Sony a caccia di avvocati contro i pirati di PS3

La casa nipponica ha pubblicato due offerte di lavoro per avvocati che si occupino di pirateria. L'obiettivo è quello di combattere con ogni modo e in ogni sede gli hacker della PS3. Nel frattempo parla Guerrilla Games, spiegando come intende far fronte al problema.

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a cura di Manolo De Agostini

Sony sta formando una task force legale anti-pirateria e tutto lascia presagire che il colosso nipponico non voglia lasciare nulla d'intentato contro gli hacker di PS3. L'azienda sta cercando due nuove figure legali che "valutino le esigenze annuali di SCEA contro la pirateria e le indirizzino nello sviluppo e l'attuazione di un programma anti-pirateria". "Il programma che sarà sviluppato richiederà una forte componente strategica online - prendendo input e lavorando con le divisioni SCEA Marketing, Strategic Business Development Latin America e Product Development".

Tra gli incarichi c'è anche quello di collaborare con "altre organizzazioni anti-pirateria, incluse quelle affiliate alle aziende di Sony Computer Entertainment, Sony Corporation, le associazioni del mondo dei videogiochi e l'Entertainment Software Association (ESA)" e "vigilare sulle cause civili anti-pirateria e offrire supporto alle forze dell'ordine e alle agenzie di copyright per conto di SCE". Tra i requisiti c'è la conoscenza di pratiche investigative online e dei database - ad esempio come trovare il proprietario, l'amministratore e l'ISP associato a un dato nome di dominio".

L'azienda ha recentemente preso posizione (Modificate la PS3? Sony vi esclude a vita dal PSN) contro chi modifica la console e, secondo indiscrezioni per ora non confermate, sarebbe pronta nei prossimi mesi a presentare un nuovo modello di Slim con hardware rivisitato per fermare gli hack e la pirateria (La nuova Playstation 3 sconfiggerà la pirateria).

La necessità di controffensive legali e tecniche è d'altronde resa sempre più pressante dall'approdo online delle copie pirata dei videogiochi, specie di quei titoli come Killzone 3 che sono proprietà intellettuali sulle quali Sony conta per incamerare profitti e vendere più PS3 (Killzone 3 come Crysis 2, versione pirata online).

Gli sviluppatori del titolo, i Guerrilla Games, hanno rivelato di avere un piano d'azione preciso per mettere i bastoni fra le ruote a chi ha fatto il jailbreak della console per usare le copie pirata del proprio titolo. Il produttore Steven Ter Heide ha dichiarato al sito CVG che sono preoccupati per l'ondata di hack, ma che insieme a Sony stanno monitorando "aggressivamente" i trasgressori.

Lo sviluppatore incrocerà anche i dati delle statistiche e delle classifiche, in modo da rilevare anomalie che consentano di scovare i furbi. I Guerrilla procederanno anche a una revisione del codice di gioco per trovare eventuali debolezze e rilasciare patch correttive.