La situazione italiana: fare videogiochi è dura

Abbiamo intervistato Roberta Saliani e Danny Goodayle, una giovane coppia di sviluppatori al lavoro su Light, un gioco stealth in cerca di finanziamenti su Kickstarter. Una storia d'amore per i videogiochi, e non solo, con un viaggio di sola andata da Bari a Londra.

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a cura di Tom's Hardware

La situazione italiana: fare videogiochi è dura

Tom's Hardware: Questa domanda è rivolta a Roberta e tocca la sua fuga verso l'Inghilterra. In tutta Europa ci sono numerosi studi di videogiochi e realtà indipendenti mentre l'Italia sembra rincorrere da lontano, con pochi progetti e software house. Qual è il tuo parere sugli sviluppatori italiani e in generale sulla situazione videoludica in Italia?

Roberta: Quando si citano i videogiochi italiani mi vengono in mente gli sviluppatori dello studio Molleindustria, con le loro rappresentazioni satiriche di temi d'attualità. In Italia abbiamo una quantità smisurata di passione, amiamo discutere di argomenti controversi e siamo abituati perfino a lavorare gratuitamente in cambio di esperienza. Inoltre siamo molto portati verso le discipline artistiche. Purtroppo c'è pochissimo orientamento sulla programmazione videoludica e in generale sulle capacità indispensabili per creare videogiochi ed è triste non vederci fra le nazioni migliori al mondo quando si parla di giochi indipendenti, considerando il nostro potenziale.

Light

Tom's Hardware: Credi che sia spazio per crescere o c'è bisogno di cambiare qualcosa per raggiungere il livelli degli altri stati europei?

Roberta: La situazione italiana non ha fatto progressi per avvicinarci alle altre nazioni europee. Dal sistema scolastico alla società, non siamo abituati a seguire la propria vocazione senza essere criticati dalle nostre famiglie per non essere riusciti a diventare un dottore o a laurearci in discipline accademiche. L'Italia ha bisogno di un cambiamento e deve partire proprio dal sistema scolastico. Molte persone potrebbero essere programmatori, designer e produttori fantastici, senza contare tutti i talentuosi artisti costretti a emigrare per ottenere il giusto riconoscimento. Quanto tempo dobbiamo aspettare per far sì che le università permettano agli studenti italiani di seguire sentieri non accademici?

 

Tiriamo le fila

Purtroppo non è ancora possibile dare una risposta a questa domanda e dobbiamo lasciare Roberta con questo dubbio amletico. Nel frattempo ne approfittiamo per ringraziare entrambi per la loro disponibilità, facendoli i nostri migliori auguri per Light. Al momento della stesura di questo articolo il gioco ha ottenuto il supporto di 131 finanziatori, con un totale di 1.763 sterline. La strada verso l'obbiettivo di 20.000 sterline è ancora lunga, ma mancano ancora 21 giorni prima della fine della campagna di donazioni.

Ovviamente v'invitiamo a dare un'occhiata al loro sito web e alla pagina di Kickstarter, ed eventualmente a supportare il progetto. Magari il vostro gesto sarà ricompensato con una birra fra amici e discussioni infinite sui videogiochi, ma prima assicuratevi di fare un biglietto aereo per Londra. Magari di sola andata.