Steam, la Russia vuole tassare i giochi: seguiranno altri Paesi?

Steam, PlayStation, Xbox ed Epic Games potrebbero dover pagare di più in Russia: ecco perché e cosa significherebbe per l'Occidente.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Secondo un'indiscrezione lanciata dal portale Kommersant, il governo russo sarebbe al lavoro su una nuova tassa per Steam, Epic Games Store, PlayStation Store e Xbox Store. La proposta di legge riguarderebbe solamente le società estere e non quelle interne alla Russia, che andrebbero tra l'altro a beneficiare di determinati fondi aggiuntivi.

La situazione è abbastanza complessa, ma proviamo a riassumervela in maniera semplice. In sostanza, il governo russo potrebbe a breve tassare le varie società di distribuzione di circa il 5%. Secondo alcuni studi, Steam e le altre realtà del panorama videoludico non ci rimetterebbero moltissimo, ma gli esperti temono che l'utilizzo di questi soldi possa essere impiegato nella propaganda politica.

L'obiettivo ultimo, stando a quanto riferito da Kommersant, sarebbe quello di istituire un fondo che vada a finanziare lo sviluppo di giochi in grado di diffondere la storia e la cultura della Russia. Conoscendo però la recente storia del Paese e di come sfrutti la propaganda politica per tenerlo unito, il timore di alcuni analisti è che i futuri prodotti che nasceranno grazie a questo fondo saranno ovviamente utilizzati per pura propaganda, con tutti i rischi che ne conseguono.

La Russia, storicamente, è un Paese molto difficile. Da quanto Putin ha preso il potere, inoltre, la Russia si è chiusa sempre di più e molto spesso i funzionari del governo non si sono fatti scrupoli a censurare idee definite "sovversive" per il Paese. Giusto di recente un utente di Minecraft è stato arrestato con la scusa del terrorismo: secondo il governo russo infatti stava simulando un possibile attentato ad una realtà governativa all'interno del gioco Mojang.

Non è escluso che questa tassa poi non possa essere introdotta anche in altri Paesi, magari più vicini alla linea di pensiero russa. L'idea di dover creare un fondo per lo sviluppo di videogiochi è però possibile solamente in Paesi decisamente più chiusi rispetto a quelli ad Occidente, ma mai dire mai.

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