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Il digitale ha salvato il PC gaming

Oggi su Game Division vogliamo analizzare una questione abbastanza spinosa: qual è il legame tra supporto digitale e rinascita del gaming su PC?

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Avatar di Michele Pintaudi

a cura di Michele Pintaudi

Editor

Pubblicato il 20/07/2020 alle 10:00 - Aggiornato il 09/08/2022 alle 14:25

Su queste pagine ci siamo ritrovati più volte ad analizzare il ruolo del videogioco all’interno della società odierna, sia come mezzo di comunicazione che da un punto di vista maggiormente orientato alla didattica o ad un approccio sociologico. Tra i vari spunti di riflessione legati a quello che è uno dei medium più importanti di questo millennio, abbiamo inoltre affrontato il dibattito su come e quanto il supporto digitale stia producendo effetti di un certo tipo all’interno dell’industria odierna.

La “battaglia” tra il supporto digitale e la controparte fisica è un tema sempre caldo ma, avendolo affrontato già in passato, oggi vogliamo concentrare la nostra attenzione su un aspetto maggiormente specifico. Se pensiamo al mercato retail, e quindi alla compravendita di videogiochi in formato fisico, viene ormai sempre più spontaneo pensare a titoli in versione console: il supporto fisico, almeno per quanto riguarda il PC gaming, sta pian piano perdendo realmente in termini di numeri.

I motivi sono molteplici e di vario genere, e con un’analisi della situazione generale vogliamo oggi comprendere come questa transizione produca effetti di un certo tipo sull’industria del videogioco, anche in termini di vendita e diffusione. Vogliamo insomma comprendere, come da titolo, il modo in cui l'avvento del supporto digitale ha forse salvato il PC gaming.

Supporto digitale: l’evoluzione nel tempo.

Nonostante si tenda a pensare diversamente, il supporto digitale ha origine ben prima dell’inizio degli anni Duemila. Già sul finire degli anni Settanta troviamo infatti GameLine: servizio “antenato” dell’odierno PlayStation Now, che consentiva ai fortunati possessori di un Atari 2600 di attingere da una ricca libreria di videogiochi online sfruttando la propria linea telefonica per il noleggio degli stessi. Stiamo parlando chiaramente di un servizio completamente diverso da ciò a cui siamo abituati a vedere oggi, e in pochi anche allora avrebbero pensato a quanto il tutto non fosse che l’inizio di una vera e propria rivoluzione.

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La crisi del mercato videoludico del 1983 spazzò via GameLine e gli altri servizi simili che si erano generati nel periodo precedente, mettendo sostanzialmente in pausa questo processo di innovazione. Le cose cambiarono in maniera radicale all’inizio degli anni Duemila, quando Valve Corporation rilasciò il client di Steam: da allora iniziò la nascita e la diffusione di tutta una serie di piattaforme analoghe, da Origin a GOG passando per Uplay.

Il supporto digitale è infatti oggi presente a più livelli e in più concezioni, ed è caratterizzato da una serie di fattori che ne hanno pian piano determinato il successo. Facciamo però un piccolo passo indietro, senza perderci eccessivamente in chiacchiere. L’avvento del supporto digitale iniziò a rappresentare un’alternativa solida e sempre più interessante per tutti: le versioni retail dei vari videogiochi cominciarono a segnare, negli anni seguenti la nascita di Steam, un drastico calo in termini di vendite.

Questo tipo di impatto è meno evidente su console, dove ancora oggi il mercato “fisico” riesce a segnare numeri importanti senza accusare in maniera eccessiva la progressiva e inesorabile affermazione del supporto digitale. La situazione è comunque variegata: il crearsi di una sostanziale divisione tra coloro che prediligono giocare su PC e i gamer affezionati alle console, ha portato all’affermazione di una concezione differente anche sul tema del supporto digitale. La tendenza è dunque, per quanto riguarda il PC gaming, più orientata verso il digital rispetto a quanto visibile in relazione al gaming su console.

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Verrebbe dunque da pensare che il supporto digitale abbia danneggiato in maniera marcata la diffusione del videogioco su PC, almeno per quanto concerne il classico formato fisico. In parte ciò è vero, ma un’analisi più accurata può portare alla luce una visione differente del tutto. E se invece di danneggiarlo, il supporto digitale abbia letteralmente salvato il gaming su PC? Andiamo ora a parlare dei fattori che hanno decretato la tendenza citata in precedenza.

Supporto digitale? Sì grazie!

Come anticipato e comunque ben noto al pubblico dei videogiocatori, sono diversi i benefit a cui si va incontro nel momento in cui si decide di optare per il supporto digitale. Potremmo quasi parlare di fattori discriminanti, ovvero di ragioni concrete che vanno ad influenzare direttamente la preferenza dell’utente da una parte o dall’altra. Su PC più che su console è preponderante il fattore legato ai costi: spesso e volentieri, infatti, lo stesso titolo in versione PlayStation, Nintendo Switch o Xbox risulta più costoso se raffrontato alla controparte pensata per computer.

Ciò avviene principalmente per l’identità dei canali di vendita: mentre su console il supporto digitale viene distribuito direttamente dai produttori delle console stesse – prendiamo ad esempio PlayStation Store – su PC il mercato si è andato a sviluppare in maniera molto diversa. Ai negozi come Steam troviamo infatti affiancate realtà come G2A, Instant Gaming e via dicendo: contesti che si occupano di rivendita di key abbattendo parte dei costi di distribuzione, e potendo perciò contare su prezzi di norma più vantaggiosi.

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Il prezzo è dunque un primo elemento discriminante, che spesso e volentieri può spingere un giocatore a optare per l’acquisto della versione PC di un dato titolo. A questo possiamo aggiungere una generale semplicità di fondo nel rintracciare il prezzo più conveniente, avvalorata peraltro dalla presenza di diversi aggregatori – come ad esempio Kinguin – che permettono di confrontare i prezzi offerti da varie piattaforme.

Spesso si tende inoltre a prediligere il gaming su PC per ragioni come la gratuità dei servizi online e il supporto alle mod: due elementi non da poco che spesso vanno a mancare nell’esperienza offerta dalle console. Restando sul fronte dell’affermazione del supporto digitale va poi sottolineato quanto esista, in maniera sempre più importante, una scelta di negozi davvero impressionante. Ce n’è davvero per tutti, con cataloghi pressoché infiniti dove ognuno può trovare il prodotto perfetto per le proprie esigenze.

Se siete appassionati di retrogaming e cercate qualcosa di realmente introvabile, con molta probabilità lo troverete a un ottimo prezzo su GOG. Volete acquistare un bundle per scoprire qualcosa di nuovo? Su Humble Store lo potete fare anche tramite una donazione, che andrà a supportare una delle tante cause sostenute dall’azienda. Steam è come risaputo una delle alternative che offre più varietà, mentre servizi come Origin e Uplay comprendono nel loro catalogo i migliori titoli rispettivamente targati Electronic Arts e Ubisoft. Come dicevamo, ce n’è davvero per tutti.

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Tutto ciò, ogni singolo fattore elencato, ha contribuito in maniera significativa a salvare il gaming su PC. Quest’ultimo è divenuto, con l’avvento del supporto digitale, un’alternativa in grado di proporre un quantitativo di prodotti potenzialmente infinito. E a conti fatti è proprio questo il vero fattore discriminante: con il progressivo abbandono del formato fisico, il PC gaming ha trovato nel supporto digitale una nuova linfa vitale, che proprio in questa concezione si riesce a esprimere al meglio delle sue potenzialità.

Il tutto va ora di pari passo con lo sviluppo di tecnologie digitali – inteso come tendenza ad un approccio sempre più basato su infrastrutture cloud – che sta pian piano (ri)definendo l’intera concezione alla base del videogioco. Se oggi siamo arrivati a un certo punto, in pratica, ci toccherà aspettare qualche anno per vedere una nuova evoluzione in tal senso. I vari servizi come Stadia, Xbox Game Pass e PlayStation Now diventeranno qualcosa di più rilevante e certamente diverso da come li conosciamo oggi, e allora sarà necessario riconsiderare il tutto sotto un’ottica differente.

Humble Bundle questo mese propone un pacchetto davvero molto interessante, dedicato alla saga di Warhammer!
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