Videogiochi: distrutto un museo di retrogaming in Ucraina

I bombardamenti in Ucraina hanno spazzato via un museo ricco di videogiochi retrò, tra cui console, PC e molto altro.

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a cura di Alessandro Adinolfi

I bombardamenti in Ucraina non hanno risparmiato neanche un museo ricco di videogiochi retrò. Come riportato dal collezionista Mark Howlett, nel conflitto attualmente in corso il Mariupol Computer Museum è stato completamente distrutto dalle bombe sganciate dai russi negli ultimi giorni. Si tratta di una vera e propria perdita importantissima per la memoria storica dei videogiochi, visto il quantitativo di materiale retrò presente all'interno.

"Il Mariupol Computer Museum in Ucraina, composto da una collezione privata di oltre 200 oggetti tra videogiochi, retro computing, console e tecnologia dagli anni '50 fino ai primi anni 2000 è stato distrutto da una bomba", ha dichiarato Howlett. La notizia è stata successivamente confermate dall'Ukrainian Software and Computer Museum, tramite il proprio account Twitter ufficiale. "Sfortunatamente è tutto vero. Era una bellissima collezione", si legge nel post lanciato sul social network negli ultimi giorni.

Il museo era decisamente molto interessante e conteneva al suo interno tantissimi computer e console da gioco dell'ultimo secolo. Fondato nel 2003, il museo conteneva inoltre oltre 100 gigabyte di archivi che includevano programmi, videogiochi, musica e video di diverse piattaforme. Gestito dall'archivista Dmitry Cherepanov, l'uomo è fortunatamente sopravvissuto e ha promesso che il museo risorgerà alla fine del conflitto. "Il museo non c'è più, ma questa non è la fine. Fortunatamente avevo creato anche un sito web che ha preservato la storia del museo e delle sue esibizioni", ha dichiarato Cherepanov. Il sito include anche l'archivio personale di cui vi avevamo parlato poco sopra.

Cherepanov al momento sta accettando donazioni per poter ricostruire il Mariupol Computer Museum, almeno in versione digitale. Le donazioni possono essere fatte sfruttando il sito web ufficiale. In attesa, ovviamente, di una ricostruzione completa della città di Mariupol e anche del museo. Una missione che attualmente sembra impossibile, ma che in futuro, non appena il conflitto si fermerà, siamo sicuri che diventerà realtà.