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a cura di Nicholas Mercurio

Il dark fantasy, da sempre, è un genere che ha proposto libri, film e innumerevoli serie televisive che hanno fatto la storia, e Shattered Heaven sembra seguire questa filosofia. Di videogiochi, a riguardo, non ne sono mancati e di produzioni sfaccettate, in grado di sorprendere e appassionare, possiamo ancora oggi contarne e ricordarne tante. Da “Il Guardiano degli Innocenti” a “Il Trono di Spade”, continuando poi con tante altre opere che hanno offerto al vasto mondo dell’intrattenimento tanti preziosi insegnamenti.

E con i videogiochi abbiamo esplorato il Velen di The Witcher 3, viaggiando tra i monti del nord in Sacred e ritrovandoci nell’Inferno di Diablo, non riuscendo ad immaginarci altrove. E mentre esploravamo i suoi livelli claustrofobici e angoscianti, ci sorprendevamo, vincevamo e fallivamo, con il nostro viaggio che si faceva più lungo e difficoltoso. È da qui, che iniziano le grandi storie, quelle che contano davvero, le uniche ci auguriamo di vivere attraverso la nostra passione preferita.

Shattered Heaven, sviluppato dallo studio italiano Leonardo Production e pubblicato da Leonardo Interactive, è una produzione indipendente che abbiamo provato nelle ultime settantadue ore, esplorando un tutorial esaustivo e una prima parte che ci ha piacevolmente sorpreso, lasciandoci delle ottime sensazioni e dandoci modo di approfondirlo e scoprirlo con molta pazienza, capendolo e dandogli tutte le nostre attenzioni. Ma procediamo con ordine, dal principio, da quando abbiamo cliccato “Nuova partita” e ci siamo ritrovato in un reame lontano e dimenticato dal tempo, in subbuglio come tanti mondi fantasy che necessitano di una compagnia di avventurieri pronti a tutto per liberarlo, anche a gesti ingestibili.

D’altronde, stiamo parlando di un Dark Fantasy, un genere ben diverso dal fantastico tradizionale, dove ci sono elfi, uomini e nani che vivono e combattono insieme per allontanare un malvagio drago da una montagna che custodisce tombe, segreti e così tanto oro da non starci più nelle tasche. In Shattered Heaven, però, non c’è un Arkengemma da riconquistare, bensì dei nemici da sconfiggere in un mondo devastato, minacciato da potenze oscure provenienti dagli angoli più angusti della terra. Eppure, sopravvive la speranza.

Tre guerrieri, un unico destino: come Shattered Heaven racconta il fantasy

Intanto, precisiamolo: Shattered Heaven non sembra innovare il genere né proporre qualcosa di diverso da altri videogiochi simili. Eppure, in un modo o nell’altro, ci ha intrigato e incuriosito parecchio, facendoci esplorare una piccola fetta di storia, che abbiamo esplorato e cercato di capire e interpretare al meglio. Al momento sappiamo solamente che ci sono tre protagonisti principali, che abbiamo giocato con attenzione, provandoli tutti. Stiamo parlando di un guerriero corazzato armato di scudo, di una abile spadaccina e di una maga, capace di lanciare incantesimi di ogni genere contro le creature con cui abbiamo avuto modo di scontrarci.

I nostri tre eroi, ognuno diverso dal solito, hanno nomi e cognomi: c’è Magni, il guerriero corazzato con lo scudo; poi c’è Ishana la maga, e dopodiché Andora, una guerriera dai capelli argentati dal fascino intrigante. Prima di spiegare il gameplay di gioco, è necessario parlare del contesto, che ci è parso ottimo e ben strutturato anche grazie ai protagonisti che abbiamo avuto modo di conoscere durante la nostra prova.

Ognuno di loro ha diversi modi di approcciarsi ai dialoghi e alle situazioni, e ciascuno mantiene dubbi, perplessità e paure. Lo abbiamo compreso dai dialoghi con un’impostazione da visual novel, che abbiamo trovato calzante e azzeccata, nonché una scelta che ci ha permesso – per quanto abbiamo visto – cosa sta accadendo. La scrittura, in tal senso, ci sembra ben strutturata e interessante, perché al momento ha offerto una visione a trecentosessanta gradi sugli avvenimenti, facendoci conoscere meglio i personaggi e i vari comprimari.

Abbiamo apprezzato, oltretutto, che ciascun protagonista abbia una sua importanza all’interno delle dinamiche di gioco, nonché una sua profondità. Il team italiano, infatti, sembra abbia lavorato con attenzione per proporre un concept e delle idee capaci di travolgere il giocatore senza scendere fin troppo nei dettagli, con il rischio di rovinare qualcosa che non vediamo l’ora di giocare nella sua versione. Successivamente, mentre esploravamo le caratteristiche comportamentali di ciascuno degli eroi, ci siamo presentati al mondo e alle sue brutalità, armati di cappa e spada.

Come accennavamo prima, il mondo di Shattered Heaven è dominato da creature della notte, tirate direttamente fuori dagli abissi più oscuri del creato, degli esseri che, al contempo, stanno dominando il mondo. Shattered Heaven potrebbe vantare a tutti gli effetti di una trama intrigante, in grado di coinvolgere e sorprendere, considerando il genere cui appartiene.

Le atmosfere non sembrano poi tradire le aspettative, con una grande ispirazione per le opere fantastiche più conosciute e un gran modo per raccontarsi. Il team italiano sembra aver curato con attenzione la personalizzazione dei personaggi, tanto da dedicare loro dubbi, paure e perplessità, coinvolgendo tutte le emozioni primarie. Lo stile visual novel potrebbe in effetti essere vincente e azzeccato sul lungo corso dell’esperienza, che non vediamo l’ora di giocare nella sua interezza.

Un gameplay interessante: Shattered Heaven non dà nulla per scontato

Durante la nostra prova sul gioco, ci siamo imbattuti in dungeon procedurali che non abbiamo trovato complessi e che ci hanno intrattenuto, ma per collocare il nuovo videogioco di Leonardo Production abbiamo dovuto riflettere attentamente sulle nostre esperienze passate: Shattered Heaven, appunto, è un roguelike card-game con elementi da gioco di ruolo che strizza gli occhi a Slay the Spire e alla serie Voice of Cards, prendendo ispirazione da Pillars of Eternity, il capolavoro di Obsidian Interactive, che da queste parti abbiamo amato e apprezzato.

Shattered Heaven sembra infatti seguire quello stile epico e coinvolgente, incastrando una personalità invidiabile e legata profondamente alla progressione dei protagonisti e dell’avventura nella sua totalità attraverso uno scheletro ludico che confeziona una produzione intrigante e furba, che abbiamo testato con mano per quasi due ore e mezzo, imparando molto dal tutorial e dal primo dungeon, il quale non si è rivelato fin troppo complesso né articolato come è accaduto in passato con altre produzioni.

Prima abbiamo accennato Slay the Spire e Voice of Cards, ed è giusto ribadire che non stiamo parlando di videogiochi qualsiasi. Shattered Heaven, pur prendendo ispirazione da entrambe le opere, sembra riuscire a metterci del suo, affinando di conseguenza un sistema ludico già collaudato ma sempre divertente. Muoviamo i nostri tre eroi per una mappa composta da piccoli esagoni che raffigurano l’ambientazione di gioco, in cui dobbiamo fare attenzione a dove mettiamo i piedi per non far scattare una trappola improvvisa che potrebbe coglierci impreparati, da smuovere in totale sicurezza se la percentuale - ovvero la nostra abilità - ce lo consente. 

Potrebbe esserci persino l’incontro con una vecchia in cui dobbiamo decidere cosa fare e come approcciarci alla situazione, magari scegliendo cosa dire per non beccarci una maledizione; oppure, potremmo incontrare qualcuno che ha bisogno di noi ma nasconde dei segreti, e la nostra unica possibilità per aiutarlo potrebbe essere rispondere in maniera corretta alle sue domande e perplessità.

È un sistema già provato in passato da opere come Pillars of Eternity e Voice of Cards e non sembra esserci nulla di nuovo in Shattered Heaven, anche se abbiamo apprezzato i dialoghi e la loro costruzione all’interno della narrazione, di cui abbiamo già parlato. Tuttavia, il cuore pulsante vero e proprio del videogioco sono le lotte a turni bidimensionali da cui non possiamo tirarci indietro, essendo casuali e vitali durante l’esplorazione di un dungeon. Sullo schermo ci siamo noi, a destra, mentre a sinistra ci sono i nemici, agguerriti come non mai. C’è una barra della vitalità, nonché delle posizioni utili per curarci e ripartire all’attacco, che possono fare la differenza nei momenti più concitati.

Magni è un guerriero corazzato armato di uno scudo pesante, che aumenta la difesa per sopportare al meglio le offensive nemiche mentre Ishana è in grado di lanciare delle maledizioni. E Andora, la nostra preferita, può utilizzare due spade capaci di affettare le fiere generate dagli abissi del mondo. Avendone affrontate parecchie, possiamo assicurarvi che al momento le battaglie sembrano avere un ritmo incalzante e trascinante, e non sembrano affatto troppo complesse e intricate, perché forti di una struttura a turni convincente.

Avanzando nei dungeon, infatti, gli scontri si faranno sempre più ostici e sarà nostra premura prepararci a dovere con delle pozioni di ogni genere, tornando così dai nemici meglio preparati, nonché più forti di prima. Nell’hub principale, che è un immenso altare, c’è anche la possibilità di craftare degli oggetti utilissimi per la nostra sopravvivenza, dedicandoci ad altre attività, come acquistare ulteriori oggetti da un mercante, spendendo il nostro oro faticosamente guadagnato nei vari dungeon procedurali della produzione.

Molto stile e tanta voglia di stupire

In sintesi, la struttura ludica di Shattered Heaven non sembra affatto tradire la sua anima e mette al centro il giocatore e le sue decisioni durante gli scontri, conferendogli una libertà d’approccio che potrebbe rappresentare il suo punto di forza. Di sicuro, siamo davanti a una produzione italiana di tutto rispetto, che prende ispirazione da altri grandi videogiochi e mette le basi per creare un videogioco unito e impareggiabile, unico ma al tempo stesso tradizionale. Non potremmo chiedere di meglio, in effetti, specie in un panorama nostrano che ha paura di sperimentare e coinvolgere il giocatore, confezionandogli una storia e un gameplay memorabili.

D’altronde, è proprio questo di cui ha bisogno, specie nel panorama italiano: di videogiochi con un obiettivo che siano in grado di affrontare la giungla del mercato con coraggio e autorialità, ma di questo argomento ne avevamo già parlato. Oltre a questo, è l’aspetto grafico e il design dei personaggi ad averci convinti: ciascuno, oltre ad avere una sua personalità, ha un design particolareggiato, disegnato a mano e inserito nel contesto in maniera azzeccata.

È lo stile a fare forte Shattered Heaven, che al momento parte su basi solidissime, ma non poteva essere altrimenti: è partito come un progetto Kickstarter in costante cambiamento, e non vediamo l’ora di avere l’opera al completo da giocare e approfondire in sede di recensione. Di sicuro, non potevamo chiedere di meglio: un dark fantasy ispirato, una struttura ludica convincente e un racconto tutto da scoprire. Cosa potrebbe esserci di meglio?