Vader Immortal: A Star Wars VR Series | Recensione

Vader Immortal: A Star Wars VR Series arriva anche su PlayStation 4. Abbiamo sfidato Darth Vader per voi, scoprite come è andata nella recensione.

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a cura di Martina Fargnoli

Editor

Vader Immortal: A Star Wars Story è l’ex esclusiva Oculus da quasi un mese ormai disponibile anche per PSVR, dispositivo con il quale abbiamo giocato la piuttosto breve esperienza VR sviluppata da ILMxLAB, scritta dallo sceneggiatore David S. Goyer e ambientata tra La vendetta dei Sith e Una nuova speranza. Fortemente incentrato sulla componente narrativa, Vader Immortal si compone di tre episodi, ciascuno di durata inferiore ai 60 minuti: risulta un bel film interattivo con alcuni momenti d’azione d’effetto ben scanditi nel corso dell’avventura, ma l’adattamento su periferica PlayStation non riesce del tutto a convincere in quanto a locomozione e reattività del PS Move.

Ho sentito come una perturbazione nella Forza

Ancor prima di avviare Vader Immortal: A Star Wars Story notiamo che vengono scaricati tre giochi distinti: ogni installazione rappresenta il proprio rispettivo capitolo. Ci è parsa una soluzione alquanto strana e poco elegante soprattutto considerati i tempi di caricamento che intercorrono tra l’avvio di un titolo e l’altro e la presenza nello store di un unico pacchetto da 26,99 euro. Premuto avvia sulla storia principale, però, iniziamo il nostro viaggio nell'astronave Windfall insieme al co-pilota droide Z0-E3 dalla lingua tagliente. Durante un'operazione di contrabbando, la Windfall viene intercettata da una nave imperiale e tutto l'equipaggio - noi e il droide - imprigionati nella fortezza di Darth Vader a Mustafar. Qui ha inizio la fuga che ci porterà a scoprire un importante segreto su noi stessi e ci porterà addirittura faccia a faccia con Lord Vader.

Negli spazi ristretti è più facile apprezzare il dettaglio e la cura delle ambientazioni, ma anche negli spazi più aperti è piacevole ammirare le colate di lava che rendono caratteristico il pianeta vulcanico, anche su di una PS4 slim. Trovarsi Darth Vader a pochi centimetri dal viso è poi un'esperienza incredibile per un fan di Star Wars. È un momento che crea la giusta tensione, del resto siamo al cospetto di uno dei villain più apprezzati da diverse generazioni di appassionati e non sappiamo mai se e quando può soffocarci con un gesto. Si dà il caso che forse è buona cosa che ci tenga in vita e il terrore lascia spazio ad epici momenti quando è Vader stesso a insegnarci come usare la Forza. L'esperienza è molto guidata e il primo episodio è assimilabile a un allenamento per imparare a padroneggiare una Spada Laser, il secondo per mettersi alla prova con la telecinesi e infine nell'ultimo potremo divertirci a combinare quanto appreso.

Data l’impostazione da film interattivo, spesso ci sentiamo come spettatori in attesa di un consiglio dei nostri comprimari o di un loro avanzamento per sbloccare la fase successiva, quando però ci è offerta la possibilità di combattere è facile lasciarsi trasportare mentre deviamo colpi di blaster, lanciamo esplosivi, utilizziamo armi fisse o solleviamo e spostiamo oggetti che quasi ci dimentichiamo di essere fermi al centro della scena. Gli spostamenti sono infatti delegati al teletrasporto – non utilizzabile quando si sta affrontando un nemico - e alla rotazione tramite pulsante per poter coprire gli angoli che la visione ristretta del PSVR non permette.

Sfortunatamente l’accoppiata PSVR + Move non sempre risponde correttamente a causa dei problemi di occlusione legati a una tecnologia imperfetta: può capitare che una mano attraversi un oggetto invece di afferrarlo, o che finiamo troppo vicini all’elemento con cui interagire; a volte basta centrare nuovamente la visuale, ma in più di un’occasione abbiamo dovuto riavviare il gioco perdendone in immedesimazione. L'unico spiacevole evento che possiamo però ritenere un bug è legato a una distorsione dell’audio che per una frazione di secondo salta e alle parole e alla musica si sostituisce un fischio. Buone invece le opzioni di comfort con la possibilità di ridurre i movimenti che potrebbero indurre motion sickness.

Sebbene il gioco si possa completare in circa 3 ore, ogni episodio offre un dojo dove affrontare ondate di nemici e remoti d’addestramento. Questi esercizi di combattimento sono a tempo e se si viene colpiti un determinato numero di volte terminano. Lo scopo è quello di durare il più possibile per raggiungere sfide sempre più difficili. Nel complesso la modalità è divertente e permette di sbizzarrirsi nelle tecniche di combattimento a patto di essere consapevoli dei limiti di PSVR rispetto ad altri visori. La visuale a 180 gradi infatti pone alcuni paletti: gli attacchi avvengono di fronte e ai lati, togliendo parte della complessità e dell’intensità che deriva da un’esperienza a 360°.