Videogiochi, l'Europa è l'ultima ruota del carro

L'Europa è il mercato più vasto in termini di potenziale nell'industria dei videogiochi, seppur sia il meno maturo

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a cura di Tom's Hardware

L'Europa è il mercato potenzialmente più vasto per l'industria dei videogiochi, seppur sia il meno maturo. Secondo l'International Development Group (IDG), una società di ricerca che opera a San Francisco, il nostro continente ha generato un giro d'affari pari a 17,9 miliardi di dollari nel 2007, contro i circa 18,8 miliardi negli Stati Uniti, che hanno meno della metà della popolazione europea. I videogiochi  non sono diffusi in Europa come negli States, al punto da spingere gli sviluppatori mondiali a focalizzarsi quasi unicamente agli interessi degli hardcore gamer d'oltreoceano, mostrando quindi meno attenzione alla richieste dei giocatori europei, i quali prediligono  - in base alle statistiche – i casual game.

A rafforzare quest'ultima considerazione ci pensano le quote di mercato europee delle console nel 2007: la PlayStation 2, considerato il sistema casalingo d'eccellenza per i giocatori occasionali, ha spiazzato tutti aggiudicandosi ben il 47% delle quote, seguito a ruota dal Nintendo DS, forte del suo 25%. Il Wii è riuscito a mettere da parte un 7%, mentre l'Xbox 360 di Microsoft ha totalizzato delle cifre relativamente basse, quantificabili in un 5%.

Poiché il nostro mercato è ancora sotto l'influenza della old generation, i titoli di maggiore impatto come Halo 3 e Call of Duty 4: Modern Warfare, che hanno venduto molto bene negli Stati Uniti, hanno registrato delle cifre non proprio entusiasmanti. Lo scorso anno, infatti, Halo 3 ha toccato quota 900.000 unità in Europa, meno di un quinto rispetto agli Stati Uniti (4,8 milioni). Nello stesso periodo, invece, Call of Duty 4 è stato acquistato da quasi 1 milione di utenti in Europa, contro i 3 milioni degli States. Per la cronaca, il titolo più venduto in Europa nel 2007 è stato Brain Training per DS (2,8 milioni), seguito a ruota da FIFA 2008 (2,3 milioni).

Uno studio effettuato da Nielsen Games ha inoltre messo in evidenza che dei 17,9 miliardi di dollari generati, solo 7,3 riguardano le vendite dei  giochi in nove regioni (Inghilterra, Francia, Germania, Spagna, Italia, Olanda, Svizzera, Finlandia e Svezia). Il Regno Unito ha la fetta maggiore (2,3 miliardi), seguito dalla Francia (1,6 miliardi), dalla Germania (1,4 miliardi), dalla Spagna (0,7 miliardi) e infine dall'Italia (0,6 miliardi). L'incremento delle vendite del software è stato lievemente agevolato dall'arrivo delle console di nuova generazione, le quali hanno spinto il mercato dell'hardware a generare 5,7 miliardi di dollari nel 2007, contro i 3 miliardi del 2006. Sempre a  titolo compartivo, negli Stati Uniti il software si è fermato a circa 6,9 miliardi di dollari nel 2007 e a 7,4 nelle regioni asiatiche (i dati si riferiscono al 2006, poiché quelli del 2007 non sono ancora disponibili).

Lo scorso anno, un solo etichettato PEGI 16+ è entrato nella top 20 dei giochi più venduti in Francia. La situazione è stata simile in Spagna, dove su dieci titoli nelle prime posizioni, uno era etichettato 16+, mentre gli altri tutti dai tre anni in su. In Germania, invece,  sono stati otti i giochi con il bollino 3+ (gli altri due figuravano con il 12+). In Italia sono stati registrati due giochi 18+ nelle prime dieci posizioni, mentre in Inghilterra uno soltanto.