Steam polverizza ogni record: è davvero un dominio

Il nuovo anno inizia davvero bene per Steam, che riesce a stabilire un nuovo record di utenti connessi (e non solo).

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a cura di Alessandro Adinolfi

Di recente si è molto parlato del risorgere di diverse aziende su Steam, decidendo così di tornare sui loro passi dopo anni di assenza dei loro prodotti dal client Valve. Una scelta intrapresa prima da Activision con Call of Duty e successivamente da Ubisoft, che dopo un lungo periodo di assenza in favore di una partnership con Epic Games Store sta lentamente riproponendo parte del suo catalogo proprio sulla piattaforma creata da Gabe Newell. E i primi numeri del 2023 ci dimostrano, probabilmente, che si tratta della scelta più naturale per le grandi aziende.

Come riportato su Twitter, infatti, il 7 gennaio 2023 abbiamo avuto l'ulteriore conferma di quanto Steam non sia più solamente un client, ma un vero e proprio impero monopolistico. Lo scorso sabato, il primo del 2023, il client di Valve ha fatto registrare l'incredibile numero di 32 milioni di giocatori connessi contemporaneamente, con ben 10 milioni in gioco. Numeri che ovviamente nessuna azienda può ignorare.

In tanti avevano provato a "ostacolare" il monopolio di Steam nel corso di questi anni. Activision resta forse il caso più significativo di tutti: sfruttando Battle.net, il client di Blizzard, il publisher statunitense aveva cominciato a pubblicare in esclusiva i giochi della serie Call of Duty e Destiny. Impresa che ovviamente non ha dato i frutti sperati, con l'editore che è tornato "a casa" dopo diversi anni di assenza. Troppo difficile ignorare numeri del genere, che potenzialmente potrebbero aumentare ancora di più il prossimo anno.

Questi dati ci portano poi a un ulteriore ragionamento, legato inevitabilmente all'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft: se davvero l'FTC e la CMA hanno paura di un monopolio, è davvero curioso su come non si sia potuti intervenire proprio nel mercato PC, dove effettivamente un regime monopolistico esiste per davvero, ma probabilmente è solamente l'ennesima conseguenza di un settore ignorato per anni e che ora è diventato troppo grande da poter controllare.

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