Se vi siete tenuti aggiornati un minimo sul mondo videoludico nelle ultime settimane, avrete sicuramente sentito almeno una volta il nome di Where Winds Meet. L’action GDR free to play di Everstone Studio e NetEase Games ha infatti dal 14 novembre, data di rilascio ufficiale, a oggi catturato milioni di giocatori, trascinandoli in epiche avventure nella Cina del decimo secolo.
Un qualcosa di cui vi avevamo già parlato qualche mese fa, quando avevamo avuto l’occasione di provarlo in anteprima in occasione della Gamescom 2025, ma che abbiamo finalmente potuto testare con più attenzione ultimamente complice il rilascio della versione completa del titolo. Dopo svariate ore di gioco siamo ora pronti a dirvi di più e a tirare qualche prima conclusione su Where Winds Meet.
In continua evoluzione
“Where Winds Meet sembra insomma essere davvero enorme ed essere dotato di un gameplay tutto sommato riuscito. Sul piano tecnico c’è ancora qualcosa da fare e restano i classici dubbi sul come verranno integrate le microtransazioni nell’economia di gioco, ma per il resto sembra proprio che ci sarà da divertirsi”: con queste parole avevamo concluso la nostra anteprima della kermesse tedesca, raccontandovi di un’opera con all’apparenza tanto potenziale ma non ancora completamente pronta, almeno sul piano tecnico, e da testare con maggiore attenzione nella sua versione di lancio.
Un qualcosa che abbiamo fatto, ma, trattandosi di un’opera free to play destinata a variare molto nel corso delle settimane e dei mesi con sempre nuovi contenuti, non troverete in cima a questo articolo la classica votazione numerica. Una scelta che abbiamo fatto in quanto un giudizio attuale potrebbe venire stravolto successivamente e proprio per tale motivo abbiamo preferito raccontarvi Where Winds Meet a parole e senza ricorrere a un freddo numero.
AAA ma free to play
Quella di Everstone Studio e NetEase Games è sicuramente un’operazione ambiziosa, che prova a imporsi come uno dei giochi gratuiti più imponenti sul mercato. Un qualcosa di evidente fin dai primi istanti dell’opera, in cui una spettacolare sequenza mette subito in chiaro la volontà di Where Winds Meet di stupire e colpire il giocatore.
Ambizione che si ritrova poi anche nel corso del gioco, con diverse missioni che si attestano su livelli tutto sommato alti e più consoni a livello qualitativo per un titolo AAA che per un “semplice” free to play. Tutto ciò, però, non si mantiene sempre costante dall’inizio alla fine, con quest più memorabili che si avvicendano con altre meno riuscite, con anche la narrativa che non riesce a trovare sempre il guizzo vincente.
Un qualcosa, come dicevamo qualche paragrafo fa, comunque in continuo divenire, con i prossimi aggiornamenti che potrebbero anche stravolgere la situazione, regalandoci missioni particolarmente riuscite o, perché no, rivedendo anche quelle ad oggi meno convincenti. Sebbene poi l’aspetto narrativo sia ancora lontano dall’essere completo, di cose da fare in Where Winds Meet ce ne sono parecchie, con le sole quest principali che vi terranno impegnati ad oggi per diverse decine di ore. Missioni secondarie e altro, poi, allungano il tutto ancor di più, regalandoci un numero di contenuti davvero invidiabile.
Per tutti i gusti
Il vero fiore all’occhiello dell’opera, oltre al setting che siamo sicuri conquisterà molti di voi, è un sistema di combattimento particolarmente variegato e accattivante, che ricorda quello di alcuni degli action-gdr più di successo degli ultimi tempi. Attacchi leggeri, pesanti, tecniche speciali, armi differenti e alternabili durante gli scontri sono infatti solo alcune delle caratteristiche alla base dei combattimenti di Where Winds Meet, con anche schivata e parata che prendono un ruolo fondamentale nell’economia complessiva del gioco.
Complice un bestiario più che soddisfacente di nemici e boss, alcuni dei quali davvero ben realizzati anche a livello artistico, sono proprio gli scontri all’arma bianca a rappresentare quindi il fulcro dell’esperienza e a regalarci alcuni dei momenti più belli e avvincenti che abbiamo passato in compagnia dell'opera.
La presenza di numerose icone su schermo, che fanno volare il pensiero verso esperienze da MMO, non deve poi ingannare troppo: Where Winds Meet è affrontabile anche senza impazzire eccessivamente tra menu e sottomenu e si può godersi il titolo anche senza soccombere nella caotica interfaccia messa a disposizione da Everstone Studio e NetEase Games.
Altro aspetto assolutamente positivo è poi il fatto che, durante le nostre ore in compagnia del gioco, non ci siamo imbattuti in grossi muri dovuti alla presenza di contenuti a pagamento e ci siamo goduti Where Winds Meet senza spendere neanche una lira. Certo, volendo sono diversi gli oggetti che possono essere acquistati con moneta sonante, vedi ad esempio le immancabili loot boxes, ma il fatto che non sia assolutamente necessario farlo è un grandissimo punto a favore del gioco.
Se i pagamenti non sono quindi assolutamente obbligatori, lo è invece il grinding, con svariate le ore richieste dal gioco per salire di livello e ottenere così l’accesso alle missioni e alle zone successive. Poco male, dato che si tratta di un qualcosa di decisamente comune in esperienze analoghe e che non inficia sulla qualità complessiva del tutto.
Where Winds Meet è infine un’esperienza che può essere vissuta in vari modi, sia in totale solitaria che in compagnia di altre persone. Possibili, ad esempio, sessioni cooperative fino a 4 giocatori, così come anche delle modalità competitive, sia 1v1 che addirittura una battle royale, dove dare libero sfogo alle proprie capacità belliche.
Where Winds Meet: in conclusione
Con questo articolo, come avrete avuto modo di leggere, non abbiamo voluto sviscerare nel dettaglio ogni aspetto del gioco, ma illustrarvene le principali caratteristiche e, soprattutto, raccontarvi del suo stato attuale. Un’opera, quindi, che ha già tanto da offrire, ma che soffre ancora di qualche difetto di gioventù.
Il punto più rivedibile dell’intera esperienza, soprattutto su console, è in ogni caso l’aspetto tecnico, che alterna buoni momenti ad altri parecchio sottotono. Svariati sono ad esempio i rallentamenti nei quali ci siamo imbattuti e che speriamo vivamente vengano sistemati con qualche futuro update, così come la qualità di alcune texture. Per raggiungere picchi qualitativi ancora maggiori sono insomma diversi gli aspetti ancora da limare e non ci resta quindi che attendere i prossimi update per comprendere a pieno il vero potenziale di un’opera che, a nostro modesto avviso, potrebbe regalare tante sorprese.