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a cura di Mario Petillo

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Quello che oramai è un settore dominato incontrastato da Football Manager un tempo offriva alternative più che valide agli appassionati di calcio da PC. Gli esperimenti, che poi si sono trasformati in prodotti che avevano un grande senso ludico, come ad esempio Fifa Manager, sono stati diversi, ma ancor più facile, per chi ha un'età un po' più matura e legata agli anni '90, è ricordarsi che prima di Football Manager c'era stato dell'altro. PC Calcio, Scudetto e Player Manager sono soltanto alcuni dei titoli che meritano di essere nominati in questo novero di tentativi che nel tempo si sono arresi, tutti, al monopolio di Sports Interactive.

Se saltuariamente registriamo dei tentativi di inserimento in quella dicotomia di simulazione calcistica messa in piedi da PES e Fifa, anche in ambito manageriale ci capita di ritrovarci dinanzi a degli esperimenti che provano a detronizzare l'avversario di sempre o quantomeno a offrire un'alternativa. È questo il caso di We Are Football, titolo che nasce dalla mente dei creatori di On the Ball!, esperimento tedesco che Electronic Arts acquisì per la realizzazione di Fifa Manager.

Volevamo solo divertirci

Proprio da quello stile ripartiamo, perché più volte ci siamo ritrovati a dire che Fifa Manager aveva, tra le sue particolarità, una grande attenzione agli aspetti microeconomici della gestione di un club, oltre a metterci a disposizione una grande gestione delle strutture della società che decidiamo di gestire. A richiedervi grande impegno e tempo, quindi, non sarà tanto la partita o la gestione dello spogliatoio, quanto la gestione degli aspetti sportivi e commerciali del club, così come accadeva in Fifa Manager. Accordarsi con lo sponsor per la cifra da percepire, nonché stabilire il prezzo dei biglietti, o anche finire per costruire la sede del club, posizionando con dovizia di causa ogni settore e struttura, dal campo di allenamento fino agli uffici, ritrovandosi ad avere anche degli effetti positivi o negativi a seconda delle scelte che farete.

Un aspetto ancora più particolare è il modo in cui We Are Football ha voluto ripensare alla gestione delle migliorie dei giocatori, che possono essere sia uomini che donne: si otterranno dei punti che potranno essere spesi, a seconda delle skill che vorrete potenziare, in determinati momenti, gestendo tramite questo sistema di ricompense, anche alcuni momenti emotivi per caricare la squadra durante un periodo complesso o anche per convincere qualche giocatore a unirsi alla nostra causa.

Proprio su quest'ultimo aspetto c'è da spendere qualche parola in più: We Are Football è privo di qualsivoglia licenza, pertanto non dovete aspettarvi nessuna squadra reale, tantomeno giocatori che potreste riconoscere in questo periodo di Europei. In questo contesto, i più appassionati giocatori di calcio digitale potrebbero riconoscere dei momenti legati alla managerialità di Hattrick, il browser game che spopolava nei primi anni 2000: d'altronde i nomi sono tutti fittizi e sembrerà di avere sempre a che fare con dei regen di Football Manager. Un elemento che accontentare pochi giocatori, a nostro modo di vedere, soprattutto a fronte di un gestionale calcistico che deve avere come compito quello di annullare il gap tra noi allenatori incalliti e il calcio vero.

Niente licenze, ma tanta ironia

Se questi elementi sono già di per sé poco confortanti, non è da meno l'interfaccia utente che We Are Football ha deciso di offrirci. Oltre a essere di qualche anno indietro rispetto a quanto Football Manager ci ha saputo mostrare nelle sue ultime interazioni, tra l'altro non senza pecche di anacronismo, l'intera UI finirà per essere macchinosa e rallentare molte delle nostre azioni: è pur vero che veniamo da anni accanto a Sports Interactive e alle loro proposte di managerialità, che sono diventate talmente intuitive da essere parte della nostra vita, ma dall'altro lato sembra che il titolo prodotto da THQ Nordic non abbia voluto in alcun modo impegnarsi per trovare una formula vincente e accattivante per tenere i nostri occhi incollati sullo schermo.

In questo susseguirsi di scollamenti con la realtà dei fatti, finisce per diventare interessante la dose di ironia che il team di sviluppo ha voluto mettere in campo: abbiamo trovato abbastanza simpatiche alcune situazioni che vanno lette con uno sottotesto molto ironico e che vanno anche calate nel contesto nel quale ci ritroviamo. D'altronde se veniamo spogliati delle nostre licenze e non avremo a che fare con nessun giocatore reale, sarà anche possibile capire che ci troviamo dinanzi a un videogioco e quindi distrarre l'avversario, in campo, con l'attivazione degli irrigatori non dovrebbe essere per noi un problema. Almeno per noi. Elementi che sicuramente ci strapperanno un sorriso, ma che è molto probabile diventeranno inutili già alla terza volta, almeno per provare a recuperare un prodotto che ha qualche incertezza anche su ciò che vuole offrirci.

Questo perché se Football Manager ci ha abituati a uno schema di attributi e di skill numerici, suddivisi anche per capacità atletiche e mentali di cui tener conto, We Are Football gestisce tutto in maniera quasi filosofica, affidando a ogni giocatore una caratteristica personale, che dovrà essere amalgamata con quelle che sono le variabili umane: graficamente la partita non si discosta da quella di Sports Interactive, anzi ne emula molte feature. Partiamo con il discorso pre-gara che può incitare i giocatori, abbastanza prevedibile, fino ad arrivare al tipico rallentamento del cronometro dinanzi a un'azione saliente, che potrà portare a mostrarci i momenti chiave della partita. Ovviamente sarà possibile intervenire in ogni momento per compiere degli accorgimenti tattici o anche per provare a dare delle informazioni che sono più degli incitamenti ai vostri giocatori.