Trainer PC: cosa sono, come funzionano, perché usarli e perché no

Nascita, ascesa, declino e ritorno dei trainer PC, che includono dai trucchi più classici a sfiziose opzioni per personalizzare l'esperienza

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a cura di Fabio Canonico

Cosa sono i Trainer PC? C'è stato un periodo della produzione videoludica per PC nel quale praticamente ogni gioco aveva dei trucchi interni, da attivare, solitamente, accedendo a una specifica console (nella maggior parte dei casi premendo il tasto ). Con parole o brevi frasi che andavano dall'ingegnoso al bizzarro era possibile, per esempio, ottenere di botto un gran numero di risorse negli strategici in tempo reale, oppure attivare l'invincibilità negli sparatutto in prima persona. D'altronde proprio quelli erano, venticinque e passa anni fa, i generi di riferimento, produzioni anche abbastanza impegnative dal punto di vista della sfida, ma che non si facevano problema alcuno nel concedere al giocatore piccoli e grandi aiuti per andare avanti. Anzi, arrivavano a permettergli di rompere il gioco, con trovate apposite.

Pensare che nel primo, storico, Age of Empires era possibile evocare dal nulla una futuristica auto armata di lanciamissili (o anche decine, per elevare a potenza il caos e la distruzione) potrebbe sembrare strano oggi, con i trucchi che sono praticamente spariti dalla stragrande maggioranza della produzione videoludica. Eppure era così, e nessuno allora si preoccupava del rovinare l'esperienza di gioco, del rispettare la sua natura e di tutte queste menate più o meno recenti che spesso vengono fuori oggigiorno quando si parla di videogiochi particolarmente impegnativi. C'erano, semplicemente, degli strumenti a disposizione, si poteva utilizzarli o meno, a discrezione del giocatore. Senza che spuntasse improvvisamente qualcuno rinfacciandoti: “git gud”.

Trainer su PC, cosa sono?

Affianco ai trucchi che gli sviluppatori implementavano con gusto nei loro giochi ce n'erano di altri, invece realizzati da esterni e magari realizzati per ovviare alla mancanza di scorciatoie in alcune produzioni, o per aumentare ulteriormente le possibilità a disposizione: i trainer PC. Come? Agendo direttamente sulla memoria dell'applicazione in esecuzione, variando valori e indirizzi. I trainer avevano spesso la caratteristica di essere accompagnati da tamarrissime schermatine, nelle quali con il sottofondo di musiche che andavano dal terribile all'aberrante selezionare la modifica richiesta. Anche qui, strumenti da utilizzare a proprio piacimento.

Peccato che ci fossero alcuni problemi non di poco conto. Influenzando, in sostanza, il comportamento del gioco, anche profondamente, il rischio crash era spesso dietro l'angolo, ma questo era il meno. In un internet ancora piuttosto selvaggio lo scaricamento di un trainer poteva significare far entrare nel proprio PC uno stuolo di virus, vederselo bloccare di fronte ai propri occhi o formattare del tutto. Scherzone!

Anche a fronte della diminuzione dei giochi con trucchi già integrati dagli sviluppatori i trainer, già utilizzati da una bassa percentuale di giocatori, sono progressivamente diventati uno strumento ancor più di nicchia. Per i motivi appena descritti, ma anche per altri, come la sempre maggiore diffusione delle patch, che andando ad aggiustare determinate parti di un gioco rendevano inefficaci certe opzioni e richiedendo dunque ulteriori, nuove modifiche. Non sono però mai spariti, andandosi a collocare in un sottobosco fatto di siti internet dall'aspetto per nulla rassicurante, piccoli forum di appassionati e similia.

Negli ultimissimi anni, però, c'è stata una sorta di istituzionalizzazione dei trainer, attraverso soluzioni che ne hanno praticamente eliminato il non troppo rassicurante feeling piratesco, garantendo invece sicurezza e, ovviamente, una personalizzazione quasi totale dell'esperienza di gioco. Non a caso la catchphrase di WeMod, attualmente la soluzione più comoda, completa e sicura attraverso la quale fruire di trainer, è “Your games, your rules”.

Faccio un piccolo esempio riguardo come possa funzionare un trainer PC, utilizzando come banco di prova un gioco la cui scelta sono sicuro non farà arrabbiare nessuno: Elden Ring (acquistabile su Amazon). Attraverso il trainer è possibile attivare, prevedibilmente, l'invincibilità, che non si limita rendere immortale il Senzaluce, ma proprio impedisce che fisicamente venga colpito. Si sentono già le grida di dolore dei puristi. C'è un'altra opzione che rende immortali, ma che funziona diversamente, rendendo illimitati i punti vita, ma preservando la fisicità del proprio personaggio. La differenza? Che con la prima opzione praticamente si procede senza colpo ferire, con la seconda anche, ma quantomeno si ha modo di imparare le tempistiche giuste per le schivate, le parate e quant'altro. Esistono poi altre opzioni per editare praticamente tutto, impedendo il consumo degli oggetti, ottenendo rune a più non posso, cambiando a piacimento le caratteristiche del Senzaluce.

C'è quindi una sottilissima linea che separa certe opzioni da altre, che definisce quelle che trivializzano il gioco, e quelle che lo modificano, anche rompono, ma concedendo al giocatore la possibilità di imparare, di modificare, di verificare. Magari piuttosto che attivare l'invincibilità si preferisce alzare un paio di livelli così, gratuitamente, e immediatamente la sfida è un pelo più accessibile, senza necessità di grind. Suona poi così male?

Qual è però il rischio del giocare un po' troppo con le opzioni di un trainer? Non sfruttare tutto quello che il gioco mette a disposizione, e quello è effettivamente un peccato mortale. Perché un conto è fare e avere a disposizione tutto il possibile, continuare a sbattere i denti su una certa fase di gioco, su un nemico, e allora attivare un trucco e via, un altro non sentire la necessità di certi aspetti del gioco stesso o addirittura arrivare a ignorarli del tutto perché tanto si è in grado di procedere in altro modo.

Tanto per rimanere nel contesto di Elden Ring: potrebbe significare non dover ponderare la propria build, non utilizzare armi che scalano in base alla caratteristica sulla quale più si è puntato, non utilizzare il fabbro per migliorare le armi, non aumentare la potenza delle creature evocate. Perdersi, in sostanza, parte, se non molta della ricchezza dell'impianto di gioco, che in una produzione di simile cura e portata sarebbe francamente un qualcosa da far male al cuore.

Sarebbe fin troppo facile affermare che ci vuole senso della misura, ma in fin dei conti è così, semplicemente. I trainer PC, più dei trucchi classici, aiutano certamente a cucirsi addosso un'esperienza quanto più adatta possibile, anche più facile, anche di molto, sicuramente, ma non necessariamente. Possono, persino, essere uno strumento per capire ancora di più quali siano le regole più o meno esplicite di certe produzioni, allenandosi, diciamo così, per l'esperienza tradizionale come concepita dagli sviluppatori. E voi, come la pensate al riguardo? Diteci la vostra nei commenti!