoci a fine sessione a quella estrema, il tutto con non poche risate... e sudore.

Quello che più mi ha sorpreso di Samba de Amigo: Party Central è la scelta dei brani: mi sarei aspettata di trovare canzoni degli ultimi anni, soprattutto latine, giacché il titolo originale conteneva unicamente quel genere musicale, mentre sono stata smentita su tutti i fronti. Non solo le tracce spagnoleggianti non hanno il monopolio, ma la maggior parte della track-list (che al lancio sarà composta da 40 brani, con aggiunte in seguito tramite DLC) è composta da hit di svariati anni fa. 

Mai mi sarei immaginata di muovere i Joy-Con a mo' di maracas sulle note di I Will Survive o Moves Like Jagger, e non posso che esserne contenta. Sega, dunque, ha probabilmente deciso di puntare sull'effetto nostalgia di coloro che giocavano al titolo originale, proponendo canzoni adatte alla loro epoca, anziché creare un'opera pensata unicamente per i bambini o ragazzini di oggi — chiaramente non sto dicendo che solo gli adulti possano godersi il titolo, anzi, sono la prima a promuovere i brani pop degli anni '90 e 2000 anche alle generazioni più moderne —.

Tiriamo le somme su Samba de Amigo: Party Central

Insomma, Sega con Samba de Amigo: Party Central non solo sembra essere riuscita nell'intento di rispolverare una delle saghe ritmiche più originali di sempre, ma anche di adattarla perfettamente ai giorni nostri, introducendo modalità online e non limitandosi a una track-list di genere latino. Non posso, quindi, che attendere con enorme ansia l'uscita del titolo (che ricordo, è prevista nel periodo estivo), così da provare anche le componenti online e divertirmi a sbloccare qualsiasi oggetto presente nel negozio in-game.