Voleva Linux sulla PS3, è a un passo dalla galera

Graf_chokolo, all'anagrafe Alexander Egorenkov, voleva ripristinare la possibilità d'installare Linux sulla PS3. Sony l'ha denunciato e ora che i soldi stanno per finire, ammette: rischio la galera, ma non scendo a compromessi.

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a cura di Manolo De Agostini

L'hacker graf_chokolo è a un passo dalla galera. Alexander Egorenkov, questo il vero nome del ragazzo, è colui che insieme a GeoHot ha sfidato Sony con l'aggiramento delle tecnologie di sicurezza di Playstation 3. L'hacker tedesco, in particolare, ha lavorato sul ripristino della funzione "Altri sistemi operativi", che per lungo tempo ha permesso agli appassionati d'installare distro Linux sulla console da gioco (modello Fat, ma è stata rimossa con il firmware 3.21).

George Hotz, dopo una causa legale durata alcuni mesi, ha mollato il colpo e ora vive una vita tranquilla. Lo scorso 31 marzo Sony si è infatti assicurata un'ingiunzione permanente contro l'hacker, che non può più modificare o effettuare il reverse engineering di qualsiasi prodotto Sony.

Graf_chokolo, invece, no. L'hacker tedesco non ha voluto scendere a compromessi e ora rischia seriamente di finire dietro le sbarre. A scriverlo è lui stesso, sul proprio blog. "Ciao ragazzi, non ci sono più soldi. Probabilmente andrò in prigione molto presto perché non posso pagare i costi del processo. Sono pronto a lottare per tutto quello che ho detto e andare in galera. Non è importante vincere, ma dimostrare che siamo pronti a combattere, e che non mi possono spaventare facilmente. Sì, sono pronto ad andare in prigione per ciò in cui credo e i miei principi".

"La maggior parte delle persone probabilmente pensa che tutti gli hacker siano ragazzini deboli, nascosti in una cantina a mangiare pizza tutto il giorno, a scrivere software e cercare attenzione. Forse, ma questo non sono io. E alla fine quando uscirò continuerò il mio lavoro, che significa molto per me". Sul blog dell'hacker ci sono alcuni collegamenti per effettuare donazioni, in modo da consentirgli di avere una difesa legale e proseguire il processo.

Che Egorenkov fosse una persona molto quadrata e non incline a scendere a compromessi si era intuito fin da subito. Nonostante la perquisizione della polizia tedesca nella sua abitazione, l'hacker ha continuato a pubblicare tutto il suo lavoro.

Sony gli ha fatto causa per la cifra di un milione di euro. Egorenkov però non ha mai vacillato e commentando l'accaduto sul proprio blog scrisse un messaggio molto chiaro:

"Non mi conoscono affatto, non m'importa niente se la raddoppiano. Più alta è la somma maggiore è la mia motivazione. […] I soldi e persino la mia vita non significano molto per me, senza conoscenza. Ho una mente scientifica e la conoscenza è il cibo del mio cervello. Senza hacking di HV (HyperVisor), Linux e kernel FreeBSD la mia vita non ha senso".

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"Mi manca terribilmente il mio HV e, negli ultimi 2 giorni, ho una fame di conoscenza che non posso più controllare. Ho bisogno di conoscere e fare ricerca, hanno un enorme significato nella mia vita. Nemmeno il carcere o addirittura la morte possono fermarmi".

"L'avvocato di Sony mi ha chiesto perché sto facendo tutto questo, perché odio Sony? Lui non può capire perché lo sto facendo, è pagato per fare quello che deve fare. Io no. Persino ora non ho rancore nei confronti di Sony. Odio avere pensieri per la testa, mi tengono lontano dalle cose importanti. Faccio un uso migliore del mio cervello e della mia conoscenza".

"Sony hai fallito ancora, avete preso la mia attrezzatura ma la mia mente è ancora libera e non potete controllarla. Avete fallito ancora. Sono solo strumenti, posso ottenerne di nuovi e continuerò il mio reverse engineering dell'HyperVisor e a lavorare per riportare Linux sulla PS3. Se volete che io smetta dovrete uccidermi, perché non posso vivere senza programmare, HV e hacking del kernel Linux. Per provarlo riaprirò immediatamente la mia pagina sul reverse engineering dell'HV e posterò le mie ultime scoperte sull'Update Manager e il lettore Blu-Ray".

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Nonostante una seconda perquisizione l'hacker non ha mai mostrato l'intenzione di patteggiare e trovare un accordo con l'azienda nipponica, come Geohot. "Rinunciare significherebbe tradire i miei principi, quindi la domanda da porsi è che cosa abbia valore per me, la mia vita o i miei principi. Tengo fede ai valori e mi distruggo la vita o calpesto i miei principi e mi salvo la vita? Molti di voi conoscono solo il mio lavoro e non la mia personalità, il ragazzo che c'è dietro a graf_chokolo. Sono orgoglioso di come mi hanno cresciuto i miei genitori, mi hanno insegnato a combattere per i miei principi e ciò che è giusto. Essere un uomo di principi non è facile".

Da allora non ci sono state più notizie sulla vicenda, sino al post di queste ultime ore. Per alcuni può essere un pazzo, per altri un esempio d'integrità morale. C'è chi pensa abbia violato la legge e chi no. Quel che è certo è il che il tempo dei giochi sta per finire e una persona con capacità fuori dal comune, rischia di finire in cella. E questo è sempre un peccato, a prescindere da chi abbia ragione o meno in tutta questa storia.