Lavorare in coppia con la passione per i giochi stealth

Abbiamo intervistato Roberta Saliani e Danny Goodayle, una giovane coppia di sviluppatori al lavoro su Light, un gioco stealth in cerca di finanziamenti su Kickstarter. Una storia d'amore per i videogiochi, e non solo, con un viaggio di sola andata da Bari a Londra.

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a cura di Tom's Hardware

Lavorare in coppia con la passione per i giochi stealth

Tom's Hardware: Come vi siete conosciuti e quando avete cominciato a lavorare insieme?

Danny: Ci siamo incontrati per la prima volta al MolyJam 2012 (un brainstorming di 48 ore che permette agli sviluppatori d'incontrarsi per creare nuovi giochi – ndr) e abbiamo cominciato a lavorare al nostro primo progetto. Abbiamo creato Revenge of the Road, un gioco multiplayer in cui un utente controlla la strada e l'altro una sorta di astronave. Lo scopo del pilota è di rimanere sulla pista per 30 secondi, mentre chi controlla la strada deve cercare di mandare l'avversario fuori dal percorso. Abbiamo dovuto completare il gioco in 48 ore; era un progetto molto semplice ma ci siamo divertiti a crearlo e abbiamo scoperto di lavorare molto bene come squadra, sia a livello di idee sia per quanto riguarda lo sviluppo.

Roberta: Ho incontrato Danny quando ho notato che al MolyJam 2012 c'era qualcun altro in grado di ergersi e pronunciare a gran voce la sua idea, più forte di quanto avessi potuto fare io stessa. Non c'è neanche bisogno di dirlo, questo atteggiamento mi ha decisamente colpito.

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Tom's Hardware: Il vostro rapporto vi ha dato problemi a livello lavorativo o siete sempre andati d'accordo?

Danny: Lavorare insieme come coppia ha i suoi vantaggi e i suoi problemi. Abbiamo entrambi una personalità molto forte e spesso questo atteggiamento sfocia in discussioni accese sulle scelte di design, ma questo non influisce sulla nostra relazione o sui giochi che facciamo, visto che abbiamo sempre ultimato i nostri progetti con una qualità più alta di quella che avremmo potuto raggiungere lavorando da soli.

Roberta: Spesso gli italiani hanno una personalità forte e complessa. Siamo entrambi molto appassionati di videogiochi. Direi che essendo giocatori non ci offendiamo in caso di idee diametralmente opposte. Ci sono molte occasioni in cui abbiamo a che fare con tutto questo. Qui in Inghilterra le cose funzionano così, cominciamo a parlare di giochi e spesso finiamo bevendo una birra di troppo per il gusto della compagnia e il piacere della conversazione. Di solito abbracciamo opinioni diverse al posto di condannarle, anche se per i giochi free to play non c'è speranza.

Tom's Hardware: Cosa vi ha spinto a gettarvi nel mondo dei videogiochi, ricco di sviluppatori indipendenti, di concorrenza e di editori che dominano il mercato con produzioni ad alto budget?

Danny: Crescendo mio padre mi ha introdotto a Command and Conquer. Mi ricordo che ci giocavo quando ero molto piccolo ed finivo per farmi risucchiare dallo stile di gioco. Alcuni anni dopo a scuola ho cominciato il mio primo corso di programmazione, dove ho avuto a che fare per la prima volta con Visual Basic. La sera stessa sono tornato a casa e ho cominciato a lavorare a un'avventura testuale. Non ho mai finito quel gioco, ma grazie a questo progetto ho cominciato a coltivare la passione per lo sviluppo di videogiochi, una cosa impossibile da trovare lavorando su siti web, applicazioni e software generici.

Dopo le mie prime esperienze lavorative ho capito che non avrei potuto lavorare sui giochi che mi sarebbe piaciuto realizzare. Con Roberta abbiamo pensato a molte idee e progetti, come fondare il nostro studio di videogiochi, e così ho lasciato il mondo della pubblicità per fondare Just A Pixel, e non sono mai stato così felice.

Roberta Saliani

Roberta: Ho cominciato a capire di voler lavorare in questo mondo quando testavo giochi per Babel Media. Guardando i miei colleghi con i capelli rosa e i vestiti cyberpunk sono rimasta scioccata, considerando che in Italia quasi ogni lavoro ha una sua divisa. Più passavo tempo in questo mondo e più capivo di voler far parte di tutto questo, di rimanere onesti e soprattutto se stessi, nel mio caso un geek appassionato con vestiti mascolini.

I vantaggi principali di quest'industria comprendono essere geek senza vergognarsi, incontrare persone con le stesse idee, stringere rapporti d'amicizia e lavorare in uno spazio che non sembra affatto un ufficio, ricco di pistole giocattolo, console e perfino birre! La concorrenza non è mai abbastanza forte quando la motivazione e la passione entrano in gioco, anche se bisogna dire che soltanto i più forti ce la fanno. Ci sono pochissime offerte di lavoro ed è qui che entrano in gioco la rete e i progetti personali come punti chiave per realizzare i propri obbiettivi. Siamo onesti, con così tante persone desiderose di entrare in quest'industria nessuno può farcela senza un impellente bisogno di emergere ed essere produttivi.