Conclusioni
Fortuna vuole, però, che il gameplay di Shinobido su PSP non sia unicamente un minestrone di nefandezze. Tanto per cominciare, le morti discrete, o stealth kill, sono presenti in buon numero (grazie alla moltitudine di personaggi selezionabili) e offrono un certo dinamismo all’azione di gioco. Altro aspetto da non sottovalutare è la concezione dei livelli, non necessariamente complessi come su PS2 ma comunque in grado di offrire un buon campo visivo; nessun banco di nebbia (marchio di fabbrica della famiglia Tenchu), quindi, a condizionare l’orizzonte, ma solo un paesaggio incredibilmente nero.
Tra le caratteristiche da evidenziare di questo passaggio tascabile ci sono un paio di modalità, una prettamente rivolta al multiplayer in locale (co-op e sfide fino a quattro giocatori) ed un’altra riservata ai fan del genere, che probabilmente non si saranno lasciati scappare l’episodio PS2, dal quale è possibile scaricare tramite collegamento USB delle missioni in questo Shinobido: Storie di Ninja.
Tirando le somme, è un vero peccato constatare per l’ennesima volta come il genere stealth non riesca a spiccare nel mercato dei portatili, vuoi per le limitazioni tecniche della PSP (mancanza di un secondo analogico in primis), vuoi per una serie di problemi legati alla programmazione in generale (bug nel corso delle battaglie, I.A. preistorica). É comunque innegabile che Spike con il suo Shinobido abbia posto delle basi concrete per lo sviluppo di una serie che potrebbe migliorare negli anni, a patto che queste idee vengano supportate da un gameplay maggiormente al passo coi tempi.